Molto interessante e attuale, nel suo significato metaforico, il racconto della giornalista Giuseppina Tesauro Il Risveglio del Gigante, pubblicato dall’Istituto Poligrafico Europeo nella collana I Contesti. L’autrice ricorrendo alla struttura classica della favola e ad un linguaggio basato sulla semplicità stilistica e narrativa, che però rivela un intreccio affabulatorio intrigante, offre ai lettori, siano essi bambini, adolescenti o adulti, “una riflessione etica sull’uomo e sulle sue relazioni sociali”.
Il messaggio filosofico
Giuseppina Tesauro sceglie di veicolare il messaggio filosofico intrinseco alla storia attraverso l’apologo zoomorfico per il forte significato letterale- allegorico che esso ha e perché, come dice Lucia Rodler studiosa di teoria e storia di favola e fisiognomica, “divinità, uomini, bestie e cose vengono rappresentati nella favola da uno stesso punto di vista antropocentrico”.
Gli animali, vizi e virtù degli uomini
Gli animali presenti nella favola della Tesauro sono stilizzazioni di vizi e virtù degli uomini, l’eterna lotta tra il bene e il male. Dualismo fondato sulla coesistenza di principi contrapposti e definito dalla presenza, da sempre nel mondo, dei buoni e dei cattivi.
Nello specifico, Il Risveglio del Gigante di Giuseppina Tesauro vuole essere un’analisi della società negli aspetti devastanti di chi detiene il potere. Ed è proprio questo il nucleo del processo creativo della storia. Infatti, l’autrice fa dire alla Dea-Luna in un momento di lucida e amara consapevolezza: “Il male e il bene saranno impegnati in una lotta senza fine. Io non posso fare nulla per fermarvi neanche questa volta”.
Nella favola, pertanto, la rinascita sociale e umana fondata sulla pace e sull’equilibrio fra uomini e risorse della terra rimane affidata al gigante Shanti. Soprattutto, nella possibilità futura del suo risveglio.
Un racconto attuale
Il racconto della Tesauro è quanto mai attuale. Ci riporta a quello che nel tempo si è rivelato essere ogni organizzazione criminale che si regge sulla violenza e sull’omertà. Per spezzare la persistenza di questi mali sociali e il perpetuarsi delle guerre è bene che i bambini imparino la cultura della legalità. Cultura, fondata sul rispetto reciproco e sull’amore. Giuseppina Tesauro affida questo messaggio formativo alla funzione pedagogica della favola e lo fa in modo esemplare.
L’antropomorfismo animale
La narrazione scorre fluida e ricca nelle immagini proposte. La complessità viene diluita in rappresentazioni fantastiche animate appunto da un mirato antropomorfismo animale, dove l’autrice associa, a seconda del caso, qualità morali o immorali. Vediamo così la furbizia della volpe, la cattiveria del lupo, la saggezza dei gufi, l’operosità delle api e delle formiche.
La luna
Concludo ponendo l’attenzione alla poesia che la Tesauro dedica alla luna a questo “astro incostante, ad una corte di stelle assisa… scrigno di dolci desideri…”.
Sono versi delicati e al tempo stesso intensi che regalano alla favola un momento di alto lirismo che stempera l’amara verità della storia. Giovanna Sciacchitano