Oggi che i teatri Italiani non navigano certo in acque del tutto serene e non solo quelli lirici, la città viene candidata a capitale europea della cultura, come se l’attuale amministrazione volesse altruisticamente riparare ai danni arrecati dal comune di Palermo negli ultimi cinquant’anni, non solo al teatro, ma anche a quella cultura, a cui i palermitani si sono disabituati
di Federico di Napoli
Sin da prima tempi dello Stupor Mundi Federico II, Palermo è stata al centro della cultura e dell’Arte, fino a quando i mecenati come lui si sono estinti e di conseguenza la sensibilità artistica. Già il viceré Caracciolo proveniente da Vienna, Parigi, Londra, sentì la necessità di creare in città un nuovo teatro che fosse il massimo, rispetto ai piccoli teatri allora esistenti quali il Real Teatro Santa Cecilia, …..ma per abbreviare la storia troppo lunga, il 16 maggio 1897 si inaugura il Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo, dopo varie vicissitudini col comune, ove suoi illustri nemici che per molti causarono la morte prematura dell’architetto Giovan Battista Filippo Basile, progettista del Teatro.
Oggi che i teatri Italiani non navigano certo in acque del tutto serene e non solo quelli lirici, la città viene candidata a capitale europea della cultura, come se l’attuale amministrazione volesse altruisticamente riparare ai danni arrecati dal comune di Palermo negli ultimi cinquant’anni, non solo al teatro, ma anche a quella cultura, a cui i palermitani si sono disabituati, dopo che son venuti meno i presupposti. Se per cultura intendiamo l’organizzare mostre e concerti negli angoli più reconditi di questa artistica città, senza badare a chi va ad assistervi e da chi viene veramente recepito è puro svago e rende a chi è realmente interessato. Vogliamo invece intendere come CULTURA una vera formazione ed un reale cambiamento di mentalità cercando di far amare l’arte, creare le strutture adatte, non deludere tutti gli artisti che intendono divulgare i propri spettacoli e incoraggiare coloro che vogliono intraprendere studi musicali o artistici di qualsiasi genere, rafforzare gli organici, creando corsi di perfezionamento, evitando i licenziamenti. Interessare alla musica un po’ tutti, i giovani che non apprendono certo la musica e l’arte sui banchi di scuola e i meno giovani che ne rimangono lontani solo perché non la conoscono. Tutti i musicisti, con cui mi è capitato affrontare tale argomento, sono concordi che i tempi oltre che ad esser poco appropriati sono prematuri. Occorre realmente una preparazione culturale e un reale impegno politico concentrato sulla cultura.
Per il mio interesse particolare, alla musica, oggi sin troppo trascurata come non mai, ho citato prima il Real Teatro Santa Cecilia non a caso; questo è stato dato qualche anno fa in gestione al Brass Group, ma il REAL TEATRO presenta ancora opere di ricostruzione REALmente arretrate. Cosa mancano in REALtà mezzi economici o le REALi VOLONTÀ? Ma…Ma Quando c’è da mangiare…Il Comune di Palermo tutela gli Unti e Bisunti per strada. Arancine, Panelle, Pane con la Milza, Stigghiole. Lanciabili col marchio Panormvs street food e i Cannoli e le Cassate che non hanno certo bisogno d’esser sponsorizzati specie come cibo da strada. Anche questa è cultura,d’accordo, ma la si diffonda con decenza e non con quella volgarità con la quale si osa mischiare anche L’ARTE!