Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Il traffico degli immigrati in Italia

Cosa sta dietro al traffico degli immigrati in Italia? Da dove vengono i soldi per affrontare i viaggi degli immigrati? Scrivi la tua opinione

di Redazione

Le tariffe per gli sbarchi in Italia, i ricavi dai centri di accoglienza, le sinergie tra mafia, scafisti e politica. Cosa sta dietro al traffico degli immigrati

 

di Luca Licata

Dal Corno d’Africa per arrivare in Italia si possono spendere dagli 800-900 euro ai 1500-2000, mentre per chi parte dalla Siria la cifra può aumentare fino a raggiungere i 7000-8000 euro. Dal Nord Africa, si spendono, invece, intorno ai 1.500 euro.

Il viaggio dalla Turchia, proporzionalmente alla tratta da percorrere, è quello che costa di più, ma è anche quello che dura di meno. Il viaggio dall’Africa sub sahariana e, in particolare, dal Corno d’Africa, invece, costa meno di tutti, ma dura di più. Sono queste gli importi spesi dai migranti che vogliono raggiungere l’Italia. Una spesa maggiore dovrebbe garantire migliori condizioni di viaggio e, quindi, maggiore sicurezza. Infatti, in questo disumano traffico illegale, esistono varie classi. I siriani, per esempio, tendono a pagare di più per garantirsi maggiore sicurezza durante il viaggio, mentre i subsahariani, che sono ancora più poveri, non chiedono garanzie.

Le organizzazioni criminali sono specializzate nelle diverse tipologie di trasporto, secondo i paesi di provenienza.Nel 2015 gli sbarchi in Italia hanno raggiunto poco meno di 42 mila unità.

Guadagni sul traffico degli immigrati in Italia

Anche se i prezzi in questo periodo si sono abbassati, perché la domanda è aumentata e, quindi, i barconi vengono riempiti il più possibile, il guadagno dei trafficanti è sempre molto lauto. Il volume di affari intorno a questo traffico si aggira intorno ai 30 mila euro per viaggio. In una settimana, in cui si organizzano più viaggi, la cifra può arrivare a 700 mila euro. Si tratta, ovviamente di cifre approssimative, che oscillano in funzione della capienza dell’imbarcazione e dal carico umano. Il margine che ruota attorno a questo ignobile traffico rimane sempre un vero e proprio business.

Come funziona l’imbarco          sbarchi_immigrati

Ai migranti viene fatta una telefonata e viene segnalato il posto in cui farsi trovare. Da qui, i migranti vengono trasferiti in un luogo protetto. Non possono portare dietro il cellulare e nessun bagaglio. Gli viene data la possibilità di mangiare e bere qualcosa, naturalmente, di molto leggero, nonché la possibilità di usare il bagno prima dell’imbarco.

Ma da dove prendono i soldi gli immigrati per il viaggio? La domanda sorge spontanea. Dove può prendere i soldi una persona indigente che vive in un paese sottosviluppato e in guerra dal quale è costretto a scappare per l’assoluta povertà in cui è costretto a vivere?

La teoria più sostenibile è che durante i lunghi mesi che precedono il viaggio, i migranti lavorano, si aiutano, trovano il sostegno di parenti già all’estero, si prostituiscono, cercano ogni mezzo per trovare i soldi. Qualcuno, invece, ipotizza che, in realtà, paga chi ci guadagna. Possiamo dire che non è un’ipotesi del tutto scartabile. Chi, allora, se non le mafie? La mafia del nostro Paese guadagna su ogni immigrato, attraverso i centri di accoglienza dei rifugiati, tra l’uno e i due euro al giorno. In un mese, spende intorno ai mille euro. E’ ovvio e lampante che un investimento di mille euro per il viaggio, avrà una rendita di 12 mila euro l’anno. Un volume di affari superiore a quello offerto dal traffico della droga. Quindi, è altamente probabile, che gli scafisti vengano pagati, almeno una quota parte, dalla mafia. Al connubio mafia-scafisti si aggiungono i politici che, dichiarando l’emergenza immigrati, spingono l’apertura di centri di accoglienza sui quali lucrare pure loro. Insomma, più affari di così.

Il discorso, però, non può esaurirsi qui. Certo, le mafie italiane sfruttano i migranti una volta qui, attraverso il sistema perverso dei centri di accoglienza. Ma, in realtà, questo è solo una piccola parte che, comunque, non da un riscontro immediato e tale da giustificare l’ipotetico investimento fatto sul viaggio. A questo, va aggiunto lo sfruttamento attraverso il capolarato e il lavoro nero. Non c’è dubbio, infatti, che le mafie italiane speculano sulla situazione di precarietà degli immigrati e li utilizzano all’interno dei traffici illegali e dello spaccio.

Lasciamo i lettori con questo interrogativo? Da dove vengono i soldi per affrontare i viaggi degli immigrati? Scrivi la tua opinione.

 

 

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