Il Transrealismo italiano, la cui massima espressione è in Francesco Guadagnuolo, conclude il testo critico dello storico dell’arte Renato Mammucari. Anche oggi ci lascia con numerosi e interessanti spunti di riflessione e sollecitazioni e guardare con maggiore attenzione e consapevolezza alle espressioni artistiche.
Francesco Guadagnuolo è l’artista valutato da Antonio Gasbarrini in nome del Transrealismo italiano nell’introduzione a “L’idea di ‘visionario’- Dalla 3D alla RV”, Angelus Novus 1995 (3D si riferisce alla visione tridimensionale, RV sta per Realtà Virtuale) con opportuna mostra presso il “Castello Forte Spagnolo” – Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, che notificava a Francesco Guadagnuolo il principale artista passato in rassegna. Gasbarrini è il primo critico d’arte militante in Italia che con intuizione lungimirante avverte la trasformazione avuta luogo nella nostra società dell’era tecnologica digitale, fra arte reale, arte virtuale e progresso scientifico. E lo percepisce in Italia con Francesco Guadagnuolo definendo, le sue opere transreali.
Il Transrealismo è l’ultima conclusiva avanguardia internazionale che chiude il ’900 e celebra l’inizio del XXI secolo, comprendendo le esigenze del mondo culturale e della comunicazione mass-mediale in funzione del tempo storico che stiamo vivendo. Così Guadagnuolo, artista transrealista, crea un modo d’esprimersi di unità tra la vita e l’arte che rivela le avversità del vissuto. L’artista istituisce un’arte che segnala il suo immaginario e le sue indagini della realtà che viviamo. L’arte transrealista di Guadagnuolo dunque, non solo è connessa all’applicazione delle avvisaglie del vivente che si compone nello spazio-tempo, come anche un’indagine artistica di un’immensa realtà oltrepassabile su principi pragmatici e miranti malgrado quello che giunge insperabilmente dal mondo, per ritrovare quel filo conduttore ad indicare il bene sociale desiderato dall’essere umano.
L’opera di Guadagnuolo non la si può intendere se non si ha il tracciato culturale dell’Europa. La cultura americana scoprirà nel Vecchio Continente la ricchezza storica delle arti così come le qualità ideali dell’essere umano. Di fatto, l’arte europea è connessa alle ideologie della storia, alle lotte sociali e all’ideale per una vita superiore. Invece la cultura artistica americana è senza illusioni, priva di apprensioni e di cambiamenti sociali. È come se riesumassimo gli ideali della cultura europea che hanno associato da sempre il corso degli eventi storici dell’umanità. Nella moderna cultura filosofica europea, non dipende nel prediligere il realismo a sfavore dell’idealismo, o all’opposto, ma nel sollecitarsi nell’uno e nell’altro: precisare un’ideologia come il benessere delle comunità europee, e provvedere alle risorse per conseguire i bisogni per questi obiettivi, questo lo fonda mettendo in atto il confronto derivante dallo sviluppo e dall’insieme tecnologico e scientifico.
Il transrealismo e l’inquietudine del mondo reale
Anche se tanti quesiti della filosofia permangono ancora insoluti: l’arte transrealista di pensiero può essere valutata altresì come dimensione di siffatta inquietudine del mondo reale, anche se l’attuale stato d’animo che avvolge il nostro tempo non è dei migliori, per questo serve una politica che sia in grado di superare i pericoli e le irresolutezze, ricercando le risorse che il nostro pianeta del XXI secolo ancora custodisce per aiutare il progredire dell’umanità. Nell’ultimo ’900 l’arte di pensiero è persistita in America con Andy Warhol e in Germania con Joseph Beuys che hanno raccontato in scelte differenti la maniera di interpretare le realtà della vita. Warhol ha raccontato di una società malata, svuotata in oggetto di consumo, invece per Beuys la società va curata come anche natura e ambiente vanno salvaguardati, due esempi che hanno usato l’arte per fare filosofia. In Italia è nel Transrealismo di Guadagnuolo che racconta senza sottintesi attraverso la sua arte di pensiero la tragedia umana degli ultimi 50anni facendo vedere un’umanità in pericolo.
L’identità europea
Con la caduta del Muro di Berlino si chiudeva un’epoca facendo riflettere sull’identità europea. Finisce un mondo con lo sgretolamento dell’Impero Sovietico creato da Stalin nei Paesi dell’Europa dell’Est invasi dai Russi nel Secondo conflitto mondiale. Lo scioglimento dell’Unione Sovietica implicò l’eliminazione del Patto di Varsavia e il 26 dicembre 1991, il Soviet Supremo pone fine all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, finendo così un tempo storico definito ‘il Secolo breve’, che nessuno avrebbe mai pensato che accadesse.
Il Terzo millennio
Con l’avvento del Terzo millennio, le comunità terrene speravamo di un po’ di pace nel rispetto umano, dell’ambiente e su un certo benessere, invece è cominciato tragicamente con l’attentato a New York alle Torri Gemelle, poi la pandemia da Covid-19, catastrofi ambientali, grande crisi economica ed energetica, una guerra alle porte dell’Europa tra Russia e Ucraina con rischi dell’uso del nucleare, riguardo a questo ed altro ravvisiamo un mondo in pericolo che va a dissolversi. Il pianeta Terra è sempre più sottomesso dall’essere umano con nuove implicazioni politiche, morali e sociali. Ben sappiamo che l’essere umano è sottoposto alle regole della natura,ma può anche trasformarli è quello di cui ci si è accorti ormai da tempo, ma forse adesso è troppo tardi. Per questo si debba considerare che il futuro potrà esternarsi in maniera irreversibile con l’ambiente naturale e lo scontro sarà letale, rendendoci sempre più incapaci di affrontare la vera emergenza che si chiama: “sopravvivenza del genere umano”. Consapevolmente dice Guadagnuolo: “Dobbiamo prendere in esame il pericolo ed agire subito”.
Il mondo di Guadagnuolo
Da questo appare la visione del mondo di Guadagnuolo, con l’esposizione dell’artista che manifesta con la sua arte la nostra storia contemporanea prestandosi a considerare da una parte la condizione dell’uomo e mirando dall’altra ad un umanesimo artistico-religioso tra scienza e filosofia. Guadagnuolo, malgrado tutte le incertezze del senso vitale del genere umano, possiamo dire, abbia raggiunto e mantenere, una visione di profonda costanza di risolutezza, ancora coesa, con l’essere umano. Da siffatti principi critici, peraltro l’artista ci invia indicatori differenti: sui diritti umani, sulle guerre inutili, sul significato della morte, sino alle ricerche delle verità storiche, presentando questi temi in modo trans-reali, nell’attraversare le problematiche su cui ragionare. Ne sono documento, le sue composizioni pittoriche, le sculture, le installazioni e, le sue esperienze costanti nella ricerca di sempre nuovi complessi elementi realistici. Oltre a ciò, nei suoi argomenti si elaborano immagini e coinvolgimenti umani che incrociano molte dottrine tra cui la fisica e la cosmologia.
Una realtà totalizzante
Di fatto, Guadagnuolo con la sua indagine interdisciplinare fa apparire una sua realtà totalizzante e visionaria nei molti punti di vista e stati sociali nelle evoluzioni culturali, come esempio sono le tante intersezioni con l’arte: dalla letteratura alla musica, dal teatro al cinema, dalla religione alla politica e all’economia. Insomma un Transrealismo simultaneo aperto alla rivalorizzazione degli ideali che si esplicita in molteplici progetti di Guadagnuolo perfino attraverso le scritture, basterebbe indicare i suoi piani di lavoro di alcune singolari collezioni dei “Luoghi del Tempo” i “Luoghi del Corpo” o “Gli iperspazi e l’energia del segno” e ancora “Segno, Suono, Luce”, arrivando a unificare sinesteticamente composizioni pittoriche con il verso poetico o il pentagramma musicale, oppure formule della fisica, inimitabili connubi pittorico-testuali con cooperazioni di manoscritti originali dei più grandi poeti-scrittori, musicisti e scienziati.
Enumerando una pittura/poesia/musica/formule-scientifiche in stretta comunione, che si converte in un codice unico nell’interazione fra scrittura e rappresentazione; analizzando da un lato le complementarietà tra arte grafica e grafologia, dall’altro evidenziandone i significati reciproci attraverso l’intersecarsi delle immagini con la parola scritta, che rivelano un’avvincente modernizzatore che ci riporta a pensare alle visive scritture di Italo Calvino come una composita analisi sull’approfondimento del visibile. Definendo peraltro un invito a ripercorrere, attraverso le visioni dell’arte, tutto lo scibile umano della vita contemporanea, un’attesa di ubicare ancora l’uomo al cospetto dei problemi ancora insoluti, mai in uno stato condiscendente, ma nella piena libertà e coscienza. Solo così, oggi, con il Transrealismo ormaistoricizzato, ha significato, l’esistenza nel nostro secolo per una crescita morale dell’essere umano e, visualizzare nell’opera d’arte la comprensione e l’urgenza contro ogni forma di ingiustizie, vessazioni e violenze e come ricercare quell’insieme di bene di cui, ancora, tanto abbiamo bisogno per il nostro futuro.
Testo a cura di Renato Mammucari, storico dell’arte
Qui potete leggere le tre puntate precedenti:
https://www.inchiestasicilia.com/2022/11/19/terzo-millennio-tra-pandemia-guerra-e-rischio-nucleare/
https://www.inchiestasicilia.com/2022/12/03/la-lezione-di-italo-calvino/
https://www.inchiestasicilia.com/2022/12/10/la-realta-e-dentro-di-noi/