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Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Illegittimità sul servizio idrico integrato

di Redazione

Chi inquina paghi! Anche in provincia di Caltanissetta. Illegittimità e connivenze intorno alle gestioni private del servizio idrico integrato 

 

Grazie ad un rinnovato impegno della magistratura e delle forze dell’ordine sta finalmente venendo alla luce tutta una serie di illegittimità e connivenze intorno alle gestioni private del servizio idrico integrato che da anni il Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua ed i Beni Comuni denuncia, inascoltato.
Dopo la provincia di Agrigento anche quella di Caltanissetta è travolta da una indagine sulla mancata depurazione delle acque reflue che coinvolge, oltre al gestore privato Caltaqua, chi avrebbe dovuto vigilare sul rispetto del contratto di gestione, l’ATO idrico ed i Commissari ad acta che ne hanno assunto le funzioni, ed addirittura il livello regionale del dipartimento Acqua e rifiuti.
Neanche tre mesi fa Caltaqua, a fronte di una diffida ad adempiere sulla restituzione del canone fisso in bolletta formulata dalle associazioni dei consumatori e dal Forum territoriale, si permetteva di intimidire chi si pone a difesa dei diritti dei cittadini minacciando di agire legalmente qualora “…la scrivente, (Caltaqua ndr) dovesse subire un qualsivoglia danno anche in termini di immagine”, fondando peraltro la tesi che nulla è dovuto anche in base ad una direttiva di ARERA non ancora emanata (!!!).
Non volendo entrare nel merito dell’infinita sequela di inadempienze del gestore, basti pensare che entro il 2011 i nisseni avrebbero dovuto avere l’acqua in casa h24, obiettivo ancora oggi ben lontano dall’essere raggiunto, crediamo che la misura sia colma e che chi ha scientemente procurato in questi anni oltre ai disservizi con costi esorbitanti un danno ambientale ed alla salute dei cittadini ancora incalcolabile, secondo il principio EU del “chi inquina paga” sia finalmente sottoposto a tutte le verifiche necessarie a contestare le inadempienze registrate da una Commissione d’inchiesta terza alle parti indagate. È quello che tra le altre cose il 22 marzo, nella giornata mondiale dell’Acqua,  abbiamo richiesto al Presidente Musumeci dal quale ancora attendiamo di essere ricevuti per esporre le ragioni dell’Acqua Pubblica.
Ricordiamo ancora una volta che tutti i costi del servizio idrico integrato, compresi gli investimenti, sono a carico della bolletta che pagano i cittadini, mentre i profitti, solo teoricamente abrogati dai referendum 2011, entrano nelle tasche di chi anziché intimidire i movimenti per l’Acqua Pubblica dovrebbe preoccuparsi di rispondere del proprio operato.

 SI SCRIVE ACQUA SI LEGGE DEMOCRAZIA

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