“Il Piano di sicurezza edilizia emanato dall’ assessorato regionale Salute in Sicilia, è inutile se la Regione non attua seria attivita’ di vigilanza. Le morti sul lavoro diminuiscono solo perché ci sono meno ore lavorate in Sicilia. solo il 3% delle aziende controllate nel 2010, a fronte di impegno della Sicilia di almeno 5% pattuito in Conferenza Stato Regione”.
Lo dichiara il segretario regionale dell’Unione Generale del Lavoro Giuseppe Monaco.
“Ad un buon piano di prevenzione – aggiunge Monaco -deve corrispondere obbligatoriamente una altrettanto efficace regime di controllo; cioè un’attività di vigilanza qualificata dotata di un organico commisurato alle esigenze già individuate nella Conferenza Stato Regioni per il triennio di riferimento.
Ed è proprio il Patto Stato Regioni, D.P.C.M. 17.12.2007, che fissa l’obiettivo di controllare almeno il 5 % delle unità locali per il raggiungimento della copertura del Livello Essenziale di Assistenza (L.E.A).
Il Sicilia questa percentuale si ferma al 1,9 % nel 2008 e nel 2009 ed al 3,2% nel 2010.
Siamo lontani dagli obbiettivi prefissati, soprattutto se consideriamo che la Sicilia è l’ultima Regione nella classifica nazionale, unitamente alla Regione Calabria che raggiunge solo il 3.1% nell’anno 2010, (La Regione Toscana e l’Umbria per lo stesso anno hanno raggiunto l’11%).
Anche per i controlli riferiti ai cantieri mobili e temporanei -prosegue Monaco – la Sicilia presenta vistose lacune: circa 1.500 i cantieri ispezionati nel 2010 nell’isola, contro i 10.000 della Lombardia, i 6 .000 del Lazio e i 4.200 della Campania.
Del totale dei cantieri siciliani oggetto di verifiche sono risultati “non a norma” nel 2008 il 51%, nel 2009 il 28,5%, nel 2010 il 36%.
La carenza di personale degli organi di vigilanza in Sicilia è rilevante sebbene la Regione vanti un esubero ingente di dirigenti.
Nell’anno 2009 -data ultima cui sono stati forniti dati dalla Regione siciliana- gli addetti ai controlli risultavano 211 unità di cui solo 103 dotati di poteri di Polizia Giudiziaria”.
