Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Ipoacusia. È ancora un tabù

di Redazione

Dopo i 65 anni di età più del 60 % delle persone ha problemi uditivi. Di queste circa la metà si protesizzerà. Nostra intervista al dr. Francesco Ferruzza otorinolaringoiatra di Palermo.

 

di Arianna Zito

A cosa sono dovuti i problemi uditivi?

“Nella stragrande maggioranza dei casi – risponde Francesco Ferruzza otorinolaringoiatra di Palermo- all’invecchiamento del sistema uditivo. Peggiorato ovviamente nei soggetti con ipertensione o con diabete, che in Sicilia è molto frequente. Ma anche le persone che abbiamo fatto lavori usuranti per l’udito, come ad esempio, i lavoratori delle industrie e dell’edilizia che, in passato, non erano molto protetti da cuffie o altri presidi. E possiamo aggiungere anche gli ex cacciatori. Altre cause possono essere la parotite infantile e molte malattie virali infantili. Queste possono rendere deficitario l’apparato uditivo e, con l’età, si può verificare un peggioramento. La sordità può essere causata anche dai decibel delle discoteche. Inizialmente, nei frequentatori abituali, vi è una perdita dei suoni acuti che non sono invalidanti (il ragazzo non se ne accorgerà) però con gli anni vedrà che la sua curva audiometrica mostrerà una perdita sulle frequenze acute”.

Anche le cuffiette auricolari, tanto utilizzate dai giovani, possono essere dannose per l’udito?

“Tutto dipende da quanto tempo vengono utilizzate e, soprattutto, a che volume. Possono dare quella che viene chiamata fatica uditiva e manifestare gli acufeni da trauma acustico. Questi sono un sintomo di sofferenza della chiocciolina dell’udito che, con il passare degli anni, si associa alla perdita dell’udito neurosensoriale”.

Cosa bisogna fare per accertare un deficit uditivo?

“Intanto bisogna fare una visita otorinolaringoiatrica o audiologica, che accerterà per prima cosa se il paziente non abbia un semplice tappo di cerume o patologie a carico dell’orecchio esterno o medio curabili, ad esempio un’otite catarrale cronica che può essere curata con aerosol o cure termali. Patologie non gravi che, però, se non ben curate possono essere causa di sordità successiva. Dopo avere escluso queste cause si passa allo step successivo, ovvero, agli esami audiometrico e impedenzometrico. In caso di dubbi si arriverà ad esami diagnostici più specialistici”.

Un trauma può provocare la sordità?

Dobbiamo distinguere. Una pallonata in faccia può dare una perforazione timpanica che se curata si può risolvere spontaneamente o, successivamente, si potrà fare un intervento di miringoplastica per chiuderla, ma l’udito sarà poco compromesso. Uno scoppio di grossi petardi o, peggio ancora, di bombe a distanza ravvicinata, invece, possono provocare problemi seri all’udito”.

Perché un bambino nasce sordo?

“Non è facile capire la causa della sordità. Più velocemente si scopre più è facile aiutarli, ad esempio, con gli impianti cocleari, fondamentali per i bambini che nascono sordi o sordastri.

Le cause principali sono soprattutto virali materne o del bambino stesso e forme ereditarie. Anche in questo caso la diagnosi precoce è importantissima”.

Chi può ottenere le protesi acustiche?

“La protesi acustica è mutuabile per tutti purché ovviamente – conclude il dottore Francesco Ferruzza- abbiano riconosciuta un’invalidità civile per una percentuale di sordità di circa il 55 %, grosso modo di 55 decibel per le frequenze principali della curva audiometrica nell’orecchio migliore”.

Le persone che presentano deficit uditivi spesso si isolano ma per migliorare la qualità della loro vita, il più delle volte, sarebbe sufficiente una adeguata protesizzazione acustica.

Enrica Lazzara

È vero – risponde Enrica Lazzara (nella foto), consulente per soluzioni protesiche sarebbe importante sottolineare l’importanza dell’ausilio protesico. Rispetto alle protesi acustiche ci sono ancora delle remore di tipo culturale. Quando si comincia a perdere l’udito il paziente se n’è accorge, non riesce a discriminare le parole. Ma mentre non si ha nessuna difficoltà nell’accettare gli occhiali, per molti è più problematico accettare di mettere una protesi acustica. Invece, è un ausilio fondamentale perché l’ipoacusia ovvero la riduzione della capacità uditiva determina delle condizioni che portano ad uno scollamento dalla realtà e  a difficoltà nella vita sociale. Purtroppo lo si nega anche a sé stessi e non si cerca subito una soluzione. Quando si provvede può essere già tardi, perché l’ipoacusia progredisce e non si recupera e le protesi acustiche lavorano sulla capacità uditiva residua. Ma per un fatto culturale si tende a rimuovere il problema. Rispetto ad una volta che c’erano degli apparecchi acustici ingombranti e, di conseguenza, molto evidenti oggi esistono delle soluzioni protesiche eccellenti. Troviamo ausili di grande tecnologia (ormai sono quasi tutte digitali, quindi sono programmabili, gestibili e regolabili con il computer a seconda della perdita uditiva del paziente e  soluzioni ottime dal punto di vista estetico.

L’ipoacusia – continua Enrica Lazzara- è riconosciuta dal S.S.N. come patologia invalidante. Se esiste una perdita uditiva importante, in quel caso, si può fare una pratica affinché venga riconosciuta l’invalidità e per avere una protesi acustica sul verbale dell’invalidità deve essere scritto, sordità o ipoacusia. Molte persone non sanno che hanno diritto, in questo caso, ad avere una protesi acustica. Un ruolo fondamentale lo rivestono i medici di medicina generale che una volta accertata la ridotta capacità uditiva informare il proprio paziente di questa opportunità”.

Quali sono i costi di una protesi acustica?

“I costi variano da 1000 a più di 5000 euro. Il paziente che sceglie di farsi protesizzare con una protesi basica, però, non spende nulla poiché si avvia la pratica di fornitura del presidio. Qualora si desideri un apparecchio più sofisticato, attraverso la cosiddetta pratica di riconducibilità, il paziente dovrà pagare soltanto la quota di differenza”.

 

 

 

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