Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Isnello: il fascino della montagna

Una gita fuori porta alla ricerca di tranquillità, passeggiate, natura e buona cucina: così siamo arrivati a Isnello, dove vi suggeriamo di recarvi per una giornata più che piacevole (foto credits Pixabay).

di Redazione

Stanchi di aria condizionata, ventilatori e giornate trascorse in casa cercando rifugio da questo caldo torrido? La soluzione potrebbe essere una giornata a Isnello, piccolo borgo in provincia di Palermo, incastonato nella splendida cornice del Parco Madonita. È così, proprio nelle Madonie che, sottoposte dagli eventi geologici a spinte orogenetiche, hanno dato vita ad un assetto di masse rocciose frastagliate e contorte, determinando uno dei paesaggi più belli della Sicilia.
Posto su una rupe, a un’altitudine di 530 metri sul livello del mare, Isnello è composto da un nucleo medievale che si è letteralmente attorcigliato sul pendio del castello bizantino di cui rimangono significativi ruderi.

La storia

In realtà, non si sa molto sulla storia e l’evoluzione dell’insediamento delle popolazioni che hanno dato vita a questo paesino. Si deducono le origini durante il periodo della dominazione araba. In questo periodo, Isnello è chiamato Menzil Al-Hamàr, che significa villaggio fortificato. Un nome che prende dal torrente che scorre nella gola che lo separa dalla montagna grande.

La presenza dell’uomo, comunque, è abbastanza antica, come testimoniano alcuni reperti trovati in grotte limitrofe. L’area, infatti, sarebbe stata antropizzata fin dall’età preistorica e, più precisamente, dall’Eneolitico. I ruderi dell’Eremo di San Leonardo e del Castello che sovrasta l’abitato sono testimonianza della presenza bizantina già nell’VIII secolo.

Il primo nucleo abitato vero e proprio si è sviluppato nel XIII secolo, intorno a un antico maniero, di cui oggi si ammirano il perimetro esterno e pochi ruderi.

Cosa c’è da vedere a Isnello

Da visitare la quattrocentesca chiesa madre, Santa Maria Maggiore, San Michele e dell’Annunziata, con un repertorio di opere di arte di notevole interesse. Si possono apprezzare, ad esempio, antichi organi, statue marmoree di scuola gaginiana. Queste splendide chiese sono coperte da soffitti lignei  a cassettoni. In tutto il loro splendore, appaiono opere dello zoppo di Gangi e del fiammingo Simone di Wobreck.
Non tutte le chiese però sono aperte. Pertanto, è necessario programmarne le visite. Si potrà, così, usufruire pure di valide guide fornite in genere dalla Pro Loco.

Il clima

Durante la stagione fredda, la neve crea un paesaggio da fiaba con tetti imbiancati e i rami degli alberi dei boschi circostanti carichi di questa magia bianca che è capace, già da sola, di creare atmosfere degne di una fiaba.
Nel corso della bella stagione, offre refrigerio dalle giornate afose. Infatti, vale la pena visitare questi luoghi, particolarmente in estate. Soprattutto, se si proviene da località sul mare, particolarmente calde. Sebbene si trovi a un’altitudine collinare, anche nelle giornate più calde, come ormai siamo abituati da anni e anche in questa estate, la sera si può beneficiare di una frescura molto piacevole.

Le montagne attorno a Isnello, offrono una serie di possibilità di escursioni con vari livelli di difficoltà. Basta programmare dei validi itinerari, in base alle proprie possibilità. Itinerari da affrontare sempre con il giusto equipaggiamento: scarponi e pantaloni lunghi. Magari colazione a sacco, una adeguata cartina geografica e un bel carico di energia. Querce, lecci e faggi circondano il paese.

Ma se la vostra gita fuori porta ha anche l’obiettivo di gustare sapori della tradizione, allora a Isnello non rimarrete delusi. Il territorio regala un buonissimo olio d’oliva, grano e fave, queste ultime ingrediente principale di numerose ricette tipiche. Gli allevamenti consentono la produzione di carni e formaggi particolarmente saporiti.
E se volete provare una ricetta particolare della cultura enogastronomica di Isnello, ecco il riso con finocchi e mollica abbrustolita o, per restare nella tradizione, muddica atturrata.

Riso con finocchi e muddica atturrata

Ingredienti per sei persone:
Gr. 400 di riso,
1 Kg. di finocchi di montagna,
1 cipolla,
3 cucchiaini di estratto di pomodoro,
100 gr. di mollica di pane raffermo,
olio, sale, pepe q.b.

Preparazione:
Soffriggere la cipolla a fette sottili, aggiungere i finocchi lessati e tagliati a pezzetti, poi l’estratto e quindi lasciare rosolare per bene. In una padella con poco olio far tostare la mollica, lessare il riso, condire con i finocchietti facendo amalgamare per qualche minuto.
Servire aggiungendo a tavola la mollica.

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