Voglia di cinema! I consigli di Massimo Arciresi
Jackie (id., USA/Cile/Francia/Hong Kong, 2016) di Pablo Larraín con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Billy Crudup, Greta Gerwig
Debutto in lingua inglese per il cileno Larraín, il quale non si scompone e continua a proporre un’idea di cinema fuori dagli schemi, capace di insinuarsi negli occhi e nella mente. Compito ancor più arduo: raccontare Jacqueline Kennedy (in seguito Onassis) che, prima di diventare icona, sentì la responsabilità – secondo la bella sceneggiatura di Noah Oppenheim – di “prenotare” per il marito JFK appena assassinato il posto che gli spettava nella Storia. L’organizzazione del sontuoso funerale di Stato è la scusa per ripercorrere, in disordinati frammenti temporali, le ore e i giorni successivi al mortale attentato, con la first lady costretta a passare dal dolore e lo spavento (bravissima Portman) alla consapevolezza del suo ruolo. Nei panni del confessore John Hurt in una delle sue ultime apparizioni.
Oppure
Barriere (Fences, USA, 2016) di Denzel Washington con Denzel Washington, Viola Davis, Mykelti Williamson, Jovan Adepo
L’impronta è vistosamente “scenica”, ma la terza regia di Washington, intenso interprete anche sul palcoscenico – sempre con l’ottima Davis – della vibrante pièce di August Wilson (1945-2005), sceglie di non intervenire (chi non ama il teatro filmato è avvertito). Negli anni ’50 un ciarliero netturbino mantiene la famiglia ma soffre per la mancata carriera nel baseball. Impone il suo modo di vedere a uno dei figli, che, per dire, vorrebbe riuscire nel football. Amore ed errori, orgoglio e crescita: elementi perpetuamente genuini. Il sornione Stephen McKinley Henderson appare pure in Manchester by the Sea.
Voglia di cinema! – La frase della settimana
«Aprono le ali come farfalle e si mettono a volare nel mare.» Pif, sostituendo il Lambert Wilson della versione originale, descrive la liberatoria entrata in acqua (dopo migrazioni, peripezie, ricerche di cibo per l’autoconservazione e la salvaguardia della prole) di una folta colonia di “imperatori” nel documentario/“sequel” (definizione bizzarra e tutto sommato inesatta) a matrice didattica La marcia dei pinguini – Il richiamo (L’empereur, Francia, 2017) di Luc Jacquet.