“La vera bellezza di una donna è riflessa nella sua anima”
Audrey Hepburn
Migliaia di frasi sono state dedicate alla bellezza femminile. Ma questa, citata dalla celebre attrice, icona di eleganza e bellezza femminile, ci è sembrata quella che meglio sintetizzasse il concetto di bellezza femminile nell’immaginario collettivo di tutti i tempi.
L’ideale di bellezza femminile, in costante evoluzione, ha plasmato le aspettative e le norme sociali, definendo “un modo” di percepirla sempre diverso.
Il corpo della donna ha sempre rappresentato “il modello” di bellezza per eccellenza. Modello ideale tramandato nei secoli, seguendo, appunto, i canoni di ogni tempo.
Sin dalle prime raffigurazioni femminili tramandati da popoli antichi, la donna è rappresentata come unica depositaria di un canone estetico.
Questo ideale di bellezza femminile, come dicevamo, si evolve nel corso del tempo. Ogni epoca propone un proprio modello che si differenzia sostanzialmente da quello rappresentato nelle epoche precedenti. Frutto di un percorso socio-culturale maturato ed evolutosi negli anni.
Storia del concetto collettivo di bellezza femminile
Come è cambiato il concetto di bellezza femminile nella storia?
Nell’Antico Egitto
Nell’Antico Egitto, per esempio, l’ideale di bellezza era legato alla religione e alla magia. Il massimo di bellezza femminile era rappresentato da un corpo esile, con spalle strette, vita alta e volto perfettamente simmetrico. Le donne egiziane hanno una pelle chiara e liscia, simbolo di purezza. Pertanto, è diffusa l’abitudine di utilizzare olio di mandorle per idratare la pelle. I capelli, lisci, vengono raccolti in acconciature elaborate o coperti da parrucche.
Amano adornarsi di gioielli.
Antica Grecia
Ispiratrice di bellezza nell’antica Grecia è la natura. Viso rotondo, naso piccolo e labbra sottili. I capelli delle donne sono ondulati o ricci, sciolti o intrecciati.
Non si truccavano molto, ma usano solo un po’ di polvere bianca per schiarire la pelle. Non si depilano, ma tengono il corpo in forma con danza e ginnastica.
Nell’antica Grecia, insomma, l’armonia, la sinuosità e la morbidezza del corpo in un contesto perfettamente proporzionato rappresentano l’ideale universale.
Epoca Romana
Nell’Antica Roma, la cui epoca si prolunga nei secoli, il canone di bellezza femminile cambia e si trasforma sovente.
Inizialmente, lo standard era incarnato dal modello mediterraneo. Capelli e carnagione scuri, gambe e braccia lunghe, spalle strette, seni piccoli e fianchi larghi.
Con l’espansione verso il Nord Europa e, quindi, la scoperta di popolazioni differenti rispetto a quelle mediterranee, i modelli cambiano. Spunta la donna alta, capelli, carnagione, occhi chiarissimi.
Le donne romane si truccavano con ombretti colorati e rossetti per delineare occhi e labbra. Mentre i capelli, lunghi e ondulati, venivano colorati con l’henné o il succo di limone.
Si depilavano le gambe e le ascelle con cera e si curavano il corpo con bagni profumati e massaggi.
Medioevo e bellezza femminile
Nel periodo medievale, la bellezza femminile è spesso legata alla religione e alla moralità. E’ un dono divino.Le donne sono raffigurate come figure sacre.
Nel Medioevo, l’ideale di bellezza femminile è incarnato da una donna esile, pallida, dal seno piccolo e dai colori chiarissimi.
Rinascimento
Dopo il Medioevo, torna la bellezza classica. Nell’epoca rinascimentale, assume un ruolo diverso. Le donne sono raffigurate con maggiore realismo e naturalismo, con attenzione ai dettagli fisici e psicologici. Il Rinascimento accosta molto la bellezza femminile ideale alle divinità greche. Forme morbide e rotondeggianti, fianchi e seno abbondanti.
La bellezza femminile in epoca vittoriana
In epoca vittoriana, la morbidezza delle forme viene esaltata al massimo. Corpo sodo e voluttuoso, viso paffuto. Per mettere in evidenza il punto vita, la donna indossa strettissimi corsetti, assumendo la forma di una clessidra. Ma è questo l’ideale di bellezza femminile dell’epoca.
Durante il ‘900
Arriviamo, così al secolo scorso. Durante i primi anni del Novecento, cambiano le tendenze e si apprezza un modello spiccatamente meno femminile. Corpo snello, seno piatto, capello corto e look decisamente mascolino.
Sono questi i primi segnali di una emancipazione femminile decisamente più accentuata.
Durante tutto il ‘900, questa tendenza all’emancipazione femminile prosegue in maniera inarrestabile. I modelli, infatti, variano tantissimo. Dal fisico androgeno di inizio secolo si passa a un fisico formoso e procace, per ritornare nuovamente alle figure esili e sottili degli anni ’60, arrivando alle modelle atletiche e formose degli anni ’80. Un ritorno alla magrezza esasperante avviene negli anni ’90.
La bellezza femminile nel Nuovo Millennio
Un modello fortunatamente sottomesso e superato dal modello di bellezza dei giorni nostri.
La donna dei nostri tempi presenta una figura magra, ma sana, con pancia piatta, frutto di attività fisica e alimentazione corretta.
Dal conformismo alla libertà
Negli ultimi secoli, seguire rigorosamente i canoni di bellezza femminile ha generato, spesso, insoddisfazione, frustrazione, disagio in molte donne.
Pertanto, in molte di loro assistiamo a una maggiore presa di coscienza e a una rivoluzione culturale che ha messo in discussione gli stereotipi estetici imposti dalla moda.
Il movimento Body positive
Finalmente, la donna rivendica il diritto di essere sé stessa, di esprimere la propria personalità e la propria diversità, di accettare il proprio corpo comunque sia, seguendo modelli autentici e naturali.
Da questo nuovo modo di concepirsi, nasce il movimento Body positive. Segno di grande emancipazione femminile, questo concetto ha rivoluzionato anche il modo di essere liberamente, splendidamente e felicemente donna
Una donna è bella per le proprie virtù e non per la propria esteriorità.
La vera bellezza femminile
Esili, corpose, rotondeggianti, giunoniche, in miniatura, brune, lattee, comunque siano, le raffigurazioni della bellezza femminile testimoniano sempre dolcezza, grazia, sensualità, forza, eleganza e fascino.