Il nome della festività cristiana della Candelora deriva dall’usanza della Chiesa di benedire le candele in quel giorno. Attraverso la benedizione, Gesù è proclamato dalla Chiesa come “la vera Luce che illumina tutto il mondo”. La luce rappresenta chiarezza, calore e purificazione. La candela è emblema anche dell’anima, con la sua fiammella che raffigura l’aspirazione dell’uomo verso Dio.
L’importanza della candela
La cera delle candele è stata utilizzata fin dall’antichità in riti magici e interpretazioni simboliche. Esiste una branca della magia chiamata “ceromanzia” che studia le figure formate dalla solidificazione spontanea della cera fusa. In riti ancestrali, la cera delle candele veniva lasciata gocciolare in un recipiente pieno d’acqua e le immagini formate dalla solidificazione erano interpretate come messaggi divinatori capaci di predire il futuro. Anche la fiammella della candela aveva un potere divinatorio, considerata di buon auspicio se si innalzava verso il cielo, mentre una fiamma bassa e debole era vista come segno di cattivo auspicio. Mentre la Candelora viene festeggiata in molte parti della Sicilia il 2 febbraio, a Catania slitta di un giorno. Il 3 febbraio si festeggia la Candelora insieme al primo giorno dei festeggiamenti in onore della Santa patrona.
La cera, carne verginale di Gesù Bambino
Un’interpretazione diversa della cera e della fiammella delle candele è fornita da sant’Anselmo, il quale, secondo il Messale Romano, affermava che “la cera delle candele rappresenta la carne verginale di Gesù Bambino; il lucignolo rappresenta l’anima e la fiamma la divinità”. Questi simboli si adattano bene alle candele utilizzate nella festa di Sant’Agata, patrona di Catania, che viene celebrata con una grande festa annuale, la più imponente della Sicilia.
Ricorrenza della Candelora
La Candelora cade 40 giorni dopo la data convenzionale di nascita di Gesù, il 25 dicembre. La sua ricorrenza indica il giorno in cui, secondo l’antico rito ebraico, il figlio maschio veniva presentato al Tempio per la benedizione. Mentre la madre doveva essere purificata.
Le regole della Bibbia
La Bibbia, in Levitico 12,1-5, descrive le regole per le donne che avevano partorito. Una donna che partorisce un maschio è impura per sette giorni e deve purificarsi per ulteriori trentatré giorni. Se invece partorisce una femmina, è impura per due settimane e deve purificarsi per sessantasei giorni.
Queste regole sono per me arcani inesplicabili riguardo al concetto di purezza della donna in relazione alle mestruazioni. E, ancor di più, al fatto che la purificazione dopo la nascita di una femmina richiedesse più tempo rispetto a quella necessaria dopo la nascita di un maschio.
La Candelora simbolo di fertilità
La candelora, secondo un antico proverbio siciliano, è simbolo di fertilità. Esso recita: Pi la Cannilora tutti li carmuci nescinu fora (Per la Candelora tutti i conigli escono dalla tana). I conigli, simbolo di fecondità, indicano che il periodo di rinascita della natura inizia a dare i suoi frutti.