Riprendiamo il nostro viaggio nelle Associazioni che riuniscono gli italiani che vivono all’estero, con uno sguardo particolare ai siciliani. Come dicevamo precedentemente, sono tantissime ed è anche difficile censirle tutte. In questa prima fase ci stiamo occupando prevalentemente di quelle che riuniscono gli italiani in America.
Iniziamo dalla Italian Businessmen’s Club che ha sede a Portland, in Oregon, e nacque a seguito della visita che il pugile Primo Carnera fece a Portland dopo l’esondazione del Po nel 1951.
Un sostegno ai giovani studenti
Un gruppo di uomo d’affari, trapiantati negli Stati Uniti, decisero che era il momento di creare una fondazione che si occupasse non solo di diffondere e preservare la cultura italiana, ma anche di intervenire da un punto di vista sociale nel territorio in cui si erano insediati. L’Associazione nacque ufficialmente nel gennaio del 1952 e da allora è stata impegnata in molteplici attività, incluso il sostegno a giovani studenti dell’Università statale di Portland, a mezzo di borse di studio.
La Festa d’Estate
Un vero evento sociale è la “Festa d’Estate”, grande riunione a base di cibo e musica italiana, e lo stesso “La Vendemmia”, una vera kermesse per celebrare la raccolta dell’ uva, cosa che in Italia è molto comune (è frequente che nelle aziende vinicole si celebri la vendemmia) ma negli Stati Uniti è inusuale.
Nello Utah, lo stato americano patria dei Mormoni (il Coro Mormone è una cosa spettacolare) ha sede la lega civica italo-americana, la Italian American Civic League, che promuove un buon rapporto tra gli italiani e il popolo dello stato dello Utah, e cerca di assicurare un ruolo adeguato agli italo-americani nella comunità.
La Italian American Community Services Agency, con sede a San Francisco, in California, assicura un servizio di assistenza bilingue ai nostri connazionali trapiantati negli USA, soprattutto tutti quei servizi che non sono forniti dalle agenzie governative. Ovviamente, soprattutto quando ci si trova per i primi tempi in un paese straniero, un’assistenza di questo genere è fondamentale.
Per non dimenticare la lingua italiana
Italingua Institute, anche questo a San Francisco, raccoglie un gran numero di studiosi e professionisti italiani che vivono nella Bay Area che hanno la voglia di mettere a disposizione le loro conoscenze. Italingua promuove lezioni di grammatica e conversazione tenute da madrelingua istruiti che intraprendono una formazione professionale continua, nonché seminari su arte, cinema, teatro, enogastronomia.
E poi c’è la “Piccola Scuola Italiana”, un programma di istruzione full immersion in italiano. Inizia dai bambini piccoli, dagli 1 ai 5 anni, e segue un modello didattico nato in Emilia Romagna.
Un museo per arte e cultura italoamericane
Bellissimo il Museo ItaloAmericano, unica istituzione che si occupa di preservare esclusivamente arte e cultura italiane e americane. Nato nel 1978, si occupa di divulgare anche la nostra lingua con delle classi tenute da insegnanti madrelingua che curano sia la grammatica che la conversazione. Per consentire di sperimentare le proprie abilità linguistiche sul campo, organizzano anche viaggi in Italia
In South San Francisco ha sede la Scuola di Lingua e Cultura Italiana che si pone l’obiettivo di continuare a preservare, per le generazioni che verranno, la storia e il contributo che gli italiani e la cultura italiana hanno dato e danno alla vita americana. Ogni sabato mattina durante l’anno scolastico, la scuola offre lezioni di lingua italiana per tutta la famiglia, così da creare un momento di condivisione, dalla scuola elementare agli adulti principianti e avanzati. La scuola organizza anche eventi culturali e lezioni sulla cultura italiana.
Figli di Sicilia
E anche questa volta concludiamo con una associazione di siciliani. La Sons of Sicily di San Jose, in California, è stata fondata nel 1974. Si tratta di un club che promuove sovente incontri per salvaguardare il nostro patrimonio culturale e le nostre tradizioni e tantissimi eventi nel corso di tutto l’anno, così da condividere usi e costumi e tenere viva la nostra lingua all’estero.