Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

La discriminazione? Non ha alcun senso

Domani è la giornata mondiale contro la discriminazione. La discriminazione ha più facce, tutte aberranti e senza alcun senso. Riflettiamo e capiamo che da discriminatori si potrebbe diventare discriminati

di CNDDU

Discriminazione è un concetto astratto ma ancora molto presente, purtroppo, in molti aspetti del quotidiano. E non è necessario offendere chiaramente a parole… bastano alcuni sottili atteggiamenti discriminatori per far sentire qualcuno diverso o inadatto. Ma non bisogna mai dimenticare che basta un attimo per trovarsi da discriminatore a discriminato…

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani ricorda che domani, 1° marzo, si celebrerà la Giornata mondiale contro le discriminazioni, istituita nel 2014 da UNADIS per promuovere una più ampia sensibilizzazione in materia.

Da studi recenti si evince che negli ultimi anni sta aumentando la disuguaglianza raggiungendo percentuali superiori al 70% nella popolazione mondiale, accrescendo il pericolo di divisione e innalzando barriere allo sviluppo economico e sociale.

La Costituzione Italiana

La nostra Costituzione all’art. 3 ci ricorda che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Molto incisivi sono anche gli artt. 1 e 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: articolo 1 “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.”

Discriminazione in base al colore della pelle (fonte Pixabay)

Articolo 2 “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.”

Gli stessi concetti sono poi ribaditi anche all’articolo 21 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Nel corso del 2022 due testimonianze importanti finalizzate alla fine delle discriminazioni hanno giustamente richiamato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica; in ordine temporale, il discorso di insediamento del Presidente della Repubblica Italiana a Montecitorio davanti al Parlamento e l’altra è stata la prima intervista della storia di un Pontefice in tv, rilasciata da Papa Francesco domenica 6 febbraio nella trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio.   

Il Presidente Mattarella nel suo discorso ha evidenziato i seguenti concetti: “… La pari dignità sociale è un caposaldo di uno sviluppo giusto ed effettivo. Le diseguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono piuttosto il freno di ogni prospettiva di crescita …

… La dignità. Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ciascuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro …

… Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio.

Fonte immagine: Pixabay

Dignità è diritto allo studio, lotta all’abbandono scolastico, annullamento del divario tecnologico e digitale. Dignità è rispetto per gli anziani che non possono essere lasciati alla solitudine, privi di un ruolo che li coinvolga …

Dignità è contrastare le povertà, la precarietà disperata e senza orizzonte che purtroppo mortifica le speranze di tante persone …

…  Dignità è non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità. Dignità è un Paese dove le carceri non siano sovraffollate e assicurino il reinserimento sociale dei detenuti. Questa è anche la migliore garanzia di sicurezza.

Dignità è un Paese non distratto di fronte ai problemi quotidiani che le persone con disabilità devono affrontare, e capace di rimuovere gli ostacoli che immotivatamente incontrano nella loro vita. Dignità è un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità, dalla complicità di chi fa finta di non vedere. Dignità è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un’informazione libera e indipendente. La dignità, dunque, come pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile …”.

L’intervista del Santo Padre successivamente è stato un discorso improntato a prendersi cura dell’altro, alleviando la sofferenza delle persone; l’uomo egoisticamente danneggia la natura. Possono costituire profondi spunti di riflessione per la comunità scolastica alcune Sue considerazioni: “Ci manca il toccare le miserie e il toccarle ci porta all’eroicità, penso a medici e infermieri che hanno toccato il male durante la pandemia e hanno scelto di stare lì. Il tatto è il senso più pieno”.

Fonte immagine: Pixabay

“Toccare è farsi carico dell’altro”.

Il Papa si sofferma inoltre sui giovani, sulla discriminazione giovanile, sul bullismo, sul cyber-bullismo e sull’aggressività sociale: Penso ai suicidi giovanili e a quanto sia cresciuto quel numero. C’è un’aggressività che scoppia, pensiamo al bullismo: è aggressività nascosta, è un problema sociale, questa aggressività distruttiva va educata. Tutto inizia dal chiacchiericcio, che distrugge l’identità invito a essere coraggiosi: chiacchierare degli altri distrugge, bisogna andare a parlare direttamente. Così cominciano le divisioni”.

Riflettiamo sulla discriminazione

Il CNDDU, in occasione del prossimo primo marzo propone a tutte le scuole di aprire una riflessione, parametrata in base ai vari gradi di istruzione, su tali storici discorsi (versioni integrali reperibili online) realizzando al termine della riflessione una virtual whiteboard da condividere sul sito web della scuola o organizzando un tavolo anti-discriminazione. Segnaliamo l’iniziativa del liceo Giovanni da San Giovanni del Valdarno che sull’argomento ha preparato un contest incentrato sulla “creatività inclusiva”.

Inoltre invitiamo tutte le scuole a costituire uno sportello anti-discriminazione aperto a tutta la comunità educativa.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare dall’alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rimettersi in piedi.” (Gabriel Garcia Marquez)
Prof. Ronny Donzelli – CNDDU

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