Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

La festa del Montone o del sacrificio di Ismaele

di Redazione

A conclusione del pellegrinaggio annuale alla Mecca, il mondo islamico festeggia la gioia dell’avvenimento vissuto

La Redazione 

La festa del Montone costituisce la più importante ricorrenza religiosa del mondo islamico, seconda soltanto a quella del Ramadan, in quanto segna la conclusione del pellegrinaggio annuale che ogni musulmano deve compiere presso la città santa della Mecca, per andare a visitare la Ka ‘ba, cioè la casa di Dio.

Questa festa affonda le sue radici nelle antiche testimonianze riportate dal Corano, in base alle quali il Patriarca Abramo aveva concepito, in età avanzata, 2 figli: Ismaele  e Isacco. La madre di Ismaele era la sua concubina Hajar, ancella della moglie di Abramo, Sara, che era sterile. Grazie alla forza della sua fede, quest’ultima, successivamente era stata resa sterile per grazia divina , anche se già molto avanti negli anni, e aveva partorito Isacco. Dopo questa nascita, però, Allah aveva ordinato ad Abramo di trasferire l’ancella e il suo bambino dalla rigogliosa Terra di Canan agli Altopiani dell’Arabia Saudita, dove oggi si trova la Mecca, per allontanarli dal suo nucleo familiare legittimo.

Secondo i testi sacri, però, Abramo non aveva del tutto abbandonato Ismaele, recandosi, spesso, nel luogo in cui viveva, per seguirlo nella crescita, fino a quando, essendo ormai diventato adulto, avevano riedificato insieme, su una base risalente al nostro progenitore Adamo, la nuova Ka’ba. Si tratta di una costruzione a forma di cubo, priva di copertura, formata da pareti in pietra.

Su un angolo esterno di questo edificio, Abramo avava posto la Pietra Nera (Hajr-al-asvad), di forma ovale, che gli era stata offerta dall’Arcangelo Gabriele, allo scopo di marcare il punto di partenza e di arrivo del Tavaf, cioè del giro che i musulmani compiono intorno alla Ka’ba quando giungono in pellegrinaggio alla città santa.

La Festa del Montone, dunque, viene celebrata in tutto l’Islam in corrispondenza dell’ultimo giorno di questo ‘percorso religioso, nel corso del quale viene immolato un montone ad ovest della Mecca, per ricordare il sacrificio di Abramo, a cui Allah aveva chiesto di uccidere il proprio figlio Ismaele, per dare testimonianza della sua fede. All’ultimo momento Dio aveva fermato la sua mano, mandando, invece, un agnello fosse lui e non Isacco a essere stato offerto in sacrificio come vittima sostitutiva del giovane.

I musulmani sostengono che Hajar fosse la vera moglie di Abramo e che, essendo Ismaele il suo figlio preferito,  era lui e non Isacco a essere stato offerto in sacrificio. Ismaele, stabilitosi nel deserto, aveva sposato un’egizia ed era divenuto il progenitore di 12 tribù nomadi.

Abramo è ritenuto il padre delle tre grandi religioni monoteistiche, in quanto dal primogenito è derivata quella musulmana e da Isacco l’ebraismo e il successivo cristianesimo.

Il pellegrinaggio è uno dei cinque pilastri dell’Islam, secondo il quale ogni buon musulmano che ne abbia la possibilità economica, deve recarsi, almeno una volta nella vita, a visitare la Casa di Dio.

La Festa del Montone chiude questo iter religioso e cade sempre in date diverse, poiché segue il calendario lunare, in uso nell’Islam. I pellegrini che hanno già iniziato il viaggio, celebrano questa ricorrenza presso la Mecca, mentre tutti gli altri islamici lo fanno nei paesi in cui risiedono.

 

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