“Oggi si celebra la #GiornatadellaMemoria. Ricordare è espressione di umanità; è stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta, incominciando da proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finiscono per distruggere l’umanità”.
Le parole del Tweet di Papa Francesco sulla Giornata della Memoria, rendono l’esatto significato di questa giornata internazionale che ha lo scopo di ricordare e celebrare milioni di vittime dell’Olocausto.
Desideriamo riproporvi, oggi, l’articolo che pubblicammo 4 anni fa (per leggerlo cliccate qui), il ricordo della visita a uno dei campi di sterminio partoriti dalla follia nazista, dall’insensata idea che potesse esserci una razza superiore. Quei luoghi rimarranno per sempre scolpiti nella memoria di chi vi scrive, insieme con le sensazioni provate camminando nei viali del campo di Dachau o assistendo alla proiezione dei filmati girati dalle truppe che nel 1945 abbatterono i cancelli dei campi (il primo ad essere liberato fu Auschwitz).
Un orrore negato per anni dalla Germania che, però, ha dovuto arrendersi alle evidenze, alle migliaia di testimonianze, video e immagini di chi fece irruzione in quei lager.
Come scrisse Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.
Per questo abbiamo il diritto di sapere e il dovere di far conoscere ai giovani, alle generazioni del domani, quello che accadde dietro a quei cancelli e a quei km di filo spinato elettrificato, dietro a quei fumi dall’odore così acre, dietro a quei treni che arrivavano pieni e ripartivano sempre vuoti.
In occasione della Giornata della Memoria il Coro Cantate Omnes ha realizzato un bellissimo e toccante video che racconta una storia poco conosciuta e molto toccante. È la storia di una ninna nanna che si trasformò prima in canto di morte e poi nel simbolo di tutti i bambini innocenti vittime delle deportazioni e dello sterminio nazista.Il Coro Cantate Omnes presenta “Wiegala”.