Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale della giustizia sociale, 20 febbraio, adottata dall’Assemblea generale dell’ONU, con risoluzione n. 62/10 del 26 novembre 2007, intende promuovere nelle scuole la conoscenza delle caratteristiche dell’economia informale.
Povertà e rapporti di lavoro irregolari
L’ONU rileva che il 60% della popolazione mondiale non ha rapporti di lavoro regolari e pertanto non gode di nessuna forma previdenziale. Nei paesi in via di sviluppo e nelle aree più arretrate delle varie nazioni è facile che i lavoratori siano esposti al rischio della povertà o ai ricatti di datori di lavoro privi di scrupolo. La transazione dall’economia informale all’economia formale come previsto dalla raccomandazione n. 204 del 2015 (https://www.ilo.org/ilc/ILCSessions/previous-sessions/104/texts-adopted/WCMS_377774/lang–en/index.htm) diventa un obiettivo decisivo per contrastare la diseguaglianza sociale e favorire il progresso economico e civile dei popoli.
La Costituzione
L’art. 3 della Costituzione italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” costituisce un punto di riferimento imprescindibile per le future azioni di governo e deve essere divulgato ampiamente nelle aule scolastiche in modo che gli studenti apprendano i propri diritti e diventino casse di risonanza per quelli altrui.
L’art. 28 della DUDU prevede che “Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possono essere pienamente realizzati” e che quindi ogni persona debba essere tutelata nelle sue libertà inalienabili.
In cerca di una giustizia sociale
Per tal motivo Il CNDDU nel condividere il tema delle Nazioni Unite di quest’anno “Raggiungere la giustizia sociale attraverso l’occupazione formale” propone l’iniziativa, in considerazione anche dell’inasprirsi della tensione a livello internazionale proprio a ridosso dell’Europa, di postare sul sito web dei vari istituti il seguente documento ispirato dal testo standard in uso in molte leggi regionali e negli statuti di numerosi comuni e province italiane.
“La scuola …, in conformità ai principi costituzionali e alle norme internazionali che riconoscono i diritti innati delle persone umane, sanciscono il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e promuovono la cooperazione fra i popoli – Carta delle Nazioni Unite, Dichiarazione universale dei diritti umani, Patto internazionale sui diritti civili e politici, Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia – riconosce nella pace un diritto fondamentale delle persone e dei popoli.
La scuola promotrice di una cultura di pace e diritti
A tal fine la scuola promuove la cultura della pace e dei diritti umani mediante iniziative culturali e di ricerca, di educazione, di cooperazione e di informazione che tendono a fare della scuola una terra di pace.
La scuola assumerà iniziative dirette e favorirà quelle di istituzioni culturali e scolastiche, associazioni, gruppi di volontariato e di cooperazione internazionale”.
Il testo in oggetto potrebbe essere letto con gli studenti e discusso in maniera collettiva.
“Non c’è giustizia sociale che possa fondarsi sull’iniquità, che presuppone la concentrazione della ricchezza” (Papa Francesco, Conferenza internazionale dei giudici membri dei Comitati per i diritti sociali di Africa e America, 2020)
prof. Romano Pesavento – presidente CNDDU