Due squadre in campo in questa trentacinquesima giornata di campionato e interessi opposti.
Di Ambra Drago
La squadra di casa, la Juve , alla quale basta un solo punto per diventare campione d’Italia e di fronte un Palermo che non può sbagliare, che deve cercare anche solo con un pareggio di continuare il suo cammino verso la salvezza.
Sannino recupera Ilicic e Miccoli e affida loro l’intero attacco. Conte invece scende in campo con il 3-5-1-1, davanti ad un centrocampo a quattro, l’attacco è affidato a Marchisio e Quagliarella. Lo Juventus Stadium è pieno in ogni suo reparto di tifosi carichi e pronti a festeggiare lo scudetto. La Juve scende in campo molto carica e parte in attacco, subito Pogba per Vucinic in areaVucinicinterviene bene e libera.
Bisogna attendere il 6’ minuto del primo tempo per vedere un’iniziativa del Palermo, con Miccoli, ma la difesa juventina regge senza problemi. Sul fronte opposto al 16 ‘minuto gran botta dal limite di Vidal, palla fuori di poco. Al 23’ minuto, un uomo simbolo di questa Juve, Andrea Pirlo tira, ma la palla finisce alta sopra la traversa. Inutili gli infiniti palloni recuperati da Rios a centrocampo, gli uomini di Sannino guardano la superiorità avversaria. I giocatori juventini corrono molto, Nelson completamente spaesato, diventa facile preda delle giocate di Asamoah. Dal 25 al 28 minuto del primo tempo, parte lo show di Vucinic che tenta in diverse occasioni di segnare sia con un tiro dalla distanza dopo aver superato Donati, sia con un tiro di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Al 42’ minuto Miccoli protesta per un contatto al limite dell’area. Per Romeo però non c’è nessun fallo. Niente recupero. L’arbitro fischia al 45’minuto, le squadre scendono negli spogliatoi in assolutà parita a reti inviolate. I bianconeri dominano nel possesso palla, ma in realtà le occasioni da rete sono poche. Inizia il secondo tempo, gli uomini di Sannino credono nel miracolo, ma davanti hanno pur sempre i futuri campioni d’Italia, e se ne rendono subito conto. Infatti la Juve comincia come nel primo tempo, in attacco. I giocatori rosanero inizialmente non si abbattono ed al 6’ minuto della ripresa, Miccoli colpisce il palo con un sinistro chirurgico da posizione defilata. Continua la lotta tra Asamoah e Nelson, quest’ultimo assolutamente in giornata negativa.
Così il ganese supera Nelson e crossa, il Palermo si rifugia in angolo. Le speranze dei giocatori e dei tifosi rosanero si spengono al 14’ minuto del secondo tempo, contatto molto dubbio in area tra Donati e Vucinic, , il direttore di gara decide di assegnare il rigore che viene abilmente trasformato da Vidal. Iniziano i valzer di cambi per entrambe le squadre. Sannino mette in campo Hernandez al posto di Miccoli-esce tra i fischi dei tifosi juventini, probabilmente per cause legate al passato, al suo addio ai colori bianconeri. Successivamente anche l’altro attacante rosanero Ilicic lascerà il campo e verrà sostituito con Dybala e Rios da Faurlin. Continua incessantemente la furia juventina, gli uomini di Conte hanno una doppia occasione da goal: prima la traversa di Quagliarella poi una gran giocata di Pogba.
Il Palermo riesce a salvarsi. Al 39’ viene espulso Pogba per aver sputato al difensore Aronica, dopo aver ricevuto una manata dal rosanero. Juve in dieci uomini, così il Palermo cerca in qualche modo di approfittare della superiorità numerica, ma spreca molte azioni con lanci lunghi nella terra di nessuno. Il direttore di gara Romeo, assegna quattro minuti di recupero. Al 49’ minuto ultima opportunità per il Palermo, ma Faurlin non arriva sprecando così l’occasione del pareggio. Al fischio dell’arbitro, esplode la gioia dei giocatori e dei tifosi Juventini, campioni d’Italia per il secondo anno consecutivo targato Conte.
Foto Ansa