Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

La Natura vista da molto vicino

L'amore per la natura, per le insolite geometrie che questa disegna, per i meravigliosi colori dei piumaggi, sono tra i motivi di ispirazione per la passione di Giacomo Valenti, ingegnere prestato alla fotografia. Da oggi e fino al 31 luglio la sua mostra alla Real Fonderia Oretea di Palermo.

di Clara Di Palermo

La Natura regna sovrana nei bellissimi scatti di Giacomo Valenti, ingegnere elettronico per professione, fotografo di rara sensibilità per passione. Alcune delle sue foto compongono la mostra “Natura”, in esposizione da oggi e fino al 31 luglio alla Real Fonderia Oretea, alla Cala di Palermo. L’ingresso alla mostra è gratuito e sarà possibile visitarla dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 12,45 e dalle 15 alle 18,45.
“Le fotografie sono brandelli di vissuto ed emozioni da conservare nel tempo, anche quando svaniscono dalla memoria – dice Giacomo Valenti -. E l’amore per la natura fa il resto. Non temo alzatacce in ore impensabili: armato di zaino, super tele e tenda mimetica, vado nelle paludi e nei boschi in completa solitudine per entrare in contatto ravvicinato con animali selvatici, compresi i più piccoli”.

Una coppia di Aironi Cenerini

Una grande passione per la natura

Le foto sono bellissime e rapiscono letteralmente il visitatore: si resta fermi a osservare per minuti interminabili, alla ricerca di particolari o aspettando di essere sorpresi da un battito d’ali o da un movimento dell’acqua, tanto le immagini sono reali. Abbiamo intervistato Giacomo Valenti a poche ore dall’inaugurazione della sua personale.
-Dall’ingegneria alla fotografia. Quando nasce questa passione?
“Sin da piccolo ho sentito un particolare interesse per la natura che mi ha spinto ad accostarmi alla fotografia naturalistica attraverso l’utilizzo delle reflex 35 mm. Ho, così, sviluppato un mio personale metodo interpretativo del mondo animale, con una costante e continua rappresentazione delle scene che si presentano in natura. Il mondo del piccolo e la conseguente perfezione delle geometrie dettate dalla natura, i mimetismi del mondo animale … suscitano una costante meraviglia e la macrofotografia è un mondo nel quale spaziare”.

Giacomo Valenti

– Palermitano trapiantato a Siracusa per lavoro. Questa a Palermo è la sua prima mostra fotografica?
“No. Non la mia prima mostra e non è la prima volta a Palermo. Nel 2014 sono entrato a far parte dell’associazione Lunghezze d’Onda con la quale ho già partecipato ad alcune rassegne fotografiche sia a Siracusa che a Marsala. Nel 2016 approdiamo a Palermo con la mostra “Punti di Vista”, con fotografie mie e di Antonella Bisanti, Nino La Corte, Morena Anzalone. Sempre nel 2016 la Mostra è stata esposta presso il Mondadori Megastore di Palermo, dal 25 giugno al 9 luglio”.

Una Pettegola

– Le fotografie di questa mostra sono bellissime e ci regalano attimi di una Natura meravigliosa. Dove sono state scattate?
“Tutte le foto sono state rubate alla Natura nella Riserva Naturale Orientata Cavagrande del Cassibile e nella Riserva naturale orientata Fiume Ciane e Saline di Siracusa”.
– Incredibili particolari di insetti che, nel quotidiano, ci infastidiscono e in questo caso, invece, attraggono il nostro sguardo come fossero calamite. Come nascono questi scatti?
“Nascono dalla ricerca del dettaglio, nel tentativo di comprendere la perfezione del mondo degli insetti con particolare attenzione agli occhi composti di queste specie”.
Il nostro sguardo vaga per le diverse foto in esposizione ma torna di continuo alla foto della Damigella (il cui nome scientifico è Zigoptero), elegante e leggiadra e ci chiediamo se si sia mai accorta di essere osservata così da vicino.

Damigella

La tecnica della macrofotografia, che consente di osservare particolari incredibili degli insetti, potrebbe sembrare alla portata di tutti, con gli strumenti adeguati. In realtà non è proprio così, dato che è necessaria, oltre alla personale creatività, anche una perizia e padronanza dello strumento che si acquisisce con l’esperienza.
– Un’ultima domanda. Qual è la motivazione che la spinge a far ciò, dalla levatacce allo stare ore in attesa?
“L’amore per la natura, in special modo amore verso le molteplici sfaccettature dei colori dei piumaggi degli uccelli, la grazia e l’eleganza dei movimenti degli animali. L’amore per il silenzio. La pace che induce nell’uomo il silenzio e l’immergersi completamente nella natura”.
E come dargli torto!
Le foto sono state concesse a L’InchiestaSicilia dall’autore che ne è l’unico proprietario.

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