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La sigaretta elettronica asseconda il vizio del fumo o lo contrasta?

Da quando l’utilizzo della sigaretta elettronica si è diffuso maggiormente, arrivando a coinvolgere anche tanti giovani, hanno iniziato a circolare molte più opinioni circa la sicurezza del suo utilizzo. Vediamone i pro e i contro.

di Redazione

Nata con l’obiettivo di fornire un’alternativa al consumo di tabacchi, la sigaretta elettronica è un dispositivo che permette di inalare vapore, in genere aromatizzato e contenente quantità variabili di nicotina.
Sempre più diffusa tra la popolazione mondiale, questo dispositivo rappresenta oggi una sorta di epidemia.

Come funziona

Quali sono i meccanismi attraverso i quali funziona?
Detto in maniera molto semplicistica, sembra che il vapore raggiunga l’apparato respiratorio senza provocare combustione del tabacco. Dunque, inizialmente, senza i danni provocati da tale combustione.
In realtà, nei fumatori la pratica di aspirare dal cilindretto a forma di sigaretta fornisce non solo la nicotina di cui sente il bisogno l’organismo che ha sviluppato dipendenza, ma anche un’esperienza tattile, olfattiva e gustativa che richiama quella della sigaretta.

Presenza di nicotina

La quantità variabile di nicotina è inserita all’interno di una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti. Alcuni modelli non contengono nicotina, ma solo un vapore aromatizzato.

Storia della sigaretta elettronica

Inizialmente, questo dispositivo è stato messo a punto per la prima volta in Cina. Poi, ha iniziato a diffondersi in Occidente attorno al 2006. Nel corso degli anni, secondo il Rapporto sul fumo in Italia dell’Istituto superiore di sanità, circa 1,2 milioni di persone in Italia fanno un uso occasionale o regolare di sigarette elettroniche. Si tratta del 2,4 per cento della popolazione.
Comunque, l’uso è in aumento.

Tipologie

Sul mercato ci sono numerosi dispositivi. Presentano forme, colori e modelli molto svariati, ma hanno tutte dei comuni denominatori.
In primo luogo, l’inalatore, la cosiddetta cartuccia, che contiene la sostanza liquida da nebulizzare.
Poi, l’atomizzatore, che rappresenta l’elemento che scalda e vaporizza il liquido. E, infine, la batteria che alimenta l’atomizzatore.

L’utilizzo della sigaretta elettronica è dannoso?

Da quando l’utilizzo della sigaretta elettronica si è diffuso maggiormente, arrivando a coinvolgere anche tanti giovani, hanno iniziato a circolare molte più opinioni circa la sicurezza del suo utilizzo. Sono statti condotti, infatti, numerosi studi che rivelano ben altri risultati. Insomma, si hanno opinioni opposte.

Dopo l’uso della sigaretta elettronica, in taluni soggetti, sono stati rilevati Irritazione delle vie aeree, eccessiva secrezione di muco e infiammazione. Tutto questo porta a un aumento dei disturbi respiratori e ad alterazioni del funzionamento dell’apparato respiratorio. Una ricerca, infatti, ha evidenziato come l’uso di sigarette elettroniche possa favorire irritazioni delle vie aeree e accrescere i sintomi di asma.

Una nuova review condotta dai ricercatori del CoEHAR e da esperti internazionali, tuttavia, ha analizzato gli studi che hanno valutato le emissioni delle sigarette elettroniche, confermando i bassi livelli di composti potenzialmente dannosi, come i carbonili, nell’aerosol delle sigarette elettroniche, e rivelando ancora una volta che questi strumenti possono essere una alternativa meno dannosa rispetto alle sigarette tradizionali.

Cosa fa più male la sigaretta o la sigaretta elettronica?

Dopo innumerevoli studi, ancora ci si pone la domanda se faccia più male la sigaretta elettronica o quella normale. 
Il fatto che non ci sia la combustione come per le sigarette tradizionali rende lo svapo meno pericoloso.

Invece, secondo il parere del Comitato scientifico della Commissione europea espresso qualche anno fa, la sigaretta elettronica può causare danni irritativi sia alle vie respiratorie sia al sistema cardiovascolare. Inoltre, gli esperti hanno riscontrato pure rischi di cancerogenicità per le vie respiratorie.

La pratica di aspirare il vapore dalla sigaretta elettronica fornisce non solo la nicotina di cui sente il bisogno l’organismo che ha sviluppato dipendenza, ma anche un’esperienza tattile, olfattiva e gustativa che richiama quella della sigaretta.

Dati

Secondo l’ISTAT che dal 2014 raccoglie i dati sull’utilizzo tra la popolazione di 14 anni e più, nel 2021 il 2,8% delle persone di 14 anni e più (circa 1 milione e mezzo) ha dichiarato di utilizzare la sigaretta elettronica, il 3,4% dei maschi e il 2,3% delle femmine.

Controverse le opinioni tra i medici: 1 su 4 scoraggia dall’utilizzare le sigarette elettroniche, mentre il 22% dichiara di consigliarle, ma solo ai fumatori accaniti. C’è, poi, chi si sofferma sugli aromi delle stesse sigarette elettroniche, sostenendo che possano favorire l’insorgere di irritazioni delle vie aeree ma anche sollecitare crisi asmatiche in soggetti che ne soffrono.
Stando a un’indagine condotta nel 2018, l’utilizzo della sigaretta elettronica è aumentato dal 18 al 20 per cento.

Conclusioni

Possiamo concludere, dicendo che la sigaretta elettronica può essere forse utile a controllare la dipendenza da nicotina dei fumatori. Non è però ancora chiaro se sia efficace come strumento per smettere di fumare. I fumatori più accaniti mostrano una certa ritrosia nell’affidarsi a questo strumento anche perchè in molti persiste la necessità della gestualità che ruota attorno al vizio del fumo: tazzina di caffè, accensione della sigaretta e portarla alla bocca per aspirare. Un vero rito.
È, comunque, sconsigliabile l’uso della sigaretta elettronica da parte di chi non fuma, perché potrebbe essere l’occasione buona per acquisire dipendenza.

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