Il 30 giugno 1963, una telefonata anonima alla questura avvisa che c’è un’auto abbandonata a Ciaculli, una borgata agricola a sud-est di Palermo. Gli artificieri estraggono una bombola di gas dall’abitacolo e la mettono in sicurezza. Ogni pericolo sembra scongiurato, invece all’apertura del bagagliaio, l’auto esplode. Balzerà agli onori della cronaca come “La strage di Ciaculli”.
Un romanzo che racconta di vite sospese tra quotidianità di abnegazione e spirito di servizio, in un contesto di violenza e coercizione. Un crescendo di vendette, agguati, sparatorie ed esplosioni. dietro alle quali c’è la strage di Caculli, la madre di tutte le stragi, una guerra violentissima tra famiglie di Cosa Nostra, scatenata dalla distribuzione degli appalti dietro ai quali c’è la Palermo di Salvo Lima e Vito Ciancimino.
S’intitola “Avevo già deciso” il libro di Mariaelena Porzio, che verrà presentato alle 10.30 di venerdì 28 giugno nella Sala 99 di Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia, a Palermo
A dialogare con l’autrice saranno: Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro Studi Pio La Torre; il giornalista Franco Nicastro; lo scrittore Domenico Cogliandro.
Lo stesso parterre sarà ospite della seconda edizione del “D’Accia Book”, alle 17 di lunedì 1 luglio nella Sala comunale, in piazza Matrice, a Casteldaccia. In entrambe le occasioni un pezzo di storia come quello a cui appartiene la “strage di Ciaculli” prende vita con tutta la sua ferocia, pronto a fare riflettere.
Entrambe le presentazioni si svolgono in collaborazione con il Centro Studi Pio La Torre.