A cura di Ada Tullo
Laboratorio Spazio Acrobazie. Sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia, il laboratorioSpazio Acrobazie mira a creare un innovativo modello di “servizi”. Un modello, che, utilizzando l’arte e la creatività come occasione di formazione, di riqualificazione degli spazi detentivi e come pratica produttiva in grado di migliorare l’immagine e il posizionamento di quanto prodotto dal sistema carcerario, funzioni da cerniera tra il dentro e il fuori.
Tre target differenti
Costruito su target differenti. Il primo è detenuti con pena definitiva. Il secondo, detenuti in esecuzione penale esterna. In collaborazione con l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia, il progetto Laboratorio Spazio Acrobazie prevede l’intervento nella Casa di Reclusione Calogero Bona – Ucciardone. Ma anche nell’Istituto Penale per Minorenni Malaspina degli artisti Francesco Arena, Flavio Favelli, Stefania Galegati, Paolo Gonzato, il duo Genuardi/Ruta, Marzia Migliora, Andrea Sala e Francesco Simeti.
Workshop con l’artista
Attraverso la formula del workshop con l’artista, il laboratorio Spazio Acrobazie si focalizzerà sulle aree comuni degli spazi detentivi che necessitano di essere nuovamente risemantizzati (sala d’attesa, aree verdi, spazi ricreativi), operando anche in esterno con interventi di giustizia riparativa, dove la riqualificazione vuole essere una forma di risarcimento per la comunità: un valore che dai luoghi si trasferisce alle persone, utilizzando proprio l’arte come modello formativo in grado di favorire l’acquisizione di nuove competenze relazionali.
Il laboratorio Spazio Acrobazie recupera le buone prassi del precedente progetto, L’Arte della Libertà, proseguendo l’esperienza delle lezioni di arte contemporanea in carcere, l’attivazione di laboratori settimanali con artisti e figure del mondo dell’arte, della giustizia e del sociale, e le visite guidate nei luoghi culturali, studiando nuovi format: visite guidate a distanza, mostre e rassegne di cinema in carcere, ciclo di incontri sul diritto attraverso le arti visive, in collaborazione con il Tribunale di Palermo.
Laboratorioall’interno di Palazzo Riso
Tra le novità, l’attivazione di un laboratorio all’interno del Museo d’Arte Contemporanea Palazzo Riso di Palermo, che ha l’obiettivo di coinvolgere in modo nuovo le diverse fasce della popolazione carceraria e di progettare per la prima volta attività a misura delle famiglie, creando dei “presidi artistici” sia all’interno delle strutture detentive che all’esterno.
Nuove sperimentazioni per nuove strategie
L’ideazione del marchio Spazio Acrobazie, etichetta con cui verrà veicolata una collezione di oggetti a tiratura limitata, realizzata dagli artisti in co-progettazione con i detenuti, che attraverso 4 borse lavoro (work experience) parteciperanno sia alla parte ideativa che a quella produttiva, per stimolare e facilitare la loro entrata nel mondo del lavoro. Una sperimentazione per avviare nuove strategie di auto-produzione e di distribuzione, attivando partnership tecniche con le imprese e collaborando con il circuito del design e dell’arte contemporanea per promuovere e rendere sostenibile il progetto.
Il workshop di Paolo Gonzato
Paolo Gonzato è il primo ospite del laboratorio Spazio Acrobazie. Laboratorio produttivo e di riqualificazione attraverso la mediazione artistica. Sino a febbraio 2023, terrà un ciclo di cinque workshop presso il polo didattico dell’ala V della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone. In questa occasione guiderà un gruppo di detenuti, operatori socio-sanitari, culturali e docenti, nella sperimentazione del suo linguaggio. Un linguaggio, che utilizza una “griglia geometrica”, composta da forme astratte, colori e materiali eterogenei. Tutto ciò, come punto di partenza per attivare il lavoro individuale e di gruppo. Un processo condiviso da cui emergeranno pattern che saranno utilizzati per la creazione di wallpainting. Ma anche di prototipi per la realizzazione di arredi e oggetti di design a marchio Spazio Acrobazie.
Collaborazione
Tutte le varie fasi, dall’ideazione alla progettazione, saranno il frutto di processi collaborativi, che coinvolgeranno i partecipanti nella produzione degli interventi artistici. La consegna finale coinciderà con il recupero di un’area verde interna al carcere, attualmente in stato di abbandono. Area, da destinare agli incontri con le famiglie e con i figli dei detenuti.
Paolo Gonzato
Busto Arsizio 1975. Vive e lavora a Milano.
La sua ricerca da sempre rivolta alla trasformazione e alla marginalità, rientra nel concetto di arte estesa. Qui si interfaccia con il design, l’editoria e la moda, attraverso l’impiego di vari media. La serie di lavori dal titolo Out of Stock e la più recente Baracche, riflettono sul tema della precarietà, del caso e dell’effimero. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. Ha preso parte a progetti della Biennale d’arte e architettura a Venezia e Berlino. Oltre che a residenze artistiche, a premi, tenendo workshop in musei e istituzioni. Dal 2012 è rappresentato dalla galleria APALAZZO dove nel 2023 presenterà la sua mostra personale.