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L’Annunciata di Antonello da Messina, una nuova chiave di lettura

di Redazione

Antonello da Messina. Presentato presso la Cancelleria Apostolica Vaticana il volume legato alle nuove chiavi di lettura dell’Annunciata di Antonello da Messina del museo di Palazzo Abatellis

 

L’Annunciata di Antonello da Messina. Con un’introduzione del Prefetto coadiuatore del Capitolo Vaticano Monsignor Jean-Marie Gervais, presidente dell’associazione TotaPulchra, e gli interventi di Alessandro Cappabianca, Franco Fazzio, Enrico Malizia e gli autori del volume, Mauro Lucco, Renato Tomasino, Giovanni Taormina, sono stati oggetto di dibattito i temi legati alle analisi storiche su uno dei dipinti più rappresentativi della storia dell’arte universale.
Come sottolineato anche dal professor Sebastiano Tusa, titolare dell’assessorato regionale ai Beni culturali: “Il lavoro di analisi effettuato da Taormina, con il contributo di Fazzio, documentato e commentato nel volume dagli studiosi Mauro Lucco e Renato Tomasino, rappresenta un approfondimento importante per la conoscenza di quest’opera che non finirà mai di stupirci dal punto di vista esegetico. I simbolismi ed i particolari sono talmente complessi che entrando nel dettaglio vengono fuori elementi innovativi utili a capire l’opera e il personaggio Antonello. Sono estremamente contento del lavoro svolto sull’Annunciata, si tratta di uno stimolo ed un avanzamento nel  dibattito su un personaggio estremamente rilevante per la Sicilia. L’artista messinese rappresenta certamente il massimo che quest’isola ha potuto esprimere a livello internazionale. Le opere di Antonello costituiscono un elemento strategico per l’offerta culturale siciliana, per questo abbiamo programmato, a fine anno, una grande mostra sulla sua produzione con opere che arriveranno da tutta l’Europa.
Gli approfondimenti di Taormina ci portano a capire il simbolismo e la capacità tecnica di questo pittore che ha anticipato una composizione quasi cinematografica nella sua abilità pittorica. Le analisi hanno evidenziato una visione del dettaglio per certi versi rivoluzionaria rispetto al passato.
Monsignor Gervais ha posto l’accento sul ruolo svolto dagli artisti nell’essere custodi delle bellezze del Creato, cosa che in questo ritratto dell’Annunciata è chiara ed evidente. L’alto valore simbolico è rafforzato da questa rivoluzionaria e nuova interpretazione.
Alessandro Cappabianca si è soffermato sulla differenza tra il ritratto ed il primo piano cinematografico. Secondo il critico d’arte Antonello, inconsapevolmente, è stato un precursore del primo piano filmico.
Mauro Lucco, coautore del volume, sostiene che Antonello da Messina sia andato oltre, attualizzando la visione del pittore messinese, rapportandola alla comunicazione della cartellonistica pubblicitaria, con un taglio decisamente moderno.

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