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Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

L’arte culinaria nel segno di Gastaréa

Dal connubio tra espressione figurativa e culinaria nasce una singolare forma di ristorazione, che denota quanto gli italiani amino nutrirsi in maniera colta e raffinata. Cucina e arte attraverso Gastaréa

di Redazione

Conoscete Gastaréa? Se è vero, come diceva il noto filosofo francese Brillat-Savarin, che il destino delle nazioni dipende dal modo in cui queste si nutrono, ecco prospettarsi per il nostro Paese, la nascita di un popolo colto e raffinato e, quindi, con un destino brillante. Sì, perché è proprio all’insegna della cultura che il popolo italiano ama nutrirsi. E ama farlo attraverso un singolare sodalizio, in auge da anni, tra arte culinaria e arte figurativa, fuse in un binomio inscindibile.

Gastaréa, La Musa Ispiratrice Del Piacere Culinario

Proseguono, così, il proprio cammino, nel segno di Gastaréa, la musa ispiratrice del piacere culinario, i ristoranti d’arte che comprendono una serie di raffinati ristoranti adatti all’uopo.
Si tratta di veri e propri luoghi di culto gastronomico e figurativo, attraverso i quali è possibile, tra una buona forchettata e un sorso genuino, seguire degli itinerari artistici interessanti e avvincenti.

Per palati che non si accontentano

Insomma, questa singolare forma di ristorazione nasce per coloro che non si accontentano, attraverso il cibo, di quietare soltanto la pancia, ma vogliono, anche, rinfrancare lo spirito. Ecco, quindi, la scelta di calare, assieme a prelibati bocconcini, piccole dose di conoscenze artistiche. I ristoratori, pertanto, offrono ai propri commensali la riproduzione di un quadro eseguito da un maestro dell’arte contemporanea, ma su un piatto.

L’arte culinaria attraverso l’opera

L’arte culinaria, quindi, attraverso l’opera e la conoscenza della stessa, rimane più impressa nel palato e nella mente, lasciando un ricordo indelebile. Le tavolette d’autore, omaggiate al commensale, raffigurano prevalentemente scene conviviali, qualche volta goderecce, ma un godereccio raffinato e sempre al di sotto delle righe.
Il connubio, quindi, è tra il bello e il buono. E dimostra come sia possibile raggiungere l’arte, percorrendo i sentieri della cucina. Potremmo dire che si tratta di una cucina per filosofi o per esteti, comunque sia dedicata ai piaceri della vista e del gusto.

La storia di Gastaréa

Ma ritorniamo al ruolo di Gastaréa in questo singolare sodalizio, la mitica musa che da circa due secoli ispira i piaceri della buona tavola. Gastaréa, dicevamo, nasce dall’idea di Brillat-Savarin, l’uomo che fece del palato l’esaltazione dei sensi e della cucina una vera e propria filosofia di vita. Il mangiare, per il noto filosofo, è meditazione, approfondimento dell’anima, riflessione sul proprio essere.

Fisiologia del gusto o meditazioni di gastronomia trascendente?

È per questo che, agli inizi del secolo scorso, pubblicò La fisiologia del gusto o meditazioni di gastronomia trascendente, la prima opera in grado di nobilitare un settore fino a quel momento trascurato dalle menti eccelse dell’epoca. La gastronomia è una vera e propria scienza e ingloba l’insieme delle conoscenze relative all’alimentazione dell’uomo. Ecco perché nessuno, più della sua creatura, nata all’insegna del neologismo più puro, può presiedere ai piaceri del gusto.
Secondo il filosofo, nonché cultore della gastronomia, la musa si pone al centro dell’universo perché l’universo è composto di vita e tutto ciò che vive si nutre. 

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