Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

L’assegno di ricollocazione: un antitodo contro la disoccupazione e l’inoccupazione

L'assegno di ricollocazione, strumento fruibile dai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e che possono così ricollocarsi, parte anche in Sicilia...

di Redazione

L’assegno di ricollocazione, che è uno strumento fruibile dai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e che possono così ricollocarsi, parte anche in Sicilia. Ancora, però, è in fase di sperimentazione

 

di Luca Licata

Una soluzione alla disoccupazione? E chi lo sa… Siamo in fase di sperimentazione. Certo, altrove, qualche risultato lo hanno dato. In Sicilia, è da vedere.

Stiamo parlando dell’eventuale soluzione prevista dai cosiddetti contratti di ricollocamento, che rappresenterebbero il nuovo strumento che la Regione Siciliana ha istituito lo scorso giugno con il decreto numero 12 e che prevede un finanziamento di 15 milioni di euro a favore dei numerosi disoccupati e finalizzati alla stipula di un nuovo contratto di lavoro.
Quando parliamo di disoccupati o inoccupati, ci riferiamo, in particolare, a soggetti residenti o domiciliati in Sicilia, la cui età oscilla tra i 15 e i 29 anni compiuti.
Per calarci più nel dettaglio di cosa rappresenti un contratto di ricollocazione, possiamo dire che, tecnicamente, questi rappresenta uno strumento di politica attiva del lavoro spinto dal recente Jobs Act. Uno strumento basato sulla volontarietà delle parti, rappresentate dal lavoratore e dai Centri e dalle Agenzie per l’impiego accreditate.
L’obiettivo del contratto è quello di reinserire almeno 3 mila persone entro i termini prefissati per una prima verifica, che oscillano dai tre ai quattro mesi.

I centri per l’impiego in tutta l’Isola sono, più o meno, sessanta, mentre le agenzie ex interinali o, comunque, agenzie per l’impiego, sono, circa una quarantina.

Naturalmente, parliamo di strutture accreditate. Il meccanismo di procedimento del contratto, teoricamente è semplice. Il lavoratore sceglie tra gli enti accreditati quello con cui sottoscrivere il contratto. La struttura per l’impiego ne determina il grado di collocabilità, considerando  il periodo di disoccupazione o inoccupazione, l’età, i titoli di studio e il curriculum. All’ente, viene riconosciuta una somma pagata dalla Regione per la ricollocazione che, però, non può superare gli 8 mila euro a lavoratore, seguendo diverse fasce.
Il voucher viene erogato solo se l’attività di assistenza e formazione si conclude con un contratto di lavoro entro i termini di scadenza del contratto, cioè entro sei mesi. Il lavoratore, che non percepisce alcuna indennità durante ricollocazione, viene affiancato da un tutor che lo seguirà con un piano di reinserimento personalizzato.

L’Assessorato alla famiglia, politiche sociali e del lavoro propone l’introduzione, in via sperimentale, del Contratto di ricollocazione, inteso quale strumento di politica attiva del lavoro, finalizzato a stimolare il comportamento proattivo delle persone in cerca di nuova occupazione e degli operatori pubblici e privati  accreditati nell’ambito del Sistema regionale dei servizi per l’impiego.

In quest’ottica, il contratto di ricollocazione rappresenta un’iniziativa sperimentale della Regione Sicilia, volta a potenziare le politiche attive del lavoro, nell’ambito degli interventi di politica attiva, finanziabile anche attraverso l’utilizzo dei fondi comunitari;

Inoltre, il contratto ha la funzione di sostenere e accompagnare le persone anche nella transizione tra una precedente occupazione e una nuova, costituendo uno strumento di politica interattiva del lavoro fondato, come abbiamo già detto, sul principio dell’adesione volontaria delle parti.
Il contratto di ricollocazione si considera cessato per raggiungimento del risultato, anche se questo è raggiunto prima della scadenza del termine allo stesso apposto dalle parti in sede di sottoscrizione.
La persona interessata perde i benefici, qualora, senza giustificato motivo, rifiuti un’offerta di lavoro congrua.

L’Assessore regionale al Lavoro, Gianluca Miccichè intende coinvolgere i 2.200 consulenti del lavoro che operano in Sicilia tramite la Fondazione per il Lavoro, per favorire l’incontro fra domanda e offerta di impiego, utilizzando l’assegno di ricollocazione finalizzato al reimpiego di lavoratori fuoriusciti dai cicli produttivi. 

Così, l’assegno di ricollocazione è pronto a partire anche in Sicilia. Miccichè, infatti, ha spiegato che, essendo stato emanato il regolamento nazionale, è pronto quello regionale.
Sembra sia in funzione la piattaforma informatica su cui inserire i documenti relativi al credito d’imposta dell’avviso 1/2012, chiedendo ai consulenti del lavoro di collaborare per non perdere le somme e per completare tale operazione entro il prossimo 12 dicembre, consentendo così agli uffici di rendicontare entro fine anno le spese all’Unione europea.
Miccichè si è poi impegnato a confrontarsi con tutti gli attori del mercato del lavoro, compresi i consulenti del lavoro, sia per definire un nuovo accordo regionale sulla Cassa integrazione in deroga che riscriva i criteri, adeguandoli alla recente riforma del Jobs Act, sia per riprogrammare le risorse del 2016 destinate alle politiche attive del lavoro.

Quanto a Garanzia Giovani, i consulenti del lavoro si sono impegnati a fornire i dati su quanti, fra coloro che hanno ottenuto un tirocinio tramite la Fondazione per il Lavoro, sono poi stati stabilizzati con rapporti di lavoro. L’intento è quello di poter utilizzare in seguito questi strumenti di ingresso verificandone la reale efficacia finalizzata alla creazione di occupazione stabile.

I consulenti del lavoro hanno chiesto all’assessore un maggiore coordinamento fra i centri per l’impiego che ne renda omogenei i comportamenti, nonché un potenziamento degli organismi di vigilanza per contrastare il lavoro nero e irregolare.

 

 

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