Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Lavoro, oltre 200 milioni per il Piano Garanzia giovani 2

Oltre duecento milioni di euro per migliorare l'occupazione dei giovani siciliani. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha illustrato il nuovo Piano “Garanzia giovani 2”

di Redazione

Piano Garanzia giovani 2. Obiettivo principale del programma è quello di diminuire le distanze tra i giovani dell’Isola e il mercato del lavoro. Offrendo misure concrete come i tirocini, la formazione mirata all’inserimento lavorativo e l’apprendistato per la qualifica e il diploma. Le risorse provengono dal Fondo sociale europeo (124 milioni di euro) e dal Pon Iniziativa occupazione giovani (81 milioni di euro).

Risultato di un’azione sinergica

«Quello di oggi – ha evidenziato il governatore Musumeci – è il risultato di un’azione sinergica, efficace e concreta di due assessorati. La Sicilia è una una terra dove tantissimi ragazzi cercano lavorano, e tanti altri, oltre centomila, non hanno più voglia di cercarlo. Per questo motivo ci siamo posti alcune domande. Il mercato del lavoro richiede, sempre di più, figure professionali dotate di competenze specifiche e quindi abbiamo il dovere di lavorare per formarle. Il tutto in sinergia  con le associazioni di categoria e con il mondo del lavoro come abbiamo iniziato a fare in questi due4 anni. Non più professionalità avulse, ma fiugure che possano entrare presto nei circuiti produttivi, soprattutto nel comparto dell’innovazione».

Rispetto a Garanzia Giovani 1

Tra le novità più importanti, rispetto al precedente “Garanzia giovani 1” la possibilità di allargare, la platea dei destinatari. Ciò portando l’età massima dai 29 ai 35 anni. Si partirà con un dettagliato progetto di informazione. Durante il quale verrà garantita l’accoglienza del giovane presso lo sportello del Centro per l’impiego. Sportello che avrà anche il compito di fornire informazioni sull’accesso, sui servizi e sulle misure disponibili delle politiche attive, sui percorsi formativi e professionali attivabili. Ma anche dove verranno tracciate l’analisi dei bisogni e la definizione degli obiettivi da raggiungere. Nonché la ricostruzione della storia personale, formativa e lavorativa del giovane e la messa a punto di un progetto personalizzato.


Formazione mirata all’inserimento lavorativo

Tra le misure più significative la formazione mirata all’inserimento lavorativo. Quella che, con una dotazione finanziaria di 22 milioni di euro, fornirà le conoscenze e le competenze necessarie a facilitare l’inserimento lavorativo dei giovani. E che lo farà attraverso percorsi formativi specialistici. In particolare attraverso l’acquisizione delle competenze necessarie all’ottenimento di un attestato di certificazione linguistica (di livello non inferiore a B1) e informatica (riconosciuto anche all’estero).
Altri 24 milioni di euro saranno invece destinati al reinserimento di 15-18enni in percorsi formativi. Attraverso percorsi di reinserimento di giovani che abbiano abbandonato un percorso formativo per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e/o dell’obbligo in percorsi di formazione professionale. Molto attesa la misura dei tirocini extracurriculari. 58 milioni di euro la dotazione finanziaria, con cui verranno attivati percorsi di formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro. Ciò per favorire l’inserimento/reinserimento nel mercato di giovani disoccupati e/o inoccupati. Dove verrà riconosciuta un’indennità mensile per i destinatari di 300 o 500 euro nel caso di tirocini svolti da soggetti disabili e da persone svantaggiate.

Assunzione e formazione


Dieci milioni di euro sono stati stanziati invece per la misura cosiddetta “Assunzione e formazione”. Questa non presente nel precedente programma. Volta a sostenere e agevolare l’inserimento lavorativo dei giovani. Giovani, però, in possesso solo parziale delle competenze per lo svolgimento della mansione a supporto nel completamento del loro profilo professionale. Attraverso l’inserimento in percorsi formativi post assunzione.
«”Garanzia giovani 2”, con la imminente pubblicazione dei bandi, – afferma l’assessore Scavone – rappresenta l’occasione di offrire una risposta ai problemi della disoccupazione e dell’inattività giovanile. Cosa che, a lungo andare, stanno producendo, specie per le regioni del Sud, problemi di esclusione sociale e povertà giovanile. I Centri per l’impiego continueranno ad assumere un ruolo centrale. In quanto il modello di funzionamento del programma prevede che i giovani si rechino presso di essi per accedere ai servizi offerti. Auspichiamo – conclude – che la nuova Garanzia giovani” attraverso percorsi di assistenza integrata, possa dare un contributo importante. Soprattutto alle azioni messe in campo per ridurre i livelli di inattività e disoccupazione giovanile in Sicilia».

Apprendistato

Garanzia Giovani finanzia anche con 3,5 milioni di euro l’Apprendistato di I livello. Questo è rivolto a giovani tra i 15 e i 35 anni non compiuti e Neet (15 – 29 anni). Finalizzato a ridurre la dispersione scolastica. Si tratta della realizzazione di contratti di apprendistato. In grado di coniugare l’esperienza lavorativa con quella formativa orientata al conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica professionale. Altri 3,5 milioni sono destinati poi all’Apprendistato di III livello (Alta ricerca e formazione). Ciò garantisce ai giovani, tra i 17 e i 29 anni, una formazione coerente con le istanze delle imprese. Conseguendo un titolo di studio in alta formazione o svolgendo attività di ricerca.

L’intervento di La Galla

«Garantire competenze e adeguati livelli di conoscenza, favorendo il più stretto raccordo con il mondo della formazione e quello dell’impresa – interviene l’assessore Roberto Lagalla -. E’ l’unico modo per assicurare alle giovani generazioni nuove opportunità lavorative. A riguardo, stiamo portando avanti numerose azioni in linea con questo obbiettivo. Recuperando la mancanza di corrispondenza, denunciata sino ad oggi. Tra la richiesta di professionalità, da parte delle imprese, e la richiesta di occupazione da parte dei giovani».

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