Le donne e l’arte, un binomio che quest’anno, a Palermo, ci regala alcune mostre di assoluto pregio che raccontano con le immagini l’universo femminile.
The Matilda Effect è un progetto espositivo che prende spunto dalla “Giornata internazionale delle donne nella scienza” (11 febbraio 2022), istituita dall’Onu nel 2015 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema degli stereotipi di genere nella scienza che inevitabilmente portano ad una fissità dei contenuti, aspirazioni e comportamenti e relega le donne a ruoli imposti in base a ciò che, per convenzione, è socialmente definito e accettato, condizionando le loro scelte e le loro carriere a prendere una determinata direzione.
Storia e ruolo delle donne nell’emancipazione
Raccontare la storia delle donne nella cultura e nella vita civile significa raccontare allo stesso tempo una storia di emarginazione. Nel percorso verso l’emancipazione femminile, la pratica scientifica ha attraversato nel tempo molteplici difficoltà prima di un’affermazione, ancor oggi, non totalmente realizzata. Già tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 si sviluppò infatti un sistematico processo di “cancellazione” delle donne di scienza e del loro operato dalla memoria storica, favorita anche dal fatto che, quasi sempre, per essere prese in considerazione, dovevano pubblicare col nome dei mariti o spesso firmare con degli pseudonimi maschili.
Effetto Matilda
Nei paesi anglosassoni questa tendenza a negare il contributo femminile all’invenzione scientifica è stata studiata dalla storica Margareth Rossiter che l’ha chiamata “Effetto Matilda”, dal nome della scrittrice e saggista statunitense, Matilda Joslyn Gage. La mostra affronta proprio il tema del gender gap – cioè lo squilibrio di opportunità a sfavore delle donne – che investe ogni ambito della società e del vivere quotidiano e che non si limita al solo ambito scientifico; nelle opere realizzate appositamente per questo progetto infatti, lontane da ogni forma retorica o celebrativa, si legge la necessità della costruzione di un’identità e una riflessione sul ruolo della donna anche attraverso la cronaca di una “genialità normale” frutto dell’esperienza, della memoria e di un confronto con il vissuto quotidiano e che si manifesta in quelle azioni sulle quali non si accendono i riflettori e che non destano clamore, se non in una dimensione familiare e privata.
10 racconti di donne
Le 10 artiste invitate hanno voluto così intraprendere la strada non facile di una descrizione intima e personale del loro rapporto con un mondo declinato al maschile, instillando nei loro lavori il germe della passione e della conquista e rivendicando il ruolo fondamentale delle donne nella lotta contro un sistema, molto simile a quello raccontato dalla Gage, che vorrebbe ancora cancellarne lo spirito di intraprendenza e l’affermazione individuale.
The Matilda Effect, a cura di Francesco Piazza, è visitabile presso La Piana Arte Contemporanea. Inaugurata il 5 marzo, sarà visitabile fino al 26 marzo 2022.
Opere di: Evita Andujar, Simona Cavaglieri, Kali Jones, Sarah Ledda, Ilaria Margutti, Nelida Mendoza, Cetty Previtera, Paola Sinatra, Vania Elettra Tam, Samantha Torrisi
E giusto oggi, alle ore 11, sempre in occasione della Festa della Donna, si inaugura, presso l’Archivio storico comunale di via Maqueda 157, la mostra “La Donna nelle cartoline del Primo Novecento”.
Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla CulturE, Mario Zito e della direttrice dell’Archivio storico comunale, Eliana Calandra, sono previsti gli interventi della storica dell’Arte Maria Antonietta Spadaro e del collezionista e curatore Giulio Perricone.
Una rassegna particolare
Le oltre 300 cartoline in mostra – si legge in una nota a cura di Eliana Calandra – delineano la figura femminile colta agli albori di un nuovo secolo, il Novecento, che avrebbe per sempre rivoluzionato i rapporti di genere e restituito alle donne diritti e dignità.
Abiti e cappellini
Ma ancora, in queste immagini, tratte da bozzetti disegnati tra l’inizio del ‘900 e lo scoppio della prima guerra mondiale, in piena belle èpoque, la donna è attorniata da fregi, fiori e decorazioni liberty, di lei si esaltano bellezza, vanità, fascino ed eleganza. È una donna alla moda, che sfoggia estrosi cappellini (ben documentati da una apposita serie) accurate acconciature e abiti che ne esaltano la figura sinuosa. Per meglio rappresentare questo tipo di donna, gli editori si sbizzarrirono nella stampa di cartoline arricchite da varie applicazioni, come paillettes, piume e capelli veri.
Il tema femminile nelle cartoline
Dal tema femminile furono attratti molti pittori ed illustratori del tempo. In mostra sono rappresentati Raphael Kirchner, Alphonse Mucha, Franz Laskoff, Xavier Sager, Lucien Mauzan e, tra gli italiani, Tito Corbella, Adolfo Busi, Giacomo Nanni, Emilio Colombo e Aleardo Terzi.
«La mostra restituisce, attraverso l’immagine leggiadra delle donne nelle cartoline del Primo Novecento – afferma Zito – l’atmosfera leggera di un periodo storico e di una società ancora ignara di stare per precipitare nella tragedia della guerra. Per questo i piccoli capolavori esposti coniugano il valore artistico con quello di documento di un’epoca»,
«L’Archivio storico del Comune – sottolinea Calandra – è lieto di ospitare una mostra che, in armonia col luogo, celebra la memoria. Nelle cartoline si affaccia anche un “nuovo” tipo una donna moderna, sportiva, ritratta mentre va in bicicletta o gioca a tennis, o attratta dall’automobile. Una donna che vuole mettersi in gioco e competere in campi fino a quel momento di esclusivo dominio maschile. Antesignana del nuovo che avanza, e che non tarderà a conquistare più ambiziosi traguardi».
Info
La mostra sarà visitabile fino al 6 aprile negli orari: lunedì, martedì, giovedì e venerdì ore 9.00-13.00; mercoledì ore 9.00-17.00; sabato e domenica ore 9.00-18.00
Ingresso gratuito previa esibizione di green pass.
Info: bibliotechearchiviospazietno@comune.palermo.it
0917408761- 0917408762.