Emanuela Mulè, nota attrice di teatro, cinema e TV pubblica e “F.C. Fuori campo”, edito da Qanat, una raccolta di settanta liriche scritte nell’arco di vent’anni
di Pippo La Barba
La vena poetica di Emanuela Mulè si è manifestata sin da bambina. Emanuela è sempre stata attratta da tutto ciò che è arte: recitazione, pittura, fotografia, poesia… A diciotto anni ha ricevuto il premio Miss Poesia nell’ambito dell’evento organizzato per l’ingresso delle diciottenni nella società e alcuni anni dopo tre suoi componimenti sono stati pubblicati in una raccolta che includeva anche poesie di Alda Merini.
Ora, con la decisione di rendere pubbliche tutte le poesie composte nell’arco di vent’anni, l’autrice mette a nudo quella tensione interiore che la contraddistingue anche fuori dal set o dal palcoscenico.
“Io vivo nella possibilità”, dice l’attrice facendo propria una frase di Emily Dickinson. La sua poesia è un crogiolo di parole e pensieri, di arte e vita. La forza della parola, che è propria del teatro, si completa con una tensione interna verso la Verità e l’Infinito.
Le liriche di Emanuela Mulè toccano registri diversi, dall’osservazione della natura agli affetti, dall’amore per il proprio uomo a un afflato verso l’ignoto, percepito non come lato oscuro, ma come un oltre da esplorare.
Ne viene fuori alla fine un personale diario di bordo dove l’autrice trasfonde come in uno specchio tutta se stessa: le emozioni, l’arte, l’amore, gli affetti, la voglia di vivere e di cercare il senso vero della vita.