Le vie dei tesori. Un altro weekend pieno di fascino e mistero, per chi vorrà fare tappa alla Chiesa delle Balate detta “Annunziatella degli Sbirri”, con rievocazioni storiche e riproduzioni in 3D dello scorrere del Fiume Kemonia
È stata particolarmente apprezzata nel primo fine settimana de “Le Vie dei Tesori”, la rievocazione storica del contesto in cui sorge la Chiesa delle Balate nota come“Annunziatella degli Sbirri”, dove l’associazione “Le Balate” – che cura e gestisce al suo interno un centro educativo e una biblioteca per bambini e ragazzi – ha in serbo un altro dei 110 percorsi scelti per dare modo a cittadini e ai turisti di conoscere le bellezze storiche, artistiche e culturali della nostra città.
Dalle 10 alle 17.30 di venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 ottobre, chi deciderà di visitare questo luogo speciale sarà accolto da una guida che vestirà gli abiti dei monaci francescani o della confraternita degli Algolziri, intrecciando una storia fitta di misteri. Luci, musiche, odori… tutti i sensi saranno attivati durante questo percorso che si presenterà come vera e propria rievocazione storica dell’Albergheria, della Chiesa dell’Annunziata alle Balate e del fiume Kemonia.
Un invito rivolto anche alle scuole e alle tante realtà del nostro territorio che non conoscono alcuni aspetti del centro storico e che, grazie a questa opportunità, possono cominciare un percorso parecchio affascinante.
«I ragazzi ne rimarrebbero veramente colpiti – afferma Antonella Tirrito, presidente dell’associazione “Le Balate”- anche perché quello che proponiamo è una visita animata, da vivere a 360 gradi. Si potrà, infatti, scendere nella catacomba e nei cunicoli per vedere le antiche mura della città, assistendo a una riproduzione digitale della Palermo sotterranea e del fiume che scorre sotto di noi. L’intento è quello di riportare in vita la storia e di fare interagire chi vorrà fare questa esperienza all’interno di una Palermo nascosta, che serba veramente tante sorprese. La Chiesa di “Sant’Annunziata alle Balate” fu costruita probabilmente introno al 1632 e appartenuta all’Ordine dei Francescani, poi ceduta verso la fine del ‘700 alla Confraternita degli Algoziri, più comunemente chiamati già a quell’epoca “sbirri”, una sorta di investigatori giudiziari molto temuta per i suoi modi parecchio violenti. Ci saranno anche loro ad “accogliere pacificamente” i visitatori».
A condividere parte degli spazi, gentilmente ospitati dalle Balate, ci sarà anche l’associazione “Officina Ballarò” con la mostra fotografica di Fabio Artusi. Immagini che raccontano l’Albergheria e Ballarò attraverso l’umanità che si può respirare in ogni luogo.
Saranno, inoltre, presenti alcune opere di Francesco Anastasi, artista che rappresenta Palermo e le sue tante contaminazioni attraverso volti e luoghi pieni di colore e luce. Esporranno anche alcuni autori palermitani, le cui tele si ispirano proprio a Ballarò: Emanuela Tolomeo, Mariella Ramondo, Daniela Verduci e Totò Calò.
Nel corso di questo fine settimana prenderà vita anche un’estemporanea di pittura alla quale parteciperanno Elisabetta Errante, Filippo Calvaruso ed Emanuela Tolomeo.
Sarà possibile ammirare anche i delicatissimi acquerelli e le vibranti “cartoline fotografiche” di un raffinato artista come Marcello Cataliotti. Un ensemble di talenti, che trasformerà questo magico luogo del nostro centro storico in un atelier artistico, vera e propria officina di talenti che hanno voglia di raccontare e comunicare tutto il loro mondo interiore.
Ulteriori tasselli di un grande mosaico che l’associazione “Le Balate” compone da tempo in questo spazio, presidio importante di formazione e legalità all’interno dell’Albergheria