La dolorosa scomparsa delle fotografie, collezioni familiari, ovvero, i predatori dell’album perduto
di Andrea di Napoli
Il piacere di esporre in salotto le fotografie antiche, spesso elegantemente incorniciate, è piuttosto difficile da conciliare con l’esigenza di mantenere le nostre fotografie in un stato di conservazione apprezzabile. Di conseguenza bisognerà accettare le diverse forme di degrado che col tempo gli esemplari subiranno. Servendoci di metodi empirici unitamente a sistemi tecnologici, potremo riuscire a preservare le fotografie antiche dai classici fattori di rischio come l’umidità relativa, l’alta temperatura, l’eccessiva illuminazione e l’inquinamento dell’ambiente circostante.
Ben più difficile risulta difendere le nostre collezioni di fotografie storiche dalla crescente minaccia che possano venire saccheggiate da parte del loro nemico numero uno: il subdolo “amico di famiglia”.
Con apparente candore si introduce nelle case accompagnato da un amico comune, o ricordandoci pretestuosamente un vecchio, casuale incontro. Una volta insediatosi è quasi impossibile debellarlo. Il lestofante, conversando amabilmente, sbircia le nostre camere, fruga nei nostri cassetti informandosi distrattamente sull’esistenza di vecchi libri, francobolli, cartoline illustrate e, per l’appunto, fotografie. Le sue domande sono superflue. Sa che ci sono. Le ha già “fiutate”. In ogni occasione, il carattere del sedicente amico di famiglia risulta invadente, insistente ed ipocrita.
Dopo averci intontito con le sue lusinghe, chiede di poter tenere per se qualcuna di “quelle vecchie foto ingiallite” o il filmino in 16 mm. di una gara ante guerra della Targa Florio, e se proviamo a resistere giunge a fare delle imbarazzanti, volgari, irrisorie offerte di denaro. Negli ultimi trent’anni del ‘900, tante collezioni private hanno subito il sacco di questi insolenti sciacalli. Ed un vero e proprio mercato è stato alimentato speculando vergognosamente sulle indifese raccolte personali di anziani fotografi ingenui e dei loro malcapitati discendenti.
La compravendita dei beni fotografici avviene attraverso canali commerciali come i mercatini rionali, i rigattieri e gli antiquari, anche se in molti ricorrono agli annunci su Internet. I collezionisti possono reperire agevolmente apparecchi, lastre, stampe su vari supporti talvolta provvisti di elementi di finitura come astucci e cornici che impreziosiscono “l’oggetto” fotografico. Per discrezione viene mantenuta sempre la massima riservatezza sulla provenienza dell’affascinante materiale posto in vendita. La propria competenza e la serietà dei commercianti in questi casi sono le uniche garanzie di autenticità e correttezza. Non dobbiamo mai abbassare la guardia. Per tutelare le nostre collezioni rammentiamo sempre il monito « l’amico di famiglia: se lo conosci, lo eviti ! ». Eppure, forse, un giorno non lontano si ripresenterà, con la sua faccia di bronzo, incuriosito, stavolta, da quelle piccole immaginette sacre, molto diffuse un tempo tra i devoti, comunemente conosciute come “Santine”.
Ma, d’ora innanzi, vigileremo con attenzione e non accadrà più.