Le sedute dallo psicologo potrebbero non essere più un privilegio ma un importante supporto scientifico alla portata di tutti se si riuscirà ad istituire la figura dello psicologo di base.
Dopo la Campania, infatti, anche la Sicilia ha intrapreso il sentiero che presto potrebbe portare all’istituzione della figura dello “psicologo di base”. Se n’è discusso la scorsa settimana nel corso dell’ultima convocazione della sesta commissione permanente all’Ars (Salute, servizi sociali e sanitari) durante la quale è stata ascoltata la presidente dell’Ordine degli psicologi della Regione Siciliana, Gaetana D’Agostino, Ordine che rappresenta i quasi 9000 psicologi di Sicilia.
L’obiettivo finale comune è quello di creare un servizio di prossimità che si faccia carico del disagio psicologico nell’interesse della collettività, lavorando in sinergia con i medici di base e i pediatri di libera scelta.
Intanto, in Lombardia è stato dato parere favorevole all’istituzione del servizio dello psicologo di base tra i servizi offerti dalla sanità pubblica.
“Siamo soddisfatti – afferma la presidente D’Agostino – del fatto che la proposta sia stata considerata trasversalmente da tutta la commissione e dunque dai diversi schieramenti politici, che riuniranno i vari disegni presentati nel recente passato per giungere a una proposta condivisa. Bisogna lavorare su molti aspetti e dettagli ma le intenzioni sembrano essere le migliori. La finalità è quella di creare un servizio di psicologia di base che possa intercettare e diminuire il peso crescente dei disturbi psicologici della popolazione, costituendo un filtro sia per i livelli secondari di cure che per il pronto soccorso, favorendo il benessere dell’intera comunità”.
Ma quanto costa una seduta dallo psicologo?
“Nel 2012, con l’introduzione della legge Bersani, sono state abolite “le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico” (i cosiddetti minimi inderogabili, ndr). Tuttavia – precisa la dottoressa D’Agostino -, a scopo puramente consultivo, è stato pubblicato il Testo unico della tariffa professionale degli psicologi che ha assunto oggi la funzione di “Nomenclatore delle prestazioni”. In tale testo è previsto che per una “consulenza psicologica e/o sostegno individuale” si può andare da un minimo di €35 e un massimo di €115, mentre per una consulenza psicologica e/o sostegno di coppia da un minimo di €45 e un massimo di €165″.
Cosa cambierebbe con lo psicologo di base?
“Con l’istituzione di un Servizio di psicologia di base finalmente la cura psicologica non sarebbe più un privilegio. Si costituirebbe un primo livello di cura accessibile a tutti in modo gratuito che possa contenere il disagio, costituendo un filtro sia per i livelli secondari di cure che per il pronto soccorso. Purtroppo oggi il sistema sanitario regionale non riesce a prendere in carico tutte le richieste provenienti dal territorio e soprattutto non riesce a prevenire le forme di disagio che, se non prese in tempo, potrebbero evolvere in vere e proprie psicopatologie. Per questo motivo spesso i cittadini sono costretti a rivolgersi al privato, generando così una netta discriminazione tra chi può permettersi una terapia psicologica e chi no. Ecco perché riuscire ad arrivare all’approvazione di questa legge significherebbe tanto per la salute dell’intero territorio. Quando parliamo di salute, come stabilisce l’organizzazione Mondiale della sanità, intendiamo uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza di malattie. Occuparsi di cura psicologica vuol dire proprio andare in questa direzione, consentendo di raggiungere un livello globale e completo di benessere”.
Il 13 dicembre scorso la Corte costituzionale ha respinto il ricorso proposto dalla Presidenza del consiglio dei ministri contro la legge della regione Campania, la n. 35 del 3 agosto 2020, che istituisce presso i distretti sanitari delle Asl il “Servizio di psicologia di base”. Una legge fortemente voluta dall’Ordine campano, per il tramite dell’allora quinta commissione Sanità, e approvata poi all’unanimità dallo stesso Consiglio regionale. Una decisione storica che apre la strada a un percorso sempre più fondamentale che metta in primo piano il benessere psicologico nel tentativo di prevenire le situazioni di disagio.