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Lo sapevate che…? Curiosità in “ Io prima di te ”

“Io prima di te” di Jojo Moyes. Volevamo commuoverci? Volevamo sognare? Volevamo sperare? Beh, non potevamo scegliere pellicola migliore...

di Redazione

 

Si vive una volta sola,

anzi, è il tuo dovere sfruttare la vita al massimo.

William Traynor

(Dal film Io prima di te)

 

di  Daniela Giangravè

Volevamo commuoverci? Volevamo sognare? Volevamo sperare? Beh, non potevamo scegliere pellicola migliore! È stato un film tanto atteso, tanti trailer cinematografici nel corso dei mesi hanno accresciuto la nostra curiosità per dare corpo, infine, ai personaggi e ai fatti raccontati nell’omonimo libro di Jojo Moyes – che prende spunto a sua volta da una storia vera – da cui è tratto questo bel lungometraggio.

Non ci dilungheremo molto in questa sede sui dettagli della trama e sulle reazioni del pubblico e della critica ben noti a molti ma intendiamo arricchirvi su tutto ciò che ruotano attorno al film.

Il film (che ha già un sequel letterario uscito nel 2015 Dopo di te) ci parla di Will Traynor – interpretrato da Sam Claflin – bello, ricco e di successo e con la vita tutta in discesa la cui esistenza viene stravolta da un gravissimo incidente che lo rende tetraplegico.

Louisa Clarke, detta Lou – la nostra Emilia Clarke – scuote letteralmente la piatta quotidianità di Will col suo fare svampito, distratto e maldestro ma col quale riesce a rompere quel muro di ghiaccio indistruttibile che Will, dopo la tragedia, giorno dopo giorno ha costruito intorno a sé. Inutile dire che tra i due nasce un dolce legame speciale e inaspettato considerato che, come tradizione vuole, provengono entrambi  da due mondi opposti.

 

“Io prima di te” Per saperne di più…

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  • La scelta di Emilia Clarke, nel ruolo di Lou, è stata travagliata. La giovane attrice ha sbaragliato 300 attrici che non si sono rivelate adatte al ruolo.
  • Sulla testa della Clarke pesava, va detto, la spada di Damocle della sua interpretazione ne Il trono di spade seria e austera e con gli attributi quadrati. Figura, appunto totalmente opposta alla “matta” Lou.
  • Un momento delicato riguardante la vita di Lou è stato il taglio di una particolare scena: parliamo dell’istante in cui Will le fa fare un giro intorno al castello. Nel romanzo Lou viene colta da un improvviso attacco di panico perché quel luogo, in quell’angolo un po’ sperduto, le riporta alla mente quando da ragazza è stata vittima di un attacco di gruppo. Non c’è stato modo alcuno per poter inserire questo ciak, e rendergli giustizia, poiché nonostante la bravura degli attori, risultava sconnesso da tutto il resto per la presenza di dettagli incomprensibili.
  • Elemento che non passa assolutamente inosservato è il modo bizzarro di vestire di Louisa, specchio della sua personalità e non un modo per attirare l’attenzione su di sé. Come dimenticare le sue gonne colorate, le sue scarpe stravaganti tanto quanto le sue calzamaglie d’ape a strisce gialle e nere! La designer del set, Jill Taylor, ha ricreato questo look trovando ispirazione in ogni dove. Sono stati comprati abiti dai mercatini dell’usato, dai negozi solidali e dalle bancarelle dei mercatini londinesi. L’unica eccezione “normale” e più esosa dell’outfit della protagonista è l’abito rosso indossato all’appuntamento con Will al concerto. L’attrice ha confessato di essersi innamorata all’istante del suo personaggio dicendo di ritrovarsi nei suoi panni, è il caso di dirlo, anche nel vestire! “C’è molto di più di me in Lou rispetto a Daenerys” racconta. Emilia avrebbe rivelato che spesso arrivando sul set si pensasse che fosse già vestita per girare, mentre i vestiti erano i suoi e non quelli di Lou!
  • Il cast certamente non è alla sua prima esperienza! Il bellissimo Sam Claflin, come dimenticare, è stato il “tributo” più affascinante della saga – Finnick – di The Hunger Games; Emilia Clarke – ne abbiamo già accennato – è stata Khaleesi Daenerys Targaryen, la mamma dei draghi della fortunata saga Games of Thrones. Charles Dance, Steven Traynor, padre di Will fa parte anch’egli della saga fantasy.

Mattew Lewis è Patrick il fidanzato di Lou, e lo ricordiamo come Neville Paciok, il maghetto pasticcione amico di Harry.
Katrina, sorella di Lou è Jenna Coleman di Doctor Who. Brendan Coyle, padre di Lou è uno dei “pezzi” più importanti di Dowton Abbey. Un cast assolutamente casuale, si garantisce dalla produzione.

  • L’iniziale diffidenza americana nei confronti della pellicola che ricalca un po’ il genere drammatico di Colpa delle stelle, è stata messa a tacere dagli incassi del botteghino pur con un investimento tutto sommato esiguo.
  • Per Sam Claflin non è stato sempre semplice recitare senza avere libertà nei movimenti e dovendo restare praticamente immobile. La forza della recitazione è stata quindi nella forza delle espressioni facciali e per uno come Sam abituato a parlare gesticolando, come lui stesso dice, è stata una sfida. Chiaramente si è sottoposto a non pochi sacrifici per rendere il più verosimile possibile il suo personaggio. L’attore ha lavorato tanto sul suo fisico per interpretare Will prima dell’incidente, con sedute in palestra giornaliere e una dieta ferrea per far risaltare per bene i suoi muscoli. Per la seconda parte del film invece ha dovuto perdere diversi chili, ben diciotto, proprio per far notare al pubblico la differenza, anche fisica, determinata dall’incidente.
  • Persino Emilia Clarke ha avuto le sue difficoltà dovendo prendere confidenza con la sedia a rotelle. Nella scena in cui lei si trova sulle gambe di Sam e ha provato a guidare, ha perso il controllo e lei e il collega stavano letteralmente andando a sbattere costringendo lui a saltare giù durante la corsa. La Clarke ha confessato che quella, tra l’altro, è stata una delle sue scene preferite: Mi è piaciuto molto girare la scena del matrimonio perché è stata gioiosa per noi. Ho dovuto manovrare la sedia a rotelle, ed era bel tempo.” Sam forse un po’ meno divertito ha detto: “Ci ha quasi ucciso entrambi con la sedia a rotelle. E anche il cameraman stava per fare una brutta fine!.
  • Nel libro sono presenti ulteriori passaggi che nella trasposizione cinematografica sono assenti per svariate esigenze. Il legame tra Lou e Will nel libro è sancito anche da un tatuaggio e la giovane per le difficoltà economiche si trasferisce nel castello di lui mandando in bestia Patrick, il fidanzato di lei.
  • Nel libro c’è Georgina, la sorella di Will ma nel film non se ne vede nemmeno l’ombra. Il padre di Will tradisce la moglie ma nel grande schermo non si subodora nemmeno un attimo questa situazione tant’è che i due genitori sembrano realmente uniti nel comune dolore e molto affiatati.
  • La scrittrice Jojo Moyes che ha già scritto il sequel Dopo di te ha rivelato: “Non avevo pianificato di scrivere un sequel al mio libro, ma lavorando alla sceneggiatura del film e dopo la lettura del volume di tweet ed email di fan con richieste insistenti su come fosse proseguita la vita di Lou, ha fatto sì che i personaggi non mi lasciassero scelta. È stato un piacere rivedere Lou, la sua famiglia e i Taynor e metterli a confronto con una nuova serie di problemi. Spero che i lettori si sentiranno allo stesso modo nel ricontrarli nuovamente”.

 

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La bellissima Inghilterra è incorniciata come in una fiaba, un modo insolito forse ma di forte impatto, paesaggi suggestivi che ci fanno apprezzare la terra d’Albione ancora di più.
È una commedia romantica ma non è banale. I temi sono forti – dolore, morte, morte assistita, differenze sociali – ma non si sfiora mai il pietismo. Si ride, si piange, si riflette e tutto è perfettamente equilibrato. Il potere dell’amore è sensazionale, apre porte e scavalca confini che sembrano invalicabili, dà una forza che non si pensa nemmeno di avere, si accettano cose che non si sarebbero mai accettate e l’insegnamento che si trae da tutto questo è senza ombra di dubbio uno: vivere e dare sempre il meglio e il massimo di se stessi.

Sì, perché la vita è una e una sola va sfruttata e “spremuta” in ogni singolo istante, con ogni singolo respiro, non dobbiamo guardarci vivere, dobbiamo esserne padroni e protagonisti e tutto va assaporato e goduto fino alla fine, abbiamo il diritto e il dovere di farlo.

 

 

 

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