Lo sfollamento forzato, ovvero il dover obbligatoriamente lasciare il proprio luogo di residenza, è un argomento quanto mai attuale e che coinvolge decine di milioni di persone in tutto il mondo, per i più svariati motivi: dal pericolo di guerra al rischio di violenze, alla povertà estrema.
Abbiamo tutti davanti agli occhi le interminabili file di ucraini in fuga dal loro paese, con i sacchetti della spesa in mano, sacchetti pieni delle poche cose che sono riusciti a portar via dall’orrore.
Coordinato da una delle più prestigiose università europee, la Complutense di Madrid, RAISD è un programma promosso dall’Unione Europea all’interno di Horizon 2020, proprio per studiare il fenomeno dello sfollamento forzato e fornire strumenti e supporto adeguato a chi ne è vittima.
Decine di milioni di persone vivono in condizioni di sfollamento forzato, molte delle quali in situazioni di profughi e sfollati prolungati per lunghi periodi di tempo e persino per generazioni. Questo è spesso accettato, anche se con riluttanza, come uno stato di cose semipermanente, dato che il ritorno come soluzione allo sfollamento forzato avviene raramente.
Si tratta di persone le cui vite subiscono un cambio di traiettoria e di prospettive, che si ritrovano in contesti urbani spesso impreparati, strutturalmente e socialmente, ad accoglierli adeguatamente e fornir loro la possibilità di inserimento in un contesto sociale e lavorativo.
Quanto è difficile l’integrazione? E l’accoglienza?
Il programma RAISD mira a identificare i gruppi altamente
vulnerabili (VG) tra queste persone forzatamente sfollate, analizzare i loro
bisogni specifici e trovare pratiche adeguate ad affrontarli. Inoltre, la ricerca
sulle migrazioni affronta la necessità di strategie efficaci per l’attenzione e
l’inclusione di gruppi distintamente vulnerabili (GVs) tra persone che
subiscono trasferimento forzato (Forcibly Displaced People, FDP).
Il concetto di “contesto di vulnerabilità” considera l’interazione
tra le caratteristiche di queste persone e le loro comunità ospitanti, le loro
interazioni ed esperienze e come le diverse soluzioni di attenzione e
inclusione le influenzino.
Il programma è iniziato in febbraio del 2019 e si concluderà il prossimo giugno. La conferenza internazionale RAISD, si terrà il 17 e 18 maggio 2022 presso il Real Albergo dei Poveri in C.so Calatafimi, 217 a Palermo e vedrà la presenza di numerosi ricercatori che hanno lavorato per identificare i gruppi altamente vulnerabili tra persone che subiscono trasferimento forzato, analizzando i loro bisogni specifici, e testando pratiche adeguate a lavorare con loro.
L’evento si terrà in presenza e in lingua inglese con disponibilità di traduzione simultanea in italiano. La partecipazione è gratuita e fino ad esaurimento posti.
Per partecipare, registrarsi all’evento: https://raisd-international- conference.eventbrite.it/ entro l’1 maggio 2022.
Per ulteriori informazioni si può contattare press@raisd-h2020.eu.
I diversi partner hanno lavorato come rete nei paesi lungo le rotte migratorie. La rete ha promosso il coinvolgimento delle persone che hanno subito migrazione forzata, affinché avessero la possibilità di trovare la propria voce, raccogliere informazioni e testare personalmente le pratiche. Il lavoro si è basato su una stretta integrazione della ricerca sociale e informatica. L’apprendimento automatico e il data mining continueranno ad aiutare a fornire raccomandazioni basate sull’evidenza e a ridurre i pregiudizi a priori. Uno strumento software supporta la collaborazione, continuando il precedente lavoro RRI finanziato da H2020.