Da dove proviene? Come nasce? Come si diffonde? A quando risale? Alla scoperta delle proprie origini attraverso il cognome
di Rossella D’Aleo
L’origine del cognome
Ccome identificativo di una famiglia, affonda le proprie radici presso gli antichi romani. Già negli ultimi secoli della Repubblica, i romani distinguevano le persone con 3 nomi, tria nomina: il praenomen, che corrispondeva, più o meno, al nostro nome; il nomen che, invece, distingueva la famiglia di appartenenza e, un po’ più tardi, per distinguere le famiglie che appartenevano allo stesso ceppo, si aggiunse il cognomen, che altro non era se non una sorta di soprannome di famiglia.
Dal Quinto secolo, infatti, comincia a ridursi sempre più la distinzione fra nomen e cognomen, e diventa più frequente l’uso comune del supernomen: un nome unico, non ereditato, dal significato chiaro e facilmente comprensibile. Con la caduta dell’Impero Romano, ogni persona viene individuata soltanto dal nome personale di battesimo, con vezzeggiativo nell’ambito familiare, talvolta riferito anche alle caratteristiche della persona o al luogo di provenienza o alla paternità.
Con l’avvento del Cristianesimo, cominciano a diffondersi nuovi nomi. La scelta di questi è molto vasta ed è molto semplice distinguere le persone.
Ma intorno al Decimo secolo, la popolazione comincia a crescere, pertanto, diventa sempre più difficile distinguere un individuo da un altro. Diventa, così, indispensabile distinguere gli individui con lo stesso nome personale e identificare tutti quelli appartenenti alla medesima discendenza. Nasce così il cognome moderno, che trae origine dal nome dei genitori, da un soprannome, dal luogo di provenienza o dall’attività svolta.
In Italia, l’uso dei cognomi, all’inizio, è un’esclusiva delle famiglie ricche, ma nel 1200 a Venezia e poi nel resto del Paese, l’uso si estende anche agli strati meno abbienti della popolazione.
Il Concilio di Trento del 1564
Con il Concilio di Trento, si sancisce l’obbligo per i sacerdoti di tenere, addirittura, un registro con nome e cognome.
Nel Rinascimento, il cognome di famiglia diventa inalterabile per legge e trasmettibile fra generazioni.
I cognomi avevano già nel Medioevo iniziato a formarsi in via definitiva, e ancora questi antichi cognomi sono presenti nel nostro paese, ad esempio Marescalchi, Aldighieri, Scudieri, Aldemari Scuteri (diffuso in Sicilia, sta per “scudieri) e molti altri.
Il cognome può avere origine da soprannomi indicanti caratteristiche fisiche, vedi Rossi, per via dei capelli rossi, Moro, dalla carnagione scura, Bellucci, indica, invece un aspetto gradevole, Altobelli, come dice lo stesso cognome, è tipico di gente bella e alta.
L’origine può essere legata anche alla propria attività lavorativa, come per esempio Fabbri, Sarti, Ferrari, Muratori, Fornari.
Alcuni derivano dalla carica ricoperta nell’esercito, da qui cognomi come Soldati, Capitano, Colonnelli. O da cariche ricoperte nella magistratura, vedi Giudice, Cancellieri o, ancora, da cariche ecclesiastiche, quindi Papi, Chierici, Cardinali, Diaconi, Del Prete, Monaci, Del Monaco, De Preti.
I cognomi possono avere origine anche dal nome del padre o della madre (vengono definiti patronimici e matronimici), avremo quindi ad esempio Di Giacomo, D’Alessandro, con il significato di figlio di Giacomo, figlio di Alessandro, eccetera. Non solo l’aspetto fisico, ma anche le caratteristiche dominanti che avevano attribuito un soprannome ad una persona, sono diventate, in un secondo tempo, cognomi, da qui Allegri, Onesti, Spinosi, Bruschi, Arditi, Boni, Del Buono, Bonetti, Malizia, Mascalzoni, .
Molti altri invece prendono origine da piccole o grandi infermità, Storti, Muti, Malacarne, Gobbi, De Gobbi, Gobbetti, Maltagliati, Zoppi, Zampini etc.
I cognomi siciliani
La Sicilia riflette nei suoi cognomi l’incrocio di culture e lingue che si sono susseguite nell’Isola, lasciando ciascuna la propria traccia anche nel cognome. L’onomastica siciliana rimane strettamente legata a quella dell’Italia del Sud. Ogni provincia ha una propria diffusione di cognomi. Nel capoluogo sono in aumento cognomi come Marino, Giordano, Tarantino e Ferrante. Nel trapanese, per esempio, i cognomi più diffusi sono Messina, Russo, Gambino, Romano, Rizzo. A Messina, troviamo, invece, molti Arena, Russo, Costa, Cucinotta e Donato. A Catania, i cognomi più allargati sono Giuffrida, Russo, Grasso, Caruso e Privitera. Poi è la volta di Enna, dove abbondano i Cammarata, i Savoca, i Di Dio, i Messina e i Russo. Nella provincia di Caltanissetta, a farla da padrone sono gli Amico, i Falzone, i Lombardo, i Curatolo e i Mastrosimone. Ad Agrigento, troviamo a iosa Russo, Vella, Messina (che non manca da nessuna parte), Principato e Rizzo. Nella provincia siracusana abbondanza, invece, di Russo, Rizza, Romano, Bottaro e Greco. Il ragusano, infine, è la terra degli Occhipinti, dei Tumino, Licitra, Cascone e Gurrieri.
Le origini dei cognomi siciliani derivano prevalentemente da nomi di persona (i cosiddetti patronimici), ma anche da mestieri, da soprannomi e da luoghi d’origine.
Al primo gruppo appartengono i vari Vitale, Giuffrida, Di Mauro, Orlando, Di Stefano, Di Salvo, Basile, Leonardi, eccetera.
Altri cognomi derivano, invece, da nomi diffusi nel medioevo, soprattutto quelli augurali come Bongiorno, Bonfiglio, Bonanno, Bonsignore, Bonaccorso, Bellomo.
Tra i cognomi derivati da mestieri annoveriamo Cavallaro, Finocchiaro, Spadaro e Spataro, Balistreri , Vaccaro; tutti, comunque, legati ad agricoltura e pesca. Ferraro, Maniscalco, Cannizzaro, colui che fa tetti con le canne”, Cammareri da cameriere, Scuderi da scudiere e Impellizzeri da pellicciaio.
Cognomi derivati da soprannomi sono, invece, Occhipinti, Quattrocchi, Mancuso, da mancino e Pappalardo, assegnato a un capostipite goloso.
Tra i cognomi legati al luogo d’origine, segnaliamo Calabrese, Cosentino, Puglisi, Catalano, Provenzano, Genovese, Toscano e Tarantino.
Ci sono cognomi, però, che sono diffusi in tutte le province. E’ il caso, per esempio, dei Biondi. Un cognome, comunque, che ha subito molte varianti: Biondo, Bionda, Biondelli, Biondini, Bionducci, ecc., tutti derivati probabilmente da soprannomi originati dal fatto che i capostipiti avevano capelli biondi e/o carnagione chiara. L’altro cognome diffuso in maniera capillare è Bivona: cognome tipicamente siciliano, ma diffuso anche nel resto. In Sicilia primeggia pure il cognome Barbagallo, tipico, però, della Sicilia orientale, del catanese in particolare. Barbagallo dovrebbe derivare da soprannomi legati a caratteristiche somatiche del capostipite o da acconciature con la bizzarra forma della cresta del gallo. Sempre tra i cognomi più diffusi nell’Isola, abbiamo Ingrassia, che si estende su tutta la regione, ma in particolare nel trapanese, palermitano, catanese. Ingrassia e Ingarsia nascono da una italianizzazione del cognome spagnolo Garcìa che è il più diffuso in tutta la Penisola Iberica.