Sono aperte le iscrizioni per studenti-uditori alla parte introduttiva del laboratorio di formazione e ricerca a cura di Cristina Coltelli il 12, 13, 14 ottobre presso “Oasi dei Bravi”.
Ai partecipanti sarà data la possibilità di sperimentare alcune attività insieme al gruppo. Le posizioni da uditore sono aperte e consigliate a studenti universitari d’arte, antropologi, studiosi e ricercatori, psicologi, professori o persone interessate che non possono aderire al percorso completo.
Il laboratorio è parte della ricerca “Arlecchino e gli Antenati Occulti”:
“La Follia è da sempre un elemento che affianca il cammino dell’umanità e il suo modo di rappresentarla, in un costante avvicendamento tra fascino e repulsione. Se nell’antichità la Follia era un fenomeno che trovava una sua coesistenza con la società e persino una personificazione fisica con ruoli precisi (è il caso della figura del Fool di corte), tra la fine dell’800 e gli inizi del 900, complice anche la nascita della psicanalisi, la Follia termina la sua funzione di antitesi vigile dell’ordine costituito per diventare vera e propria malattia psichica da ricercare all’interno dell’individuo. E da isolare. Ma se la società non è ancora riuscita a risolvere il suo rapporto con la Follia, le Arti in tutte le loro forme (figurative, performative e letterarie) vi hanno mantenuto un rapporto dialettico costante, indispensabile per raccontare cosa vuol dire l’essere umani. La messa in scena della Follia è dunque una costante culturale con cui generazioni di artisti, con relativo pubblico, si sono confrontati e scontrati raggiungendo qualcosa di simile ad una vera e propria “tradizione” ininterrotta che passa soavemente dai fool medievali alla Commedia dell’Arte, dalla follia di Orlando a quella di Amleto, da Don Chisciotte a Buster Keaton, da Pirandello ai drammi psichedelici. Il campo di esplorazione del laboratorio si occuperà della rappresentazione della Follia come furia caotica e antitetica alla società da un lato, e come intima scissione dell’io dall’altro attraverso il canovaccio de L’Orlando Furioso”.
Le tecniche della Commedia dell’Arte forniranno la base esecutiva per lo sviluppo delle improvvisazioni.
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