Per contrastare il dissesto idrogeologico, in Sicilia, è stato fatto troppo poco. A tre anni dall’istituzione della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche della Presidenza del Consiglio dei Ministri, solo poche settimane fa è stato illustrato il quadro generale e dettagliato regione per regione delle opere previste, degli investimenti, dei cantieri aperti, e dello stato di avanzamento delle progettazioni per contrastare il dissesto idrogeologico nel nostro Paese
di Federconsumatori Sicilia
Il resoconto, contenuto nella pubblicazione “ItaliaSicura, Il piano nazionale di opere e interventi e il piano finanziario per la riduzione del rischio idrogeologico“, parla chiaro: sono appena 50 gli interventi contro il rischio idrogeologico effettivamente conclusi in Sicilia, per un valore di 68 milioni di euro, a fronte dei 128 interventi richiesti dalla Regione Sicilia, per un valore complessivo di 178 milioni di euro.
Un numero già esiguo, considerando che la Sicilia in realtà avrebbe bisogno di 962 interventi, e di 2,8 miliardi di investimenti, per mitigare realmente il rischio di alluvioni, frane, valanghe, erosione costiera ed altri disastri idrogeologici.
Come al solito, venire a capo del groviglio delle responsabilità di questo immobilismo è una impresa ardua. Ma ciò non toglie che il ritardo è grave e pericoloso: andiamo incontro ad un nuovo inverno e, se sarà rigido e piovoso potrebbero esserci nuovi disastri, se va male, o solo disagi, se saremo fortunati. Di sicuro crollerà qualche altro pezzetto di Sicilia mentre tutti stanno a guardare.
Con l’articolo 10 della legge 11 agosto 2014 n. 116 i Presidenti delle Regioni sono stati nominati “commissari straordinari delegati per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico“. Come recita il Dp 570 della Presidenza della Regione Sicilia del 15 settembre 2017 ai Commissari Straordinari Delegati spettano le attività di progettazione interventi, affidamento lavori, direzione lavori, e collaudi. Il Commissario siciliano (cioè la Presidenza della Regione), può avvalersi degli Uffici Tecnici e Amministrativi dei Comuni interessati dai progetti di messa in sicurezza del territorio.
La procedura, seppur farraginosa, c’è ed è immediatamente utilizzabile per spendere i fondi destinati alla messa in sicurezza e ogni giorno che passa senza metterla in pratica è un giorno in più di insicurezza per la nostra Regione.
Federconsumatori Sicilia si augura che la messa in sicurezza del territorio siciliano sia una delle priorità del futuro Presidente della Regione, chiunque esso sia e da qualunque schieramento politico provenga dopo le elezioni regionali del 5 novembre prossimo.
La sicurezza del nostro territorio e dei suoi abitanti non può avere colore politico i candidati alla Presidenza prendano un impegno concreto per il bene di tutti i siciliani.