È un movimento politico-etico-culturale, una struttura organizzata che mette in continuo rapporto le idee della periferia con quelle del centro
di Arianna Zito
Parliamo di Vox Populi, il cui congresso si è celebrato nei giorni scorsi a Palermo. L’obiettivo principale del movimento è – come afferma la presidente Lucia Pinsone – “offrire a quanti pensano di non avere più voce un’occasione per mostrare quanto valgono e in quale misura sono in grado di restituire alla Sicilia la dignità perduta”.
Lucia Pinsone, 56 anni, una vita trascorsa tra scuola e medicina, nel 2012 si è candidata alla Presidenza della Regione con il Voi-Volontari per l’Italia. Oggi riparte con Vox Populi Voluntas Dei, movimento che già nel nome dichiara l’ambizione di restituire la voce alla gente di Sicilia.
“Noi – sottolinea – siamo entrati in campagna elettorale il giorno dopo finita la competizione elettorale. Quello che ho capito fondamentalmente è che il popolo aveva bisogno di aiuto ma voleva certezze, perché essenzialmente ha perso la speranza. Ed è questo quello che vogliamo riportare. La nostra idea di cosa sia Vox Populi è sintetizzata dall’hastag sulla locandina, #lLaSiciliaVeraSiamoNoi, noi che abbiamo l’ambizione di realizzare per i nostri figli una Sicilia diversa, dalle spalle larghe e dalla schiena dritta, una Sicilia 3.0”.
Qual è il vostro programma politico?
“Non abbiamo ancora un programma politico, ma lo scriveremo insieme alla gente. Riguarderà la formazione, le infrastrutture, la sanità, l’agricoltura, il turismo ed i beni culturali. Quello che in Sicilia possiamo rilanciare per renderla veramente piattaforma del Mediterraneo. Però, appunto, vogliamo scriverlo con la gente, non vogliamo “calarlo dall’alto”, perché siamo la voce del popolo. Altrimenti non avrebbe senso il nome che abbiamo dato al movimento”.
In quale area dello schieramento politico vi collocate?
“Noi siamo al centro. Siamo un contenitore moderato aperto a tutti quelli che vogliono essere a servizio del popolo. Il movimento è aperto a tutti quanti intendano perseguirne gli obiettivi, con la sola regola, tassativa, della presentazione del certificato dei carichi pendenti e del certificato del casellario giudiziale al momento della richiesta di iscrizione”.
La Sicilia è una regione a Statuto Speciale.
“La Sicilia – dice provocatoriamente – deve diventare una Regione a Statuto speciale. In questi giorni cade il settantesimo dell’Autonomia, ma è un’autonomia che fin qui è stata parziale, per via di uno Statuto applicato in maniera discontinua e sempre con un occhio a voleri di altri, fuori da qui”.
Sarete presenti nelle prossime competizioni elettorali?
“Se il popolo vorrà io ci sarò. Sono sempre stata abituata a metterci la faccia. Lo decideremo col popolo”.