Pippo La Barba
Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, nacque a Palermo un nuovo modo di fare teatro. A intraprendere questo nuovo percorso, fu un gruppo di teatranti fai da te. Il gruppo è quello dei Draghi. Nino Drago ne fu la mente organizzativa, Luigi Maria Burruano il grande artista che seppe rappresentare la vera anima della città.
Il debutto dei Draghi
I Draghi debuttano alla sala Scarlatti presso il Conservatorio di Musica, Bellini, il 24 maggio del 1963 con “L’aria del continente” di Nino Martoglio. Da quell’evento deriverà tutto un percorso artistico che trova il suo culmine nei primi del ’74, quando inizia l’avventura del Piccolo Teatro Città di Palermo. Lo spazio teatrale è una ex palestra che a poco a poco viene riadattata con mezzi di fortuna dagli stessi fondatori del gruppo a teatro elegantemente arredato. Si instaura una nuova modalità di divulgazione, con gli stessi attori impegnati in prima persona nella vendita itinerante dei biglietti.
Verranno fuori grandi attori: da Luigi Maria Burruano a Lollo Franco, da Franco Scaldati a Gaspare Cucinella, da Aurora Quattrocchi a Ninni Picone, da Benedetto Raneli a Giacomo Civiletti, da Tony Sperandeo a Giovanni Alamia, a Paride Benassai, che ne è l’ultimo direttore artistico sino alla chiusura del 1992.
I Draghi, lo specchio della città
I Draghi costituiscono lo specchio della città, la sua vera identità. Il “Pozzo dei pazzi” di Franco Scaldati e “Palermo Oh cara” di Luigi Maria Burruano sono le opere più rappresentative. Soprattutto quest’ultima (675 repliche) rappresenta il manifesto di Palermo, con i suoi tic, le sue nevrosi, le sue esagerazioni, il suo cinico individualismo.
Viene portato sulla scena e poi anche al cinema (per merito sempre di Burruano) il tipico palermitano a volte fuori le righe, che non è il solito stereotipo, ma l’aspetto surreale di una realtà.
Il teatro inventato da Luigi Maria Burruano
Luigi Maria Burruano ha inventato a Palermo un teatro – verità. Prima c’erano solo compagnie esterne in voga prevalentemente di rivista, che si esibivano al Teatro Biondo (non ancora stabile) con spettacoli di cui usufruivano i ceti colti della città.
Ma oggi esiste ancora la modalità di rappresentare Palermo così com’è?
C’è da dubitarne, ma questa è un’altra storia…
Luigi Maria Burruano: l’uomo e l’interprete
Interprete passionale e appassionato, Luigi Maria Burruano nasce in una famiglia della borghesia siciliana il 20 ottobre del 1948.
Agli inizi degli Anni Settanta, poco più che ventenne, comincia la sua carriera di attore, calcando i palchi del cabaret e del teatro dialettale siciliano.
Gli anni del teatro
Intorno alla metà sempre degli Anni Settanta, comincia a registrare i suoi primi successi. A provocargli l’ebrezza di tale successo, è “La coltellata”. Uno spettacolo, dove l’attore introduce per la prima volta nel teatro palermitano un nudo femminile. A suscitare grande scalpore è Rori Quattrocchi. L’attrice, che diventa la sua compagna e la madre della sua amata figlia, Gelsomina.
E’ sempre con il teatro siciliano, che, Luigi Maria Burruano consacra il proprio successo, acquistando fama e riconoscimenti pure nei teatri stabili oltre il confine panormita. Catania, Roma, Trieste, Prato sono soltanto alcune delle città in cui calca i palcoscenici con successo
Gli anni del cinema
Gli Anni Settanta, sono pure gli anni dell’esordio cinematografico. Anche qui, l’attore segue un percorso artistico di alto livello, interpretando ruoli che contribuiscono a consacrare ulteriormente il suo successo. Diretto da registi di alto livello, riesce a dare una vita brillante anche a personaggi secondari.
Gli anni della televisione
Alla fine degli Anni Ottanta, Luigi Maria Burruano consolida il suo vecchio pubblico e conquista un nuovo pubblico anche con il piccolo schermo. Diretto da importanti registi televisivi, interpreta numerosi ruoli nelle fiction di maggiore successo.
Le sue dimissioni dalla vita
Luigi Maria Burruano si spegne nel sonno in una tiepida notte settembrina del 2017.
Ha 68 anni e finisce la sua battaglia contro una malattia che lo attanaglia da tanto tempo.
Si congeda, così, dal suo pubblico, uscendo dal palcoscenico della vita in punta di piedi.
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Grazie Pippo, il nostro amato compianto Gigi Burruano merita questo tuo appassionato ricordo.