di Giulia Corsello
Camminando per le strade della città, ci capita di incontrare molte donne che con molta disinvoltura portano un velo sulla testa, magari ci viene in mente che debba essere una cosa fastidiosa da portare indosso; dall’altra parte la stessa donna col velo ci guarda perché noi il velo non lo portiamo.
Correnti di pensiero contrapposte
Una corrente di pensiero femminista fondata da donne intellettuali islamiche, nata dopo la questione dell’obbligo del velo nel 1899, già si contrapponeva alle correnti femministe di tipo occidentale, rifiutandole in toto. Secondo queste pensatrici, l’Occidente sviliva già da allora la donna, riducendola a oggetto sessuale e strumento di consumo, mentre, al contrario, i dettami islamici realizzavano le donne come essere umani, come partner degli uomini e come madri e figlie. Il velo islamico doveva avere funzione di protezione per la donna giusta, doveva separarla dai comportamenti e dai luoghi degli ingiusti.
Secondo le donne occidentali, un’imposizione
Dall’altra parte le donne occidentali interpretavano l’uso del velo come un’imposizione, segno di sottomissione della donna all’uomo e ancora oggi, l’idea predominante è ancora questa.
Questa visione della realtà dipende in gran parte dal fatto che la donna occidentale è calata in un contesto totalmente diverso. Essa non è soggetta ad alcun obbligo di tipo religioso e, inoltre, le società occidentali sono improntate sul principio della parità: i diritti e i doveri di ognuno derivano dall’essere persona, non dall’essere maschio o femmina, per cui sembrerebbe inconcepibile imporre per legge un modo di vestire basato sul sesso. Il velo, peraltro, pur non essendo del tutto estraneo alla nostra cultura (veniva usato come segno di lutto ed è tutt’ora in uso per il matrimonio), ha perso la sua valenza religiosa, divenendo semplice ornamento.
Per molte donne orientali è una libera scelta
Ma la visione del velo non cambia solo tra occidente e oriente, in quanto il mondo islamico non è da considerarsi come un unico blocco: esso ammette differenze di opinioni e di comportamenti, pur nell’unità della fede e spesso a discrezione della legislazione. Vi sono alcuni paesi arabo-islamici in cui l’uso del velo è libera scelta delle donne, altri in cui è un’imposizione; poi vi sono quelli in cui è addirittura vietato.
Anche tra le musulmane, visioni differenti
Tornando in occidente, anche tra le donne musulmane immigrate vi sono visioni differenti: le più tradizionaliste considerano il velo come il simbolo di identità religiosa e culturale per eccellenza. Le più moderniste accettano i costumi e la cultura occidentale e li fanno propri. Generalmente queste ultime non sono soggette a pressioni da parte delle famiglie, per cui riescono meglio a distaccarsi dalla tradizione.
Fra i vari stati occidentali, ci sono paesi in cui l’uso del velo è consentito e altri no.
La questione da noi è ancora aperta e soggetta a ulteriori chiarimenti.