Elezioni, sprint finale. Siamo tutti presi dall’attenzione su chi vincerà. Qualcuno già immagina interminabili analisi da moviola, per la corretta definizione dei risultati. Cosa avremo, allora, Maggioranze arcobaleno o variabili nella futura Ars?
di Mario Guglielmino*
Le ultime informazioni sulle intenzioni di voto dei siciliani alle prossime elezioni regionali sembrano confermare l’indirizzo già per molti versi noto. Queste ci rappresentano un elettorato diviso tra quattro grandi aree: il centrodestra, i grillini, la sinistra di governo, la sinistra ‘critica’. La quinta in gioco, l’opzione Siciliani liberi, paga purtroppo la minore forza mediatica.
Siamo tutti presi dall’attenzione su chi vincerà, probabilmente come in uno sprint al fotofinish, e qualcuno già immagina interminabili analisi da moviola, per la corretta definizione dei risultati. Non a caso il Movimento 5 stelle ha agitato negli ultimi giorni lo spettro del voto di scambio, chiedendo la presenza degli osservatori dell’Osce, e Crocetta, il grande (sic!), escluso dalla competizione, in attesa di un agognato posto nella segreteria nazionale del Pd, ha subito fatto eco al loro appello.
Da più parti ormai si invoca il cosiddetto voto utile, per consentire almeno a una compagine di primeggiare con decisione e certezza. In effetti, tranne gli addetti ai lavori, pochi siciliani hanno ancora riflettuto, soffermandosi sull’idea che, per la legge elettorale vigente in Sicilia, le mappature d’aula non consentirebbero, secondo le stime e i sondaggi odierni, a nessuna formazione, nemmeno la più estesa e variegata, di poter assumere un ruolo guida in modo del tutto autonomo dalle altre forze politiche che pure saranno perdenti.
Quel che si profila potrebbe essere la prova generale per un ‘nazareno in salsa sicula’ o di una ‘grande coalizione’ per necessità, che escluda grillini e sinistra critica.
C’è chi già, tra gli addetti ai lavori, pensa al possibile avvento di un governo tecnico.
Il Pd, secondo alcuni, sarebbe già pronto a offrire, per un certo senso di responsabilità, il proprio sostegno nel caso di una vittoria del centrodestra, che in aula non avrebbe comunque i numeri per governare in maggioranza. E a ben vedere, potrebbe essere questo il vero discrimine rispetto all’atteggiamento dell’altra sinistra non di governo, che vorrebbe procedere, in tutti i casi, con barra dritta.
Ma lo stesso problema si presenterebbe e si materializzerebbe dinanzi ai grillini, festanti subito dopo l’eventuale loro vittoria. In questo caso, vi sono stati recenti diversi segnali di ‘occhiolino’ a loro rivolto da parte del mondo della sinistra con Fava. I grillini, per la verità, come spesso succede, sembrano non gradire affatto, e anzi pubblicamente disdegnano ogni semplice idea di accordo con chicchessia.
In realtà, un’azione di governo a maggioranze variabili sui singoli provvedimenti, con base comune grillina, sarebbe la vera sfida che potrebbe uscir fuori da questa competizione elettorale. La cosa, però, a parte la possibilità concreta di una loro vittoria, sembra davvero poco realizzabile nel contesto italico e, ancor meno, siculo.
E’ anche alla considerazione delle possibili maggioranze d’aula, quindi, che i siciliani dovranno prestare attenzione e orientare di conseguenza le proprie scelte nella cabina del voto.
*Presidente dell’Associazione politico culturale Voci Attive