Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Malattie di genere. Non esiste una medicina unisessuale

La medicina non può essere considerata in maniera univoca per tutti e due i sessi. Esistono profonde differenze tra maschi e femmine, determinate da caratteristiche biologiche e psichiche che fanno la differenza. Esistono numerose malattie di genere

di Luciana Rossello

Dal concetto di medicina narrativa, in cui si presta attenzione al paziente e lo si vede come persona e non come caso clinico, ci allarghiamo al concetto di malattie croniche e differenze di genere. Un ambito, in cui questa personalizzazione evidenzia pure le differenze tra morbosità femminili e morbosità maschili.
La malattia, infatti, non può essere considerata in maniera univoca per tutti e due i sessi, perché esistono profonde differenze tra maschi e femmine, determinate da caratteristiche biologiche e psicologiche che fanno la differenza. Possiamo affermare, quindi, che esiste tutta una serie di malattie di genere.

Malattie di genere. Non esiste una medicina unisessuale

Molte morbosità di nuova insorgenza sono maggiormente presenti nei soggetti femminili piuttosto che in quelli maschili. Si tratta di patologie dovute allo stile di vita che la donna si ritrova a coprire a causa delle disuguaglianze sociali.
L’immagine notoriamente attribuita ai giorni d’oggi alla donna viene definita come doppia presenza, in cui la donna non solo si vede a lavorare al pari di un uomo, ma deve anche prendersi cura della famiglia all’interno di una società che non supporta tale immagine. Questa doppia presenza porta la donna a non avere tempo da dedicare alla cura personale e al proprio benessere.

Occorre un approccio multidisciplinare

Più che mai adesso occorre un approccio multidisciplinare. Un approccio che nei confronti delle malattie di genere metta a fuoco la necessità di una prospettiva di genere come tema cruciale che coinvolge in modo trasversale le diverse discipline mediche ed il modo di esercitare la professione.
I sintomi dell’infarto, per esempio, non sono gli stessi per donne e uomini. Così come l’osteoporosi non colpisce soltanto le donne.

Luoghi comuni da sfatare

In alcune patologie, a volte, la condizione di ‘essere donna’ è come una seconda malattia.
Sono molti i luoghi comuni da sfatare e ridefinire attraverso un punto di vista declinato al femminile. Così come la sicurezza nei luoghi di lavoro; l’escalation di violenza che ha colpito l’altra metà del cielo, negli ultimi tempi, dimostra come ci sia ancora molta strada da percorrere per superare l’idea che diritti e sicurezze siano acquisiti e uguali per tutte e tutti.

Un’attenzione particolare al sesso femminile

Occorre un’attenzione particolare sulle donne che illustri l’importanza di uno sguardo sessuato sulla realtà, a partire dallo stile della comunicazione medico paziente. La differenza di genere verrà messa in luce nei processi legati alla memoria e all’apprendimento. Occorre una leadership delle donne medico, di come fare fronte alle molestie sessuali nei luoghi di lavoro e della conciliazione lavoro-famiglia.
La specificità di genere è uno strumento chiave. Può contribuire alla formulazione di percorsi di cura modulati e di forte impatto, migliorativi anche delle risorse personali e professionali di chi lavora nella sanità.
Bisogna adottare delle politiche mirate a fare emergere la rilevanza del genere e del sesso nella medicina personalizzata e nell’invecchiamento. Ma anche le novità della farmacologia di genere e l’importanza del genere nelle Neuroscienze.
Insomma, diagnosi, patologia e cura differiscono in base al sesso, così come deve differire l’approccio ai pazienti.

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