Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Marc Fernandez: il ritorno del franchismo

Nel romanzo fantastorico Onde confidenziali, il giornalista spagnolo naturalizzato francese Marc Fernandez fornisce uno straordinario spaccato della Spagna post-franchista...

di Pippo La Barba

Nel romanzo fantastorico Onde confidenziali (Sellerio), il giornalista spagnolo naturalizzato francese Marc Fernandez fornisce uno straordinario spaccato della Spagna post-franchista, che dopo la morte del dittatore e 12 anni di governo socialista, con l’avvento della destra alle elezioni, vede riaffiorare intrecci criminali che sembravano cancellati dalla storia

 

di  Pippo La Barba

Uno tra tutti: il dramma oscuro dello scandalo di bambini rapiti  e sottratti alle famiglie di nascita perché “rosse”, e dati in adozione a famiglie rigorosamente cattoliche vicine all’ideologia franchista. Il tutto al fine di sradicare il seme nefasto del comunismo, che a qualsiasi costo non si vuole far risorgere.

La vicenda affiora per l’iniziativa di un coriaceo giornalista, Diego Martin (nome inventato). Negli studi di Madrid della radio nazionale, ogni venerdì intorno a mezzanotte inizia “Onde confidenziali”, una trasmissione condotta da Martin che si propone dettagliate indagini sul paradosso di una Spagna in piena crisi economica  attraversata da strane nostalgie franchiste. La destra vince le elezioni, e la stessa sera della proclamazione dei risultati uno dei giovani candidati del partito vincitore viene assassinato. E’ il primo di una serie di omicidi in diverse città spagnole, da Madrid a Valencia, a Barcellona. Diego Martin scorge un intreccio tra questi crimini apparentemente slegati tra loro e, a poco a poco, ricompone una sorta di puzzle che lo porterà oltre la scena dei singoli crimini, rendendogli evidente un nitido disegno politico-criminale.
Naturalmente quello dell’autore è uno scarto letterario, ma nel romanzo tutto si tiene e risulta verosimile.
Il libro di Marc Fernandez si inquadra perfettamente nel contesto di “Quais du Polar” di Lione, un evento letterario e artistico che dal 2005 focalizza l’importanza del noir nel panorama narrativo contemporaneo. Recentemente anche la rassegna editoriale “Una marina di libri” che si è svolta all’Orto Botanico di Palermo si è collegata idealmente al noir francese ospitando diversi scrittori d’oltralpe per un proficuo confronto con quelli siciliani.
In questi incontri si è ribadito un po’ da parte di tutti che oggi il noir ha successo tra i lettori perché è un genere narrativo che tende a spiegare i perché delle azioni criminali, al di là della individuazione del colpevole. Tale ricerca dei risvolti sociali del crimine consente all’autore di spaziare in piena libertà sui fatti, e a volte di anticipare gli eventi, senza avere l’assillo della verifica delle fonti, che è invece la prerogativa dei saggi di storia.

Ciò non preclude che un noir possa essere veritiero alla stessa stregua del saggio, anzi a volte con una maggiore completezza ed efficacia descrittiva. Basti pensare ai grandi romanzi storici come ad esempio “Guerra e pace”.

 

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