Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Marcia popolare antimafia Bagheria-Casteldaccia

Appuntamento domani, mercoledì 26 febbraio a Bagheria, in via Diego D’Amico, alle 8.30 all'istituto “Carducci” da dove, alle 9, partirà il corteo diretto a Casteldaccia.

di Redazione

In cammino contro le mafie come il 26 febbraio di 37 anni fa, cittadini e amministratori, laici e religiosi, sindacalisti e volontari. Riparte da Bagheria, mercoledì 26 febbraio, la prima marcia popolare antimafia che si concluderà a Casteldaccia, lungo quella strada provinciale n.88 dei Valloni ora intitolata “della marcia antimafia 1983” e a lungo utilizzata dai killer come via di fuga.

È l’iniziativa promossa dal Centro studi Pio La Torre che, insieme alla rete delle scuole Bab El Gherib, ha mobilitato tutti a partecipare nel 37/mo anniversario, prima con assemblee nelle scuole e consigli comunali aperti al pubblico nel comprensorio, e ora in corteo.
Appuntamento domani, mercoledì 26 febbraio a Bagheria, in via Diego D’Amico, alle 8.30 all’istituto “Carducci” da dove, alle 9, partirà il corteo diretto a Casteldaccia.

“La marcia del 1983 fu definita popolare perché promossa dal Comitato popolare di lotta contro la mafia di Casteldaccia, epicentro degli assassini della seconda guerra di mafia – spiega Vito Lo Monaco, presidente del centro Pio La Torre – ma oltre alle adesioni dei sindacati, Caritas, Arcidiocesi e terzo settore, spicca la partecipazione in un fronte compatto delle associazioni antimafia come Libera, Fondazioni Borsellino, Chinnici, Costa, Falcone, Centro Impastato e CELM (Comitato Europeo per la Legalità e la Memoria), a ribadire la necessità di un’antimafia vera, di lotta, e non parolaia. Il 37/mo della marcia Bagheria – Casteldaccia – conclude Lo Monaco – coincide con i 40 anni della morte di Piersanti Mattarella e con i 20 anni dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale siglata a Palermo nel 2000”.
A partecipare saranno professori e cittadini che nel 1983 erano studenti, in un passaggio di testimone nell’impegno civico: tutti chiederanno libertà per il ricercatore recluso in Egitto Patrick Zaki e verità per Giulio Regeni, come per tutti i delitti politico – mafiosi delle guerre di mafia del nostro Paese. Infine, dalla piazza Matrice di Casteldaccia ci saranno i saluti del presidente del centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco, della coordinatrice della Rete Bab El Gherib, la professoressa Maria Grazia Pipitone, del sindaco metropolitano Leoluca Orlando e di don Cosimo Scordato. 
Alla manifestazione hanno aderito: Cgil, Cisl, Uil, Acli, Arcidiocesi, Chiese locali, Città Metropolitana e Comuni di Altavilla, Bagheria, Baucina, Casteldaccia, Ficarazzi, Misilmeri, Santa Flavia, Villabate, Erripa centro studi “Achille Grandi”, Anpi sezione di Bagheria, Associazione ‘Officina Cambiamenti’ di Casteldaccia, Caritas diocesana, Consulta giovanile di Bagheria, Rotary distrettuale, Gal metropoli Est, Casa dei Giovani, e le seguenti associazioni antimafia – Centro studi Borsellino, Fondazione Chinnici, Fondazione Costa, Fondazione Falcone, Celm, Centro studi Impastato e No Mafia Memorial, Libera.

Ufficio Stampa: Antonella Lombardi

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