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Mario Vespasiani DARKNIGHTS

DARKNIGHTS. Il recentissimo progetto pittorico di Mario Vespasiani svela un altro elemento della sua personale indagine sul mondo descritta in chiave simbolica. Scopriamola insieme

di Redazione

DARKNIGHTS. Il recentissimo progetto pittorico di Mario Vespasiani intitolato DARKNIGHTS svela un altro elemento della sua personale indagine sul mondo descritta in chiave simbolica.
In queste nuove tele, in cui compaiono i DARKNIGHTS, cambiano i temi e soprattutto le modalità espositive e dunque di fruizione. In tutti i cicli precedenti alle nuove figure dei DARKNIGHTS, l’artista ha sempre considerato le opere non solo immagini artistiche quanto codici da decifrare. Questa volta a mutare e a caricarle di significato sono anche gli spazi nei quali sono state inserite.

Il contesto naturale


Le tele vengono ora collocate in contesti naturali, cercano una sorta d’invisibilità rispetto alla folla. Ma anche la concentrazione rispetto alla distrazione. E poi, la scarica emotiva piuttosto che il semplice piacere estetico.
In un momento di forti contraddizioni e di dubbi esistenziali, questi lavori si relazionano con le forze della natura. E pure con l’anima dell’universo. Con lo stare al mondo di ciascuno, che si percepisce meglio lontano dal frastuono sociale e dalle interruzioni continue. Specialmente da quelle inferte all’attenzione dagli apparecchi tecnologici.
Queste sono alcune delle novità dei DARKNIGHTS.

Il quadro istintivo


Vespasiani fa appello ad un approccio al quadro istintivo. Un quadro che non diminuisce la veemenza espressiva. Bensì la esalta nell’inaspettato rapporto uno a uno, in quanto richiamo ad una presa di coscienza del proprio ruolo e della missione individuale. I dipinti assumono così in quegli ambienti aperti e insoliti un carattere iniziatico. Nell’evolvere la consapevolezza di essere in un momento storico epocale. Un momento, in cui le forze distruttive debbono essere fronteggiate dalle risorse interiori, unite a quelle che discendono dall’alto.

Le gesta dei cavalieri sulle tele


Per tale ragione le tele rettangolari raffigurano in una sequenza di eventi, le gesta di cavalieri armati. Cavalieri che sulle nubi discendono verso lo spettatore nel loro incedere deciso. Cavalcano sopra un mondo caotico facendosi emblemi di valori come la giustizia, la rettitudine e il coraggio. Sfidano a loro volta gli elementi che li avvolgono. Solcando acque e fiamme, i tubini e le terre sconquassate dal disordine. In uno scontro totale dove ogni certezza sembra traballare, l’artista invita a dimostrarsi saldi. Sicuri di una elevazione del sé e per questo pronti a guardare oltre, alla maturazione ottenuta proprio a seguito della prova.

Come colpiscono i cavalieri


Questi cavalieri dalla sagoma oscura, non colpiscono a caso. Non decimano ogni cosa al loro passaggio. Ma dal cuore riconoscono il valore delle persone da preservare dalla distruzione. Sollevano dalla polvere coloro i quali nei momenti determinanti si sono comportati seguendo la legge morale. Così come quella che regola il ciclo della vita e dell’intero creato.


I DARKNIGHTS


I DARKNIGHTS sono delle presenze raramente visibili. Si muovono come forze cosmiche che giungono a mantenere l’equilibrio quando il pianeta terra si sente in pericolo. E che come raccontano alcune profezie, sono i portatori di una luce sconosciuta. I DARKNIGHTS possono anche essere intesi come le risorse interiori che non si pensava di avere. Per questo appaiono neri come le notti senza stelle e non riconoscibili in volto, in quanto dimorano nel profondo. Ma quando gli eventi accumulano una certa pressione, i DARKNIGHTS si palesano, compiono la loro opera e immediatamente ritornano nel loro regno.

Non viene rivelata la sede della mostra


Per la prima volta non viene comunicata la sede della mostra. In quanto l’energia presente nelle opere si rivolge non solo a chi le vedrà dal vero ma all’intera natura. Dato che chi si troverà in quei luoghi senza aver ricevuto nessun indizio si sentirà come richiamato da una forza attrattiva. Da una componente misteriosa in grado di far risuonare certe vibrazione. Secondo Vespasiani, il momento attuale è da intendersi come una fase di emancipazione delle coscienze. Una fase che porterà il mondo verso una nuova alba dello spirito. E ritiene che alla grande arte sia affidato un ruolo fondamentale per riallacciare in maniera visibile i legami con la madre terra. Ma anche col regno dell’eterno.

Mario Vespasiani (1978) è un artista visivo italiano


La ricerca


Inaugura la prima mostra non ancora ventenne. E ad oggi ha esposto su tutto il territorio nazionale, in gallerie, musei, luoghi di culto e in contesti inusuali. Nel corso del tempo la sua ricerca ha interessato anche studiosi di varie discipline, che vanno dalla teologia all’astrofisica, dall’antropologia alla filosofia. Si esprime attraverso un alfabeto simbolico che si fonda sulle rivelazioni della mistica cristiana e sulla pratica alchemica della pittura. Attento osservatore delle leggi naturali e degli insegnamenti della sapienza orientale, il suo lavoro va inteso come continuazione dell’opera creativa universale. Opera da cui cogliere il sentimento spirituale.


Mostre e attività culturali

Espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma con la mostra Gemine Muse. A 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d’Autore. Figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia, sugli artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell’Arte Italiana edito da Giancarlo Politi.

La sua arte applicata alle recenti tecnologie


Per essere stato tra i primissimi artisti ad aver impiegato la sua impronta pittorica ai nuovi materiali e alle recenti tecnologie, viene inviato nel 2012 dall’Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo: L’essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all’iPad. Nello stesso anno con le opere realizzate mediante l’iPad ed applicate su alluminio partecipa al Premio Termoli e di seguito alle storiche rassegne d’arte nazionali. Nel 2014 al Premio Sulmona, nel 2015 al Premio Vasto, nel 2018 al Premio Marche.
Durante la sua carriera le sue opere sono state poste in dialogo diretto con alcuni maestri dall’arte italiana. Tra questi Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto e Mario Giacomelli, in mostre intitolate La quarta dimensione.  Ha esposto nel 2011 al Padiglione Italia della Biennale di Venezia curato da Vittorio Sgarbi nella sede di Torino. E qui con Imago Mundi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. 

La presenza femminile nelle sue opere

Dal 2013 lavora a Mara as Muse.Un progetto composto da dipinti, disegni, fotografie, libri e oggetti d’arte, che tratta del rapporto della presenza femminile nell’ispirazione artistica. Un progetto la cui trilogia è stata presentata a fine 2017 alla Galleria d’Arte Moderna di Roma.
Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero vessilli. La cui performance si tiene nella Pinacoteca civica di Ascoli Piceno e in un happening sulla cima di un’antica torre. 

Il suo primo libro

Nel mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro interamente dedicato agli scritti. Nello stesso anno la città di Fermo lo invita a dipingere il Palio dell’Assunta collegato alla personale Empireo
Nel 2016 è l’ideatore del festival sul pensiero contemporaneo La Sibilla e i Nuovi Visionari. Nel 2017 è stato in mostra a Venezia e Monaco di Baviera nella collettiva Our place in space promossa da NASA ed Esa che prosegue nel 2018 in un tour mondiale. Nello stesso anno organizza Indipendenti, Ribelli e Mistici, una rassegna di incontri interculturali che ha coinvolto numerosi studiosi provenienti da vari ambiti.

Le mostre


Sempre nel 2017 il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle ha celebrato il quarantennale con la sua mostra personale dal titolo Fly Sky and Air.  Nel 2018 inaugura la mostra Lepanto dedicata alla famosa battaglia, nel Museo Diocesano di Gaeta dove è conservato lo stendardo della flotta. Nel maggio 2019 è stata presentata al Museo d’Arte Contemporanea di Roma (MACRO) la quarantesima pubblicazione dedicata al suo lavoro.
Nello stesso anno si tiene la mostra Underworld dedicata al tema dell’inconscio visto attraverso la metafora delle creature marine, successivamente si sono svolte le personali dal titolo Il tempo dei trentasei giusti a Villa Caldogno nel vicentino e al Museo Michetti in Abruzzo, la mostra Eschatology, opere monumentali sul mistero ultimo.

Rivoluziona il concetto di arazzo

Nel 2020 con la mostra Araxis – opere tessute, rivoluziona il tradizionale concetto di arazzo attraverso un nuovo modo di concepire le sfumature dei colori mediante una particolare sovrapposizione di migliaia di fili. Sugli arazzi ha immaginato figure archetipiche di una ritualità che si rinnova nel tempo.


Sundance – le opere ipercubiche

Sempre nel 2020 presenta il progetto Sundance – le opere ipercubiche, una collezione di lavori inseriti in una cornice di pelle a loro volta racchiusi in altri due contenitori, a richiamare il senso di attesa, nello svelare l’opera non immediatamente ma in passaggi successivi. Un sole nero campeggia sui fondali astratti, diverso per ogni immagine si rifà ai racconti di alcune veggenti, sulla danza dell’astro nel cielo. Nello stesso anno è stato invitato al XXV Premio Cimitile di Napoli con un dipinto di quasi 10 metri di lunghezza per 2 metri di altezza e di seguito presso l’Archivio di Stato di Pesaro tiene una mostra dal titolo: Ritratti – sguardi ed anima. Nel 2021 è regista del film Le nove oscurità degli inferi.


L’importanza della Musa ispiratrice

Da sempre i maggiori artisti hanno avuto al loro fianco una presenza femminile che ha esaltato le loro intuizioni. Mario Vespasiani è tra i pochi autori che fin dall’esordio ha reso partecipe agli altri della sua musa Mara, al punto che oggi formano una delle coppie più autorevoli del panorama artistico. Una relazione vera, di dualità e complicità, documentata da mostre, opere e pubblicazioni costanti che sotto il titolo di Mara as Muse hanno concretizzato una storia reale, tra vita e arte. Nel 2019 il magazine Eventi Culturali, ha dedicato alla coppia la copertina del numero di dicembre.


Arte e solidarietà

Nel 2020 durante l’emergenza sanitaria globale, si è dedicato al progetto artistico-sociale Per aspera ad Astra, attraverso il quale è riuscito a coinvolgere un pubblico internazionale mediante l’uso dei social network, invitando chiunque a descrivere il periodo del lockdown con fotografie di dettagli astratti del contesto quotidiano. Nel mese di luglio ha tenuto dei laboratori dal titolo: Cavalcare la tigre, incontri sull’arte e sul coraggio, diretti a stimolare il pensiero creativo ed etico degli adolescenti, i soggetti più colpiti a livello psicologico dalla pandemia. A ottobre inaugura presso l’Archivio di Stato di Pesaro una mostra dal titolo: Ritratti – sguardi ed anime dedicati ai grandi uomini della cultura, apprezzati dall’artista e scomparsi nel 2020.


Pubblicazioni e libri

Oltre quaranta le pubblicazioni che documentano la sua ricerca ed è tra i pochissimi artisti ad avere una bibliografia completa fin dalla prima mostra. Nel 2021 è finito sulla copertina della rivista Eventi Culturali. Nel mese di settembre anche la rivista Exit Urban Magazine a dedicato a lui e a Mara la copertina.


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