Non c’è volta che aprendo la lettera di partecipazione di un matrimonio, non siamo attraversati da un brivido freddo lungo la schiena, quando ci accingiamo a leggere la fatidica data…ed il finale è alquanto terrifico quando notiamo che ci troviamo di fronte ad una inevitabile cerimonia estiva, magari perché no, fissata proprio per Agosto
Dott.ssa Marina Li Puma
Non c’è volta che aprendo la lettera di partecipazione di un matrimonio, non siamo attraversati da un brivido freddo lungo la schiena, quando ci accingiamo a leggere la fatidica data…ed il finale è alquanto terrifico quando notiamo che ci troviamo di fronte ad una inevitabile cerimonia estiva, magari perché no, fissata proprio per Agosto. Gioiamo certo, ci congratuliamo, ma nella nostra mente si autoproducono sin da subito delle immagini: cravatte strette, camicie “seconda pelle”, ascelle pezzate,segni di un’abbronzatura non perfetta,trucco che sbava per il caldo, ecc….anche se dobbiamo dirlo, forse per una volta, noi donne ce la passiamo meglio! Capitolo ancora più critico si apre se si ricoprono ruoli di spicco, come per esempio, l’essere insigniti dell’onore di fare da testimone…lì c’è da richiedere anche l’aiuto di benefiche congiunture astrali.
Ma, in ogni caso, è interessante notare che c’è quasi un subliminale intento aggressivo nelle coppie che comunicano il lieto evento, magari pensano: “così come ho penato io al tuo matrimonio, adesso tu peni al mio”ovvero ancora “come! hai pressato così tanto sul discorso matrimonio, e adesso fai questa faccia?”.
Quest’ultima considerazione possiamo ritenerla di grande attualità, visto che, molto spesso, non ci si ritrova a “sudare” solo durante l’effettiva cerimonia nuziale, ma anche e soprattutto nella fase che precede, ovvero nella fase in cui i due fidanzati devono prendere la fatidica decisione,momenti di infuocati confronti con i condizionamenti familiari,con l’invadente occhio sociale e con le personali incoffessabili ritrosie. Insomma si passa il tempo a chiedersi se si è pronti o no, se è la donna o l’uomo giusto,se si potrà giocare ancora alla Play Station, e tante altre domande che portano solo altre domande. Questo è ormai diventato un tema caldo, un fenomeno socio-psicologico di entità “endemica”, e come il più potente dei virus, per quanto non si vada modificando e ne si conosca il ceppo d’origine, non lo si riesce ancora a contrastare con un vaccino risolutivo…Che dire, non tutti ne sono colpiti, c’è chi pensa bene di mettere su famiglia e di mettere giù l’ego, ovvero di mettere l’ego dentro una nuova famiglia, perché è incredibile,ma ancora qualche strano rappresentante del pianeta terra pensa allo svincolo da casa come ad un progresso per il proprio “io”,come ad una svolta accrescitiva e non come alla propria “morte” psicologica travestita da atto di forza.
Comunque, molto spesso volere non è potere e questo perché, non aprendo qui il capitolo sul sentimento, a volte ci accontentiamo soltanto del “volere” le cose, sperando che le cose “vogliano” noi….il “potere”?…poi ci si pensa, che fretta c’è!!!!