“Musumeci ha bisogno di vedere file di bare per capire che sta sbagliando?!”. È lapidario il commento del responsabile della Sicurezza della segreteria nazionale del PD, il deputato Dem Carmelo Miceli all’indomani dei disordini di Palermo e dell’annuncio di un DDL della Regione Siciliana che non esita a definire “una inutile farsa”.
Servivano i disordini di piazza?
“Servivano i disordini di piazza di ieri sera a Palermo per capire che l’ipotetica impugnativa del DPCM o un DDL in deroga allo stesso non avrebbe fatto altro che fomentare la rabbia dei siciliani?
Davvero Musumeci pensa che sia utile e producente l’inutile farsa di un testo in cui si ribadisce l’ovvio, è cioè che, come accaduto su tutto il territorio nazionale con i DPCM che si sono succeduti da marzo ad oggi, i provvedimenti che dispongono misure restrittive devono variare al variare della curva del contagio?
Musumeci dalla parte dei delinquenti
Non capisce che alimentando l’idea che le restrizioni disposte col DPCM siano eccessive e gratuite non fa altro che schierarsi e dare forza ai delinquenti che ieri sera hanno creato una guerriglia nel centro di Palermo? Davvero non riesce a capire che deve smetterla di vivere questa pandemia come fosse una partita per il posizionamento mediatico, una partita per il consenso, assumendosi la responsabilità di spiegare che i provvedimenti nazionali che dispongono le chiusure non solo sono necessari ma, anzi, sono troppo leggeri rispetto alla particolare straordinaria gravità della situazione sanitaria siciliana?
Operazione verità
Perché Musumeci non prende atto che serve una operazione verità? Devono passare file di bare anche in Viale Regione Siciliana o in Via Etnea per capire che è il momento della responsabilità? Dobbiamo per forza andare a sbattere su un lockdown senza termine per capire che è il momento di mettere avanti a tutto la responsabilità e la serietà istituzionale?”.
“Per favore – conclude Miceli – per il bene di tutti i siciliani, si fermi e torni in se, prima che sia troppo tardi per tutti”.
Addetto Stampa
Maria Chiara Graziano