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Museo Regionale Luigi Pirandello: I retroscena della retrocessione

Beni Culturali: “Retrocesso il Museo regionale Luigi Pirandello. L’icona siciliana della cultura drammaturgica degradata dalla politica

di Redazione

A cura di Cobas/Codir

Da oggi, il Museo Regionale Luigi Pirandello ha perso lo status di Unità Operativa, essendo stato inglobato all’interno dell’Unità Operativa Bibliografica della Soprintendenza di Agrigento. “Il Presidente della Regione intervenga immediatamente per attribuire il rango di Servizio al Museo Pirandello, allocato nella casa natale dell’omonimo scrittore siciliano, ad Agrigento. Se così non dovesse essere, il Museo Regionale Luigi Pirandello si avvierà verso il declino uscendo dai circuiti turistici, vanificando tutti gli sforzi economici fatti solo qualche mese fa nel tentativo di portarlo ai livelli di valorizzazione che merita”. A dichiararlo sono Michele D’Amico, responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali, e Fabrizio Masi, responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche del comparto della dirigenza dell’amministrazione regionale.


In vigore la riorganizzazione dei musei siciliani

Infatti, entra in vigore oggi la riorganizzazione dei musei siciliani per cui il sindacato aveva espresso la propria contrarietà. Ciò, in quanto rispondente esclusivamente a una mera logica numerica di riduzione degli uffici preposti alla responsabilità dirigenziale. Tutto, senza che questa tenesse minimamente conto del buon andamento e del prestigio delle strutture”. Questo genere di riorganizzazioni – continuano D’Amico e Masi – mortificano le istituzioni culturali. Condannano l’innaturale commistione di materie e competenze proposte all’interno delle unità operative delle soprintendenze e in alcuni parchi archeologici, incompatibili con i principi di tutela del paesaggio e del patrimonio culturale.”

Retrocessione inaccettabile

“La retrocessione inflitta al Museo regionale Luigi Pirandello – evidenziano i due sindacalisti dell’Organizzazione Sindacale più rappresentativa nell’Amministrazione Regionale – è inaccettabile. Soprattutto, stante il valore di una istituzione dedicata al nobel per la letteratura nel 1934. Cosa che, per la sua produzione, le tematiche affrontate e l’innovazione del racconto teatrale, è considerato tra i più importanti drammaturghi del ventesimo secolo. Una figura per la quale, lo stesso Presidente della Regione Siciliana, nei mesi scorsi, si è speso per valorizzare strutturalmente il medesimo Museo”.

Necessita intervento immediato della Regione

“Chiediamo al Presidente della Regione – concludono D’Amico e Masi – di intervenire immediatamente. Intervenire per dare dignità anche d’immagine alla struttura. Attribuendo, in questo modo, il rango di Servizio a un Museo della Regione Siciliana che rappresenta la casa natale di una icona siciliana. Un personaggio che tanto lustro ha dato e continua a dare alla Sicilia. Tanto lustro, grazie al suo inestimabile contributo culturale, al patrimonio librario e a tutta l ’ attività che ne è derivata”.

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