Sull’asse Catania-Palermo nasce FAS: la Federazione degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Sicilia. Un organismo volto a guidare le scelte strategiche dell’Isola, promuovendo confronto e dibattito sui temi nevralgici per lo sviluppo.
I presidenti in prima linea
Un’iniziativa che vede in prima linea i presidenti Alessandro Amaro (Ordine Catania) e Francesco Miceli (Ordine Palermo), in rappresentanza di circa 7000 iscritti, a seguito della diversa visione politica creatasi all’interno della Consulta regionale, che negli scorsi mesi ha determinato le dimissioni dei due rappresentanti di categoria e il recesso dei rispettivi Ordini: «Dopo un lungo periodo di stallo, sotto la mia presidenza la Consulta ha raggiunto importanti risultati che, a quanto pare, sono rimasti inosservati – spiega Amaro, che ha guidato l’organismo regionale di categoria fino ad aprile di quest’anno – dalla nomina del presidente dell’Ordine di Caltanissetta all’Ufficio di presidenza del CNAPPC, alla costituzione della R.P.T Sicilia, passando per l’elaborazione degli emendamenti relativi alle proposte di Legge regionale sul Governo del Territorio, con un inizio d’interlocuzione con l’Amministrazione Regionale. Tutto ciò purtroppo non è bastato, anzi, è stato soggetto a critiche sulla conduzione delle operazioni portate avanti. Attacchi e polemiche che contrastano con lo spirito stesso della Consulta, che dovrebbe far convergere tutti i suoi componenti verso obiettivi comuni a favore degli architetti siciliani».
Scelte difficili
Una scelta che successivamente ha visto nella stessa posizione anche Miceli: «Ho cercato in tutti i modi di adoperarmi – sottolinea il presidente palermitano – per dare vita a un lavoro comune che potesse affermare principalmente il ruolo della Consulta quale libera associazione degli Ordini, in grado di divenire soggetto autorevole di coordinamento e promozione nei confronti del Governo e degli Organi istituzionali regionali. Uno sforzo purtroppo vano, che ha visto emergere con frequenza contrasti, sia sulla visione che sul modo di affrontare i temi legati al ruolo della professione».
Fas nasce da posizioni divergenti
Da questo scenario, che ha visto quasi sempre posizioni divergenti, nasce FAS che – fatte salve le competenze del Consiglio Nazionale e dei singoli Ordini provinciali – intende promuovere iniziative per sostenere il ruolo, la dignità e la funzione dei professionisti che rappresenta. «Continueremo a portare avanti le battaglie già intraprese – concludono Amaro e Miceli – da subito ci siamo attivati, spingendo sull’acceleratore per la promulgazione di una legge speciale regionale, volta a evitare il tracollo del settore edilizio – soprattutto quello degli appalti pubblici – causato dell’emergenza Covid.
La proposta inoltrata a Musumeci
Una proposta già inoltrata al presidente Nello Musumeci alcuni mesi fa, che prevede l’affidamento ai liberi professionisti della progettazione e direzione dei lavori (in modo diretto per i servizi che non superano i 40mila euro o attraverso un sorteggio pubblico tra gli iscritti all’Albo Unico Regionale); processi di digitalizzazione degli uffici per velocizzare l’affidamento dei lavori e incentivi che spingano alla ristrutturazione o demolizione e ricostruzione per la trasformazione e rigenerazione dei tessuti urbani». Abbiamo prodotto ulteriori emendamenti sulla legge Urbanistica Siciliana di recente approvazione e stiamo lavorando sui concorsi di Progettazione.
La voce degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori non è più espressa solo dalla Consulta ma anche dalla Federazione, entrambi libere associazioni, con l’auspicio che sui temi regionali si potrà avere una convergenza tra le due associazioni.
I PRESS, Sala Stampa e Comunicazione