Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Nella coppia, il “triangolo”…si!

Da sempre la coppia ha svolto delle precise funzioni filogenetiche: il perpetuarsi della discendenza, la tutela della prole, la stabilità e la prevedibilità del quotidiano...

di Redazione

Senza dubbio qualcuno che ancora festeggerà la festa di San Valentino lo si trova senz’altro, il problema è: con quante/i? Se volessimo utilizzare uno scenario di tipo pokeristico, è come se, prima, per entrare in partita bastava avere in mano una coppia “vestita”, adesso non ci si muove più se non si possiede un tris e magari “semisvestito”

 

di  Marina Li Puma*

Non tutti hanno presenti le regole del poker, ma se ci guardiamo un attimo intorno, in un batter d’ali, si coglierà a cosa si fa riferimento e quali siano le nuove vigenti regole che stanno alla base dei sempre più frequenti “poker” relazionali.
Da sempre la coppia ha svolto delle precise funzioni filogenetiche: il perpetuarsi della discendenza, la tutela della prole, la stabilità e la prevedibilità del quotidiano, quale pilastro di un saldo equilibrio psicologico, maggiori certezze per “lui”di essere il padre dei figli di “lei”, e via dicendo…insomma la coppia, come contenitore complesso di contenuti importanti e portanti. Certo, realtà di questo tipo sono, ovviamente, ancora esistenti, ma nel frattempo si è andato consolidando sempre di più un altro fenomeno, quello dei “triangoli”. E’ un po’ una sorta di virus che prima o poi colpisce tutte le diadi; quelle amicali, genitoriali,coniugali e professionali, sembra che lo stare in due provochi vissuti claustrofobici, il terzo è vissuto come uscita di sicurezza, come un “diluente”emotivo, sia per le tensioni che per le gioie.
La responsabilità dell’altro e dei suoi vissuti appare più leggera, meno vincolante e ci consente di mettere qualche strato protettivo in più nel magmatico e talvolta invischiante gioco a due. Ma questa è soltanto una delle finalità del triangolo, infatti,nelle coppie, per esempio, il terzo svolge, più frequentemente, un ruolo integrativo, un “codicillo”che apporta informazioni aggiuntive ad un documento che ha già una sua struttura predefinita e che in realtà non si vuole sostituire. Tutto questo per un grave e complesso meccanismo che porta a ripartire su più persone e quindi sulle loro caratteristiche personali, la grande varietà dei propri bisogni interpersonali. Ovvero, se il proprio ragazzo fornisce una base sicura ed un calore affettivo certo, il “terzo” fornisce il brivido, la passione, la rottura degli schemi e questo perché, piuttosto che canalizzare verso lo stesso “interlocutore affettivo”, i diversi livelli delle nostre spinte, li scindiamo e separiamo rigidamente riversandoli e, talvolta disperdendoli, su diversi destinatari che diventano biechi esecutori di mandati relazionali rigidi e immobili.
Ed ecco che “delimitare”diventa, tutto ad un tratto,“limitare”…limitare se stessi, l’altro, le infinite potenzialità presenti in ogni possibile scambio interumano, che se non dovesse subire la costrizione di bavagli virtuali, e l’asfittico riverbero insito in tutto ciò che è parziale,urlerebbe a gran voce tutta la forza e l’energia evolutiva di cui in teoria è capace. E’ per questo che il “triangolo”mette nell’angolo,dietro un’illusoria facciata salvifica e liberante, ci ritroviamo in realtà immersi in un circuito di mezze relazioni,di mezze emozioni, e ovviamente di mezze responsabilità, ma quello che ci sfugge è che in questa nefasta “via di mezzo”, l’unica cosa che rimane intera è soltanto la nostra frammentazione interiore. In funzione di queste considerazioni, la locuzione latina “Divide et Impera” forse ha prodotto il padre di tutti gli equivoci, e forse andrebbe modificata con “Condivide et impera”, mettendosi in gioco, recuperando una coerenza di condivisione che produca comportamenti dalla decodifica chiara e pulita. Il “terzo”può anche esistere, soltanto, nella nostra fantasia, ma questo deve lo stesso portarci a chiedere che cosa si stia rompendo dentro di noi,e quali siano i bisogni che, molto probabilmente, ci stiamo accingendo a dirottare verso un nuovo giocatore.

*Psicoterapeuta

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