“L’apartheid non è qualcosa che è cominciata ieri. Le origini della dominazione razzista bianca risalgono a 350 anni fa, quando i primi coloni bianchi hanno avviato un processo di destabilizzazione e poi di conquista dei Khoi, San e di altri popoli africani – i primi abitanti del nostro paese.” (Nelson Mandela, Discorso a Cuba, 26 luglio 1991)
Nelson Mandela
Nelson Mandela era un oratore appassionato e coinvolgente. Nelle sue parole ferme e pacate riecheggiava la calma tranquillità di chi è consapevole che il tempo della riscossa e dell’uguaglianza tra i popoli è vicino. Fu un politico tenace e visionario nel 1944 fondò la Lega giovanile dell’ANC (“Congresso Nazionale Africano”. Iniziò la sua battaglia nei lontani anni ’50 in funzione dell’equiparazione tra bianchi e neri.
Nelson Mandela e gli anni della prigione
Per tale ragione, benché avvocato, incominciò la sua odissea personale tra le pareti di una prigione. “Tutti noi, senza alcuna eccezione, siamo stati giudicati colpevoli e condannati per le attività politiche che abbiamo intrapreso in quanto parte integrante della nostra lotta per conquistare il diritto all’autodeterminazione del nostro popolo. Popolo riconosciuto in tutto il mondo civilizzato come un diritto inalienabile di cui tutti gli esseri umani godono fin dalla nascita. Queste attività sono state ispirate dal desiderio di opporsi alle politiche razziali e alle leggi inique che violano il principio dei diritti umani e le libertà fondamentali che stanno alla base di un governo democratico.” (Nelson Mandela, Lettera inviata dal carcere al ministro della giustizia del Sudafrica 22 aprile 1969).
La libertà negli anni ’90
Fu liberato negli anni ’90. Ciò perché il movimento di protesta antiapartheid che aveva saputo alimentare con il suo carisma e il supporto delle sue idee aveva reso maturi i tempi per la sua scarcerazione. Da presidente cercò di eliminare il più possibile le disuguaglianze. Sono rimasti nella storia molti suoi discorsi incentrati sulla forza del cambiamento che è affidato a ciascuno di noi e sulla convivenza pacifica.
Al potere, non alimentò mai l’odio raziale
Nonostante le ritorsioni subite, Nelson Mandela una volta al potere non alimentò l’odio tra le fazioni avverse. Anzi, mosse i suoi passi in funzione della concordia. Rimane un simbolo del potere della parola. Veicolo di contenuti profondamente innovatori, per certi versi eversivi per l’establishment, ma forieri di trasformazioni sociali e culturali innovative, inarrestabili e irrinunciabili. In definitiva Nelson Mandela era il futuro già settant’anni fa.
I suoi sforzi verso una società di cui essere orgogliosi
“Siamo appena usciti dall’esperienza di una catastrofe straordinaria dell’uomo sull’uomo durata troppo a lungo. Oggi qui deve nascere una società a cui tutta l’umanità guarderà e questo ci renderà orgogliosi.” (Nelson Mandela, Discorso pronunciato a Pretoria il 10 maggio 1994).
Ispirare il corso della democrazia
In realtà personaggi come Nelson Mandela devono ancora accompagnare e ispirare il percorso delle democrazie. Proprio perché forme di razzismo, xenofobia e disuguaglianze continuano ad avvelenare tutti gli Stati anche quelli più progrediti teoricamente.
Ancora oggi tanto razzismo
Basti pensare al trattamento disumano riservato a molti lavoratori di colore. Così come ai fischi tributati dai tifosi a tre rigoristi non caucasici colpevoli di aver sbagliato un rigore nella recente finale degli europei.
“Take action, inspire change”
Ecco perché lo slogan “Take action, inspire change” lanciato da António Guterres, Segretario generale dell’ONU, in occasione del Nelson Mandela International Day 2021 diventa particolarmente pregnante di significato. In quanto ciascuno di noi individualmente è investito di responsabilità. Responsabilità, in ordine alle quali può fare la differenza. «Il momento di colmare gli abissi che ci dividono è arrivato. Il tempo di costruire è il nostro tempo, tocca a noi» (Nelson Mandela).
I discorsi di Madiba
Il CNDDU propone come attività estiva per gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado la lettura dei più noti discorsi di Madiba. Discorsi altamente formativi per i contenuti espressi, ma anche per la capacità comunicativa originale e potente manifesta. Senza contare che costituiscono una testimonianza storica delle imponenti trasformazioni sociali avvenute dal Novecento a oggi.
Un modello di riferimento per i giovani
Effettivamente costituiscono un ottimo modello di riferimento per la tecnica del debate nelle scuole. Ma anche per un’autentica interiorizzazione da parte dei giovani dei valori umani propugnati da Mandela. Un uomo che lottava anche contro il sessismo e ogni forma di discriminazione. Successivamente alla lettura, chi lo volesse potrebbe esprimere il proprio punto di vista sulle tematiche umanitarie attraverso l’elaborazione di un proprio discorso. Discorso, da far confluire in una bacheca virtuale nelle varie classroom scolastiche con il titolo “Madiba’s speech”. I più significativi potranno essere inviati all’indirizzo seguente coordinamentodirittiumani@gmail.com per la pubblicazione sui nostri canali social
#orgogliosidiesserediversi
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU