Nei giorni scorsi si è appresa la notizia di nuovi lavori che il Comune di Palermo dovrebbe affidare al personale della GESIP.
L’intento fin troppo evidente già dal taglio unanimamente utilizzato da tutti gli organi d’informazione era quello di mantenere per almeno altri due mesi la posizione lavorativa dello stesso personale. Pur rispettando le esigenze di centinaia di famiglie alla quale la GESIP ha in qualche maniera mantenuto un lavoro, non può non rilevarsi l’incomprensibile destinazione di 535 mila euro per una non meglio specificata “bonifica” del fiume Oreto. Considerata l’entità della cifra, si deve presupporre che tale “bonifica”, finalizzata a dare sbocco solo ad una scelta politica, consisterà nell’irruzione di mezzi pesanti che distruggeranno, come già avvenuto nel passato, la vegetazione ricostituitasi negli ultimi 2 chilometri del percorso cittadino del fiume Oreto, restituendo ai palermitani uno squallido assolato canalone di cemento.
La Lipu, con una lettera inviata al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e all’Assessore al Verde Urbano Giuseppe Barbera, ha così invitato le Autorità locali a porre più attenzione al rispetto della natura cittadina.
Sebbene la qualità delle acque non può certo definirsi ottimale, è pur vero che il fiume Oreto assumi i connotati di una cloaca a cielo aperto solo negli ultimi metri prima dello sbocco a mare. Questo a causa di un grosso scarico fognario incredibilmente non sanato. Per il resto, il tratto cittadino del fiume Oreto ospita una ricca fauna: pesci, anfibi (come la rana verde), rettili (ad esempio la biscia dal collare), e molti uccelli, in particolare il fiume consente la nidificazione della gallinella d’acqua e dell’usignolo di fiume, oltre che ad ospitare tutto l’anno una piccola popolazione di aironi cenerini; nel periodo invernale il fiume si riempie di uccelli che scendono dal nord Europa per passarvi qui i mesi freddi; il luogo è inoltre frequentato in tutta la bella stagione da centinaia di rondini, ed è anche luogo di caccia di rapaci come la poiana e il gheppio. Nell’Oreto sono stati recentemente osservati pure un airone bianco maggiore, un aquila minore e addirittura un fenicottero che portava tra l’altro un anello alla zampa, e dalla lettura dell’anello con un cannocchiale è stato constatato che provenisse dalla Spagna!